Le «bugie» vere dei comici

Le «bugie» vere dei comici Il nuovo programma di Raitre: non è autoreferenziale, non è dialettale, è un po' ripetitivo Le «bugie» vere dei comici E un projframma comico, ma non e autoreferenziale, non prende in giro soltanto la tv. È comico, ma non è dialettale: anzi, i tre conduttori, Roberto Ciufoli, Sabrina Nobile e Paolo Veronica, si esprimono senza cadenze, cosa rara quando si vuol far ridere, o anche no. È un programma comico, con riferimenti continui alla politica, ma non è stato censurato. Perché non fa nomi, perché non prende in giro né imita direttamente, perché si colloca in quelle famose nicchie che rendono più tranquilli. Soprattutto nel mese di luglio. In seconda serata abbondante, su Raitre. «Bugie», scritto da Fabio Bonifacci, Giovanna Ciorciolini e Maurizio Bianco, è un seminario dedicato alla medesime. Ricorda niente? Ricorda, per dime una, quello che Maurizio Costanzo dichiarò a proposito di Berlusconi: «È un bugiardo che crede alle sue bugie». Ma il seminario non è rivolto soltanto ai politici, tutti ne possono beneficiare. Basta rispettare alcune regole: mentite-smentite; non rubate le offerte a San Gennaro, convincete il parroco che siete San Gennaro; negate a realtà quando siete accusati di qualche reato; non usate mai il verbo dare; date ordini a vanvera in modo che non capisca niente nessuno, e si sentano tutti più cretini di voi: ovvero, spargete ordini come capperi sulla pizza; curate bene voi stessi e la vostra immagine per fregare meglio gli altri; se politici, gareggiate in promesse elettorali. Queste regole, che spesso vediamo applicate (la comicità anticipa la realtà ma nello stesso tempo ne attinge, vi si ispira) sono diffuse dai tre conduttori- base e da altri comici. Ciufoli viene dalla Premiata Ditta: capita spesso che i gruppi si sciolgano, si riformino, si modifichino. Pino Insegno sta facendo teatro, ed ecco qui Ciufoli che recita il mèntore della menzogna. Bertolino, oltre a spiegare la postura delle mani («quando mentite, dovete mentire con tutto il corpo: le mani sono fondamentali nella comunicazione, ma vanno controllate»), spiega a una famigha come uscire dai debiti, visto che le banche prestano soldi soltanto a chi li ha già. Immagina un parallelo con le società calcistiche italiane, e ne spiega i giri finanziari come nessun esperto prima. Oh, la lucidità dei comici. Siparietti, ipotesi (come sarebbe il mondo se tutti dicessero la verità, ci racconta Vito), citazioni («uno spettro s'aggira per l'Europa, è lo spettro della sincerità), rubriche, tipo «strano ma vero» o meglio, data la trasmissione, «quasi vero»: un ciclista consegna all'antidoping un campione d'urina della moglie, ma lei era incinta. Gioele Dix è l'avvocato che gh fa un baffo, ad Azzeccaibugli: è in grado di trasformare i colpevoli in innocenti e, se serve, viceversa. D programma è denso, ma un po' ripetitivo, gh avrebbe giovato durare meno ed essere spalmato su più puntate. Liberato dalla presenza del pubblico, fatto di visibili figuranti, potrebbe essere una striscia, la striscia della falsa testimonianza, che dia addirittura un comandamento tutto per lei. Allo stesso tema era dedicato il «Cominciamo bene» della mattina di Raitre, con Michele Mirabella e Selvaggia Lucarelli. TIVÙ 8r TIVÙ

Luoghi citati: Azzeccaibugli, Europa