Il venerdì nero di Biaggi

Il venerdì nero di BiaggiMOTOMÒNDIALÉ: IN BRASILE VOLA G1BERNAU, ROSSI 40,CAPIROSSI OTTIMO 5C Il venerdì nero diBiaggi Al mattino investe un cronista, in prova è 7 Enrico Biondi È stato il giomo di Max Biaggi. Un giomo nero, dal mattino al pomeriggio. Un Max Biaggi così scuro in volto non lo si vedeva da tempo. Al punto che l'amaro sfogo di sette giorni fa ad Assen, nelle prove de Gran Premio d'Olanda, quando aveva stigmatizzato il fatto di trovarsi relegato nelle posizioni di rincalzo, passa in secondo piano dopo le dichiarazioni di ieri. Una brutta giornata, quella del romano, cominciata al mattino con l'investimento di uno sbadato giornalista argentino, Cristian ViUacrecies, 34 anni, che aveva pensato bene di «passeggiare» sulla pit lane senza accorgersi che dai box stava uscendo la gialla Sonda di Max. Inevitabile l'in-, vestimento: mentre Biaggi rimediava una gran botta alla spalla sinistra (senza conseguenze) e la rottura del parafango anteriore, l'incauto giornalista veniva precauzionalmente ricoverato in clinica mobile. Qui il dottor Costa constatava abrasioni varie in tutto il corpo e una ferita lacerocontusa al ginocchio sinistro che ha richiesto 5 punti di sutura. Max, al termine delle prove, è subito corso in-clinica, per accertarsi delle sue condizioni. Lo ha trovato seduto sul lettino, costernato per quanto successo, quasi in lacrime: non la smetteva più di scusarsi con il pilota per la sua sbadataggine. Il romano lo ha rincuorato, una pacca sulle spalle e poi via ai box, per vCn meeting con i tecnici in vista delle prove del pomeriggio. Credete sia servito a qualcosa? Neppure per sogno. E difattì, a fine sessione pomeridiana, quando chiude con il 7 ', tempo a oltre un secondo da un imprendibile Gibemau che, in teoria, dovrebbe guidare una" Honda del tutto simile alla sua, Biaggi si sfoga: «Qui non va bene nulla - esordisce, la testa bassa, le parole centellinate, dure come sassi - è la solita storia e non si riesce a cavare nulla di buono. Io sono un vincente, sono nato per vincere, ma se questi sono i risultati...». Prova anche a fare dello spirito: «Sarò io che non riesco a farmi capire, sarà che non siamo capaci noi... Boh. Una volta 11 ' ,1'altra volta settimo...». Il suo team manager. Sito Pons, cerca di fare il pompiere, lo rincuora, ma con scarsa fortuna. Max scappa via, il morale sotto gh stivali. Il resto della giornata racconta di un Gibemau stratosferico, capace di sfruttare al megho la gomma da tempo. Che poi riesca anche a vincere, questo dipende da Valentino Rossi. Il quale è quarto, un po' distante (sette decimi) ma per nulla preoccupato: «C'è da lavorare, ma tutto sommato non andiamo male». Il più felice è Capirossi: per lui quinto tempo con la Ducati con motore twin pulsa (che lui chiama «Cip e Ciop» suscitando le risate dei cronisti) e che vede finalmente «la fine del tunnel. Era ora: adesso mi diverto, spingo e la moto rispon¬ de. Tra poco ci divertiremo tutti». Dopo due podi consecutivi. Marco Melandri è solo 14": tutta colpa di entrambi i motori della sua Yamaha, che hanno dato problemi a non finire. Tutti, comunque, concordi nel condannare l'asfalto: pieno di buche, salti, sconnessioni che mettono in crisi la cichstica. «E se vai fuori traiettoria - dice Melandri - rischi di volare per terra». Nelle altre classi le Aprilia in grande spolvero: Barbera precede il compagno di marca Locateli! nella 125 (5" un ottimo Giansanti, sesto e in ritardo Dovizioso con la Honda) mentre addirittura tre le moto di Noale in prima fila nella 250: De Puniet precede un ritrovato Poggiali e l'argentino Porto. Tutti davanti alla prima Honda, quello dello spagnolo Pedrosa. Rolfo è 80 ,un po' attardato. Continua il momento-no per Max Biaggi: e la sua smorfia è eloquente

Luoghi citati: Aprilia, Assen, Brasile, Noale, Olanda