Petacchi buca la prima volata di Gianni Romeo

Petacchi buca la prima volata A CHARLEROI IL «TRENO» DELLA FASSA BORTOLO NON FUNZIONA, LO SPRINTER SI FA IMBOTTIGLIARE Petacchi buca la prima volata Cipollini cade e si arrende, vince l'estone Kirsipuu Gianni Romeo Al Tour, la prima grande sfida fra Petacchi e Cipollini si è conclusa con la vittoria di Kirsipuu: E i nostri eroi? Giù dal ring: soltanto ottavo Petacchi, mentre il Cipo nemmeno ci ha provato a mettere la sua ruota nella zona calda della volata. A Re Leone vanno concesse le attenuanti generiche. Non correva da metà maggio (caduta al Giro d'Italia), si sapeva che dovrà cercare la forma giorno dopo giorno, per essere competitivo. S'è visto ieri: è stato staccato su una «cote», poco più di un cavalcavia, e in precedenza era pure caduto, per fortuna lasciando sull'asfalto soltanto qualche centimetro di pelle. In ogni caso resta incomprensibile come il Tour per quattro anni abbia potuto fare a meno di lui. E' l'idolo di tutti, ieri alla partenza da Liegi Cipollini è stato più applaudito, più cercato persino di Sua Eccellenza Armstrong. Il discorso che riguaida Petacchi è un po' più complesso. Per intanto la sua squadra ha dovuto difendere la maglia gialla di Cancellara, logorandosi fin dai primi chilometri per tamponare gli attacchi di chi andava a caccia dei traguardi volanti con relativi abbuoni; poi c'è stato un feroce inseguimento a due attaccanti che non mollavano, il danese Piil e il belga Wauters, acciuffati soltanto a 2 km dal traguardo. E' rimasto quindi pochissimo tempo per organizzare il treno, persino la maglia gialla Cancellara ha dato una mano, ma a quel punto soltanto Tosatto e Velo avevano ancora gambe buone. Petacchi è rimasto solo troppo presto, s'è smarrito, arrendendosi senza condizioni alla furia di Kirsipuu e di Me Ewen. Si è fatto chiudere, non ha più trovato varchi. Ma qui si innesta un altro discorso. 11 velocista spezzino, re delle volate all'ultimo Giro con 9 successi, dovrà ricordarsi del Petacchi d'un tempo, quello che era capace di vincere anche senza un «treno» a disposizione. Succederà altre volte al Tour che all'ultimo chilometro il nostro non sia circondato dai suoi corazzieri, perché la corsa francese brucia maggiori energie rispetto al Giro, è più violenta, deve fare i conti anche con temperature micidiali. E, quando succederà, Petacchi dovrà fare proprio come Kirsipuu e come McEwen, giocarsi le sue carte da solo. Una volta ci riusciva. Perché non dovrebbe cavarsela ancora? Nessun dramma, in ogni caso. La Fassa Bortolo limita i danni con la buona difesa della maglia gialla di Cancellara. Semmai dispiace, l'insuccesso di ieri, perché quello di Charleroi (Belgio, Vallonia) era mi traguardo un po' speciale, sia per la massa imponente di emigranti italiani in attesa dei loro beniamini, sia perché nel '75 proprio su quelle strade ci fu una storica vittoria del giovane Francesco Moser, che battè a sorpresa nel cronoprologo Eddy Merckx e indossò i segni del primato. Jan Kirsipuu, l'estone vincitore, potrebbe essere definito un Cipollini minore. Ha 35 anni, è sprinter che sa bruciare gli avversari nei metri finali, come ha fatto ieri con un formidabile colpo di reni. E' professionista dal '92 ed ha toccato la vittoria numero 112 della carriera. Proprio al Tour del '99, quando il Cipo vinse quattro tappe consecutive, conquistò un successo che gli valse anche la maglia gialla, difesa con i denti per sei giorni. E' al suo nono Tour ma non ha mai raggiunto Parigi. E' considerato un kamikaze, uno di quei velocisti che non conoscono la paura. Nella prima parte della tappa si era messo in vetrina l'indomabile Bettini, andato all'attacco con altri quattro sperando nella fuga a sorpresa e, di passaggio, di raccoghere punti per il Gran Premio della Montagna. Qual¬ che punto l'ha trovato sulle colline belghe, chissà che nei prossimi giorni non lo si veda con la maglia a pois. Ma per la fuga niente da fare, cozzava con gli interessi della Fassa Bortolo. Intanto il clan della Saeco s'interroga sulla prova negativa di Simoni nel cronoprologo: da Armstrong ha preso quasi 7 secondi a chilometro, decisamente troppi. Ma Simoni non ne fa un dramma, anzi si consola così; «Un anno fa nel prologo andai benissimo, e il mio Tour fu disastroso. Chissà che cominciando male possa finalmente andare bene...». Re Leone non sembra ancora in buona forma: dopo l'incidente rallenta e rinuncia allo sprint Nella parte iniziale della corsa Bettini all'attacco Lo svizzero Cancellara conserva la maglia gialla La volata vincente dell'estone Kirsipuu sul traguardo di Charleroi: precede l'australiano Me Ewen e il norvegese Hushovd

Luoghi citati: Belgio, Cancellara, Charleroi, Italia, Parigi, Vallonia