Bancomat a secco, anziani senza pensione di Lodovico Poletto

Bancomat a secco, anziani senza pensione LA PROTESTA PER SOLLECITARE IL RINNOVO DEL CONTRATTO INTEGRATIVO Bancomat a secco, anziani senza pensione Scioperano i portavalori e manca il denaro Lodovico Poletto Fino a quando durerà non è possibile saperlo. Ma, da ieri, i lavoratori delle aziende di trasporto valori del Piemonte sono in sciopero: chiedono il rinnovo del contratto integrativo di lavoro, scaduto nel 1999. E questo vuol dire che, fino a quando la questione non si sarà risolta, nelle banche e negh uffici postah ci sarà scarsità di denaro liquido. Ovvero: non potranno essere pagate pensioni e vaglia, a meno che la raccolta di quattrini, da chi si presenta per dei versamenti, non sia sufficiente per far fronte alle richieste. E non è finita qui. I bancomat, esaurite le scorte, saranno all'asciutto: il servizio, dove non è ancora stato sospeso, lo sarà nel giro di poche ore. Qualche cartello, affisso dalle banche sugli sportelli elettronici, già anticipa il disagio, ma i guai più grossi devono ancora arrivare. Dal canto loro gli addetti ai servizi di sicurezza e trasporto valori si rendono conto dei problemi che causeranno, ma sono concordi nel dire: «Anche noi abbiamo dei diritti: il tavolo delle trattative è già saltato più di una volta. A questo punto non non ci fermiamo più: lo sciopero andrà avanti fino a quando le parti non sono pronte a raggiungere l'intesa». Nel paniere delle richieste c'è un po' di tutto, da aumenti salariali a interventi sulla sicurezza, dalla formazione professionale agh avanzamenti di carriera. E poi premi di produzione e pagamento delle trasferte, argomento da parecchio tempo al centro di contenziosi tra singoli lavoratori e le società. «Facciamo un mestiere pericoloso, per imo stipendio davvero misero: novecento, mille, mille e cento euro mensili. Chiedere che ci vengano fomiti giubbotti anti proiettile, auto efficienti e radio, non è pretendere la lima» dice Angelo Mancin, rsa Cgil della Telecontrol di Rivoli. E poi c'è la questione della fonnazione professionale, «Sempre troppo ridotta», e degh orari impossibili: «Certe volte si fanno anche dodici, quindici ore di lavoro consecutive. Una follia: se il personale è stravolto, non può essere preciso in un lavoro così delicato». Alla Mondialpol, gli scioperanti hanno addirittura montato un banchetto, steso striscioni e appeso bandiere per far conoscere a più gente possibile le ragioni della protesta. «Viene ancora garantito qualche servizio di vigilanza davanti alle banche. Ma il trasporto valori è interamente bloccato» dice Michele D'Onofrio, rsa della Uil. Mondialpol ed Ivri, infatti, garantiscono d'abitudine la (piasi totalità delle consegne di denaro in tutta la provincia, e nessuno dei loro furgoni, ieri, è uscito dalle rimesse dov'era posteggiato. Continuerete? «Se non vengono ascoltate le nostre richieste, da qui non ci muoviamo». Davanti agh uffici della Telecontrol circa 40 lavoratori (su 180) si danno il cambio giorno e notte per garantire una presenza. Giovanni Bumhaca,delegato della Uil e Orazio D'Agata della Cisl mostrano documenti, vecchie relazioni sindacali, spiegano a chiunque si fermi con loro a parlare le ragioni per le quali da lì non vogliono andarsene. E che ne dite del disagio provocato alla popolazione? «Lo sappiamo che questo causerà qualche guaio. Ma anche noi siamo gente che lavora e abbiamo dei diritti, che vogliamo far valere». «Facciamo un mestiere pericoloso per uno stipendio misero Non ci fermeremo» «Sappiamo di creare qualche guaio, ma anche noi abbiamo diritti da far valere» Lo sciopero dei portavalori ha già messo fuori uso molti bancomat

Persone citate: Angelo Mancin, Giovanni Bumhaca, Ivri, Michele D'onofrio, Orazio D'agata

Luoghi citati: Piemonte, Rivoli