Strage dei motociclisti ieri ancora tre vittime

Strage dei motociclisti ieri ancora tre vittime LE FORZE DELL'ORDINE AUMENTANO I CONTROLLI MA LA VELOCITA' CONTINUA A ESSERE LA CAUSA PRINCIPALE DELLE DISGRAZIE Strage dei motociclisti ieri ancora tre vittime Il medico: sono anche aumentati in modo esponenziale i traumi che possiamo definire importanti, ad esempio le amputazioni Undici centauri morti nel mese di giugno. Troppi. Ma la scia di sangue non si ferma. Da ieri ci saranno tre lapidi in più lungo le strade della Valle di Susa. Un pezzo di marmo e dei mazzi di fiori che ricorderanno Davide Sellatone, Davide Monti e Fabio Leoni. I primi due si sono ammazzati la notte scorsa, a Rosta. In sella ai loro bolidi sono usciti di strada a grande velocità nell'affrontare una rotonda sulla statale 25. Leoni, ieri pomeriggio, si è schiantato contro una macchina a Salbertrand sulla statale 24 del Monginevro, subito dopo l'abitato di Salbertrand. Una strage. Senza contare i feriti che sono decine. Giovani che si sono amputati gli artiljche da giorni lottai^^ontro la morte in qualche reparto di rianimazione. Per il popolo delle due ruote non poteva iniziare peggio l'estate sulle strade del Torinese. «In effetti abbiamo notato un notevole incremento degli incidenti che coinvolgono i motociclisti, ma, è aumentata soprattutto la gravità delle lesioni riportate dai coinvolti - ammette il dottor Bruno Battiston, coordinatore del gruppo interdivisionale di microchirurgia del Cto -. Sono cresciuti i casi di quelli che vengono definiti "traumi importanti", come le amputazioni di gambe e braccia». Un'equipe collaudata quella del Cto che nelle ultime settimane si è dovuta arrendere davanti a due centauri a cui non è stato possibile reimpiantare l'arto tranciato in seguito: Dario Perotti, di Cafasse, e Massimo Zambito di Borgaro. Tentare di spiegare perché sempre più giovani si uccidono mentre pilotano dei bolidi da 300 chilometri orari, è tutt'altro che semplice. «Infatti, perché i limiti di velocità sono sempre gli stessi, il casco viene indossato, le strade non cambiano - continua il dottor Battiston -. Forse le imprese di campioni come Valentino Rossi o Max Biaggi stimolano una sorta di emulazione tra i giovani centauri che, quando salgono in sella alle loro moto, pensano di correre su un circuito e invece sono su una strada percorsa da altri veicoli dove il pericolo può presentarsi all'improvviso». Per i dirigenti della polizia stradale torinese, nonostante l'impennata del numero di tragedie sulle due ruote, che dall'inizio di aprile ha fatto registrare ben 22 vittime, è ancora presto per stilare delle statistiche. «Occorre ragionare su periodi di tempo molto più lunghi» dicono. «Per cercare di prevenire gli incidenti è indispensabile una maggior disciplina sia da* parte degli automobilisti che dei centauri - spiegano i funziO' nari dalla sede di via Avogadrò -. I consigli che possiamo dare sono sempre i soliti, ovvero, mantenere le distanze di sicurezza e cercare di rispettare i limiti di velocità, mai correre troppo, soprattutto in moto». L'immagine è di pochi giorni fa: in corso Lecce il giovane motociclista ha ucciso un pedone, ed è spirato poco dopo A GIUGNO 11 VITTIME S: 5 GIUGNO «fSggS: Giacinto Perrone, 37 anni Roberto Berte, 27 anni (luogo dell'incidente: Susa) as» 6 giugno , wmm Stefano Tourn, 19 anni (Rorà) Fulvio Fratta, 40 anni (Pianezza) Carlo Calderaro, 27 anni (Val d'Aosta) ÌM& 8 GIUGNO mi Alessio Pittorra, 23 anni (Giaglione) 10 GIUGNO Massimiliano Criniti, 32 anni (Torino) 11 GIUGNO Mario Bonardo, 47 anni (Leinì) ^, « i. 26 GIUGNO Riccardo Perrotta, 32 anni (Beinasco) iW» 27 GIUGNO. Mauro Emiliani, 36 anni (Albiano d'Ivrea) ■::t 29 GIUGNO SWg Claudio Ceroni, 32 anni (Torino)