«Scolari attento, Merk è il dentista ci Rehhagel»

«Scolari attento, Merk è il dentista ci Rehhagel» L'ATTO CONCLUSIVO È PRECEDUTO DALLA POLEMICA SCATENATA DAI GIORNALI DELLA CAPITALE SULL'AMICIZIA FRA L'ARBITRO E L'ALLENATORE RIVALE. ENTRAMBI TEDESCHI «Scolari attento, Merk è il dentista ci Rehhagel» suo titolo» Ma il et del Portogallo esalta il rivale: «La Grecia ha già vinto il Roberto Condio — ,,CD^.|. inviato a LISBONA Due squadre mai arrivate tanto malto. Due popob poco abituati a f-w™^.,,.,, ^ooooi or,or*l,r; 1-.,,^ Due squadre mai arrivate tanto in alto. Due popob poco abituati a festeggiare successi sportivi. Due Paesi piccob, aba periferia deb Europa. Proclami incrociati di stima, rispetto e amicizia. Con Portogabo e Grecia si rischiava una vigiba moscia, diversa da ogni altra finale importante. Ci hanno pensato i giomab di Lisbona a scaldare l'ambiente. «Attenzione, l'arbitro è amico dei greci», ba sparato in prima pagina «24 horas». E lo sportivo «Record», sul fotone di Merk col fischietto in mano, ha minacciato a caratteri cubitab: «Abbiamo gb occhi su di te». La spiegazione: Markus Merk, 42enne dbettore di gara designato dab'Uefa per la finale, non solo è tedesco come b et deba Grecia Otto Rehhagel ma di lui è pure amico nonché dentista. Basta e avanza per alimentare insinuazioni e sospetti. Basta e avanza per richiamare almeno un centinaio di giornalisti aba conferenza stampa di Merk, una «prima» assoluta per un arbitro aba vigiba di una finale, un evento che l'Uefa ba definito storico ma che pochi avrebbero verosimilmente onorato senza quel ghiotto caso da approfonebre. Sereno e sorridente, l'uomo che ha fatto rientrare in anticipo in Itaba Collina ba detto: «Tutte sciocchezze. Ho curato i denti a 5 mba pazienti: Rehhagel non è fra questi ma anche se lo fosse non cambierebbe nuba. Ho ebenti e amici greci e portoghesi, e vado a mangiare in ristoranti greci e portoghesi. Che cosa cambia? Conta solo b fab-play, la correttezza, la professionabtà. Sono 16 anni che arbitro ad alti bvebi, in questa stagione ho duetto con i miei assistenti 35 partite: tutto per arrivare a questo momento che considero b punto più alto deba mia carriera. Ho la mente libera, vi assicuro. So che b calcio è fatto anche di queste cose e sono preparato per sopportarle». Rehhagel è stato molto meno accomodante nel respingere ai mittenti ogni illazione. Tanto per cambiare, se l'è presa con i giornalisti: «Siete voi che non capite mai quel che dico. Qualcuno ha scritto che io sarei amico di Merk. Mai detto: sono soltanto un suo conoscente, l'amicizia è altra cosa. Io giocavo a Kaiserslautern, lui era un ragazzino che abitava a 300 metri dabo stadio. Poi è diventato un arbitro molto severo, quasi un fanatico debe regole, •deba lealtà. Mi ba anche espulso una volta. Tutto qui». La strana coppia tedesca pare non preoccupare chi, secondo la stampa lusitana, potrebbe fame le spese. «Ho b massimo rispetto per b signor Merk - assicura Scolari, et di casa -. Stimo l'arbitro e anche l'uomo, che so impegnato a fare del bene al prossimo. Piacerebbe anche a me averlo per amico». Caso chiuso, dunque. Almeno fino a stasera. Dietro l'angolo c'è una finale medita, storica. L'Europeo si chiude con la stessa sfida che aveva aperto i giochi ventidue giorni fa. Abora vinse 2-1 la Grecia ma l'autore del primo gol ebenico (l'interista Karagounis) adesso è squalificato e, soprattutto, b Portogabo è tutta un'altra squadra avendo cambiato 5 uomini su 11. Uno degb esclusi è capitan Fernando Couto: «Sarà una notte indimenticabile, comunque. Specie per chi come me la inseguiva da sempre. I greci sono un osso duro perché giocano ab'itabana: per creare dei problemi aspetta¬ no gb errori deb'awersario». «Per quel che ha fatto neba fese ^ ^^^0^ e qui, la Grecia è già la vincitrice deb'Eu- ropeo - dice quel furbacchione di CV^l^ . 17' VocorT,™ Hi /-nmo 11 no gb errori deb'awersario». «Per quel che ba fatto neba fase di qualificazione e qui, la Grecia è già la vincitrice deb'Europeo - dice quel furbacchione di Scolari -. E' l'esempio di come b cobettivo possa avere supremazia suba forza debe individuabtà. Per loro è b gruppo che conta. E' ciò che vado dicendo da sempre anch'io. Da solo nemmeno Maradona avrebbe vinto qualcosa». E' più in forma che mai, b brasibano. Parla con la faccia, con le mani. Sa di essere a un passo daba leggenda: può diventare b primo tecnico campione del mondo con una squadra e d'Europa con un'altra, due anni dopo. «Dite che sono fortunato, che ho improvvisato cambiando mezza squadra da una partita ab'altra? Fate pure. L'importante è che io sia di nuovo in finale. Chiaro che vogbo vincere. Anche per b Portogallo, per la sua gente. Il calcio sta dando abegria e nuova forza al Paese: con l'unità e la partecipazione di tutti si possono ottenere grandi successi». rTITnT^S7f?^Tl?ll iièMA^Iiiài'ftiiite^ portoaa||0 Grecja 3-2-3-1] [4-4-2] m,-ADnn Mn/nommic 4 1 RICARDO NIKOPOLIDIS 1 13 MIGUEL SEITARIDIS 2 16RICARD0CAMLHO DELIAS 5 4J0RGEAN0RADE KAPSIS 19 14NUN0VALENTE FYSSAS 14 6 C0STINHA ZAG0RAK1S 7 18 MANICHE KATS0URANIS21 7 FIGO BAS1NAS 6 20 DECO GIANNAK0P0UL05 8 17 C. R0NALD0 CHARISTEAS 9 9 PAULETA VRYZAS 15 SC0LARI All. REHHAGEL Arbitro: MERK (Germania) A DISPOSIZIONE: Portogallo: 12 Quim; 22 Moreira; 2 Paulo Ferreira; 3 Rui Jorge; 15 Belo; 5 Couto; 8 Petit; 10 Rui Costa; 19 Tiago; 11 Simao; 21 Nuno Gomes; 23 Postiga. Grecia: 12 Chalkias; 13 Katergiannakis; 3 Veneticlis; 4 Dabizas; 18 Goumas; 23 Lakìs; 10'Tsiaitas; 16 Kafes; 17 Georgiadis; 11 Nicolaldis; 22 Papadopoulos. B HH I H r ^*mm Markus Merk, 42 anni: «Ho curato i denti a 5 mila pazienti, Rehhagel non ètra questi e se lo fosse sarebbe lo stesso»