Così funzionano le cellule staminali

Così funzionano le cellule staminali UNA RICERCA AMERICANA Così funzionano le cellule staminali Daniela Daniele Pilotate da un'intelligenza che pare autonoma, grazie alloro fiuto infallibile per l'aria viziata, le cellule staminali sono in grado di muoversi nell'organismo senza perdere l'orientamento, e ppntano dritte alla meta per andare a riparare i danni ai tessuti. A scoprire la loro tattica, e le molecole che fungono da richiamo, è stata l'equipe di Geoffrey Gurtner, dellaNew York University. Gli scienzati, il cui lavoro è stato accolto da «Nature Medicine», sostengono che imitando i meccanismi molecolari scoperti, il comportamento naturale delle cellule riparatrici potrebbe essere intensificato fino al punto da incrementare l'efficienza della riparazione messa in atto all'interno del nostro corpo dopo un danno, in seguito a un trauma, un infarto oppure un ictus. Il loro viaggio, come spiega Gurtner, incomincia quando, nei pressi deDa lesione avviene un danno ischemico, ossia una carenza di ossigeno. Questo ambiente malsano fa attivare una molecola che è stata chiamata fattore 1 indotto da ip ossia (Hif-1 ), la quale, a sua volta, ha il compito di attivare altre molecole. Tra queste, una è già nota ai ricercatori perché nel midollo osseo organizza il reclutamento di staminali circolanti della linea del sangue: è ilfattore Sdf-1. Il gruppo di Gurtner ha osservato die il comportamento delle staminali indotto dal fattore Sdf-1 nel midollo e nella regione colpita dall'ischemia è del tutto corrispondente. Le staminali, dunque, accorrono nella zona dan¬ neggiata richiamate dallo sdf-1, che funziona come un'esca. Gli scienziati credono che possa esistere un meccanismo capace di attivare tutto l'ingranaggio, partendo dalla stimolazione del fattore hiF-1. Il traguardo, pertanto, potrebbe essere quello di manipolare il fattore hif-1, fino a ottenere, in futuro, un'autoriparazione completa della lesione. Ma siamo ancora ai primi passi. E quanto è lontano questo futuro? Giorgio Zamboni, esperto di genetica ed etica dell'Università di Verona, suggerisce prudenza. «Dalla roz-. za constatazione che le cellule staminali possono avere moltissimi effetti, ha i quali la riparazione di tessuti malati - osserva -, ora la ricerca si indirizza versoi meccanismi biologici e i vari fattori che giustificano questa azione». Molti scienziati che stanno lavorando a questi progetti, in tutto il mondo. Ma quanto tempo ci vorrà prima che le conoscenze acquisite possano avere un'applicazione pratica? «Passeranno anni - risponde il professor Zamboni -. E' evidente che, a questo punto, ogni più piccola scoperta viene reclamizzata dalle vane équipes che hanno bisogno di continuare a ricevere fondi per proseguire nei loro studi. Del resto, l'utilizzo delle staminali è senz'altro il futuro della medicina. Naturalmente,,.dalla visiona che si.ba in laboratorio all'applicazione pratica, passa sempre molto tempo. Anche perché, certe scoperte che si fanno in vitro, purtroppo, non sempre trovano corrispondenza nell'applicazione in vivo».

Persone citate: Daniela Daniele, Geoffrey Gurtner, Giorgio Zamboni, Gurtner, Zamboni