La gang dei cartelloni abusivi di Giacomo Galeazzi
La gang dei cartelloni abusivi ROMA, TECNICI COMUNALI VENDEVANO FALSE AUTORIZZAZIONI La gang dei cartelloni abusivi Minacce di morte a Veltroni, cinque arresti Giacomo Galeazzi ROMA ~ In manette la gang dei «cartelloni selvaggi». Sono state arrestate a Roma cinque persone (imprenditori, tecnici e dipendenti comunali) con l'accusa di aver installato insegne abusive grazie ad autorizzazioni false. Dalle telefonate intercettate tra i responsabUi del business illegale sono emerse anche minacce di morte al sindaco della capitale, Walter Veltroni, promotore della «tolleranza zero» e della bonifica anti-cartellonistica, al quale è giunta la solidarietà dei vertici istituzionali e di tutte le forze politiche e sindacali. La campagna promossa dall'amministrazione capitolina ha già portato all'abbattimento di quindicimila maxi poster e altri ventimila verranno smontati nelle prossime tre settimane. «Veltroni io lo stendo, tanto so dove abita - afferma, dopo una serie di insulti rivolti al sindaco, F.G., 59 anni, imprenditore romano ed amministratore di fatto della società Nevada Pubblicità - polizia non ce n'è, fai presto, poi sai c'è gente che questo lo fa di mestiere». L'inchiesta ha consentito di individuare mighaia di cartelloni allestiti abusivamente nella capitale. Le ordinanze, emesse dal Gip Giuseppe Renato Croce su richiesta del sostituto procuratore Roberto Cavallone, riguardano due imprenditori, un avvocato, un geometra impiegato comunale di Roma e un dipendente dell'amministrazione finanziaria che si sono serviti di autorizzazioni false oppure si sono avvalsi della collusione Cartello di pubblici ufficiali. Nell'ambito delle indagini sull'abusivismo in un settore al 700Zo fuori legge erano già finiti a Regina Coeli Marco e Umberto Sambati, titolari della Ndp e Ndp Advertising. Da tempo il comune di Roma ha bloccato il rilascio di nuove concessioni su suolo pubbhco ed il rilascio di autorizzazioni su proprietà privata. Era stato pure approvato un piano di riordino degli impianti pubblicitari che, attraverso autodenunce, aveva lo scopo di realizzare un censimento totale dei cartelloni pubblicitari. I provvedimenti comunali, però, sono stati aggirati attraverso la falsificazione della data sui documenti. I titolari delle imprese che installavano cartelloni illegali hanno attuato una vera e propria aggressione giudiziaria (mediante centinaia di ricorsi legali) verso i dipendenti comunali addetti al servizio e hanno presentato nelle cause civili documentazione, contraffatta. L'obiettivo era quello di ingannare i giudici e richiedere risarcimenti per le rimozioni. Quindi, i reati contestati agli arresta¬ ti, a seconda delle varie posizioni, sono abuso d'ufficio, falso, calunnia, invasione di terreni e edifici, falsità materiale commessa da pubbhco ufficiale in atti pubblici. Da tre anni la giunta Veltroni è impegnata nella battaglia contro l'abusivismo pubblicitario che infesta la città di cartelloni 6x3, deturpandone gli angoli più beUi. Un'offensiva spesso apparsa vana. Malgrado le sanzioni, infatti, molti impianti rimossi rispuntano dopo pochi giorni. Per rafforzare la campagna anti-poster, Veltroni ha lanciato un appello ai cittadini a rendersi parte attiva, segnalando la presenza di cartelloni fuorilegge nel proprio quartiere. In molti casi, poi, non viene offeso solo il decoro della città ma anche la sicurezza: gli impianti abusivi vengono installati soprattutto in prossimità di scivohper disabih e carrozzine. A Roma sono ancora ventimila gli impianti da eliminare, tutti già individuati e schedati, con un costo che varia a seconda della grandezza, da 200 a 500 euro per ciascuna rimozione. Una spesa che il Campidoglio anticipa, per poi rivalersi sulle ditte fuorilegge, le quali devono anche pagare ima multa che va dai 350 ai 500 euro. Inoltre, fino a quando le sette squadre di defissione in azione nella capitale non intervengono, i cartelloni vengono oscurati dalla scritta a caratteri cubitah «pubblicità abusiva». E, per evitare che i furbi si facciano vivi di nuovo, nei tre giorni successivi alla demolizione (i più a rischio-recidiva) i vigili tornano sul posto per procedere a nuovi eventuali abbattimenti. Cartelloni abusivi a Roma
Persone citate: Giuseppe Renato Croce, Roberto Cavallone, Umberto Sambati, Veltroni, Walter Veltroni
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