El Guerrouj, il mito al tappeto di Giorgio Barberis

El Guerrouj, il mito al tappeto ATLETICA: NEL GOLDEN GALA SOLO OTTAVO IL MAROCCHINO. DELUDE ANCHE LA MESSICANA GUEVARA El Guerrouj, il mito al tappeto Nei 1500 non perdeva dai Giochi di Sydney Giorgio Barberis inviato a ROMA Sulla pista dell'Olimpico, dove visse due strepitosi primati tuttora imbattuti, sui 1500 nel 1998 e sul miglio l'anno successivo, Hicham El Guerrouj ha conosciuto ieri sera la più netta e imprevista delle sconfitte, battuto sui 1500 già quando mancavano 60 metri al traguardo e probabilmente così sorpreso dalla sconfitta che stava maturando al punto di finire rialzato, superato non solo da chi stava affrontando la volata con lui, ma anche dal gruppo degh inseguitori. Epilogo dunque imprevisto per un campione che alla vigilia pareva tranquillo e convinto di poter mantenere l'imbattibilità nella gara che non perdeva da Sydney, quando a precederlo per pochi centimetri era stato il keniano Ngeny. E anche significativo campanelle d'allarme a 50 giorni dall' impegno dei Giochi dove - non ne fa mistero - El Guerrouj sogna di conquistare quel successo che è l'unico, in otto anni di atletica da protagonista assoluto, a essergli sfuggito. Una maledizione olimpica? E' presto per dirlo, ma certo qualcosa il marocchino dovrà rivedere e non solo per rs"posto (3'32"64), ma perché i primi tre al traguardo nell'ordine Ramzi del Barhein (3'30"25, miglior prestazione mondiale dell'aimo), il francese Baala (3'30"81) e il keniano Lagat (3'31"25) - hanno tratto indubbiamente una nuova consapevolezza delle loro possibilità. In quanto a Rachid Ramzi, 23 anni, va detto che fa parte degh «acquisti» del Barhein ed è allenato dal fratello di Boulami, il primatista del mondo dei 3000 siepi attualmente squalificato per doping. La caduta di El Guerrouj non è rimasta isolata: la notte romana è stata amara anche per la messicana Ana Guevara, campionessa del mondo dei 400, che ha perso l'imbattibilità che durava dal 2001 e da 28 gare. A batterla (49"74) la bahamense Tonique Williams con un pregevolissimo 49"25. Dalla polvere agli altari: è infatti risorto Wilson Kipketer che, negh 800 con tutti i mighori, non veniva accreditato di un possibile successo. E invece il 31 enne danese di nascita keniana ha messo tutti in fila (r43"88), mentre Andrea Longo, mostrando grandi energie, ha concluso una prova non proprio impeccabile tatticamente in r44"42, minimo olimpico ampiamente centrato: da oggi - si spera - avrà la possibilità di gestire con la massima serenità l'avvicinamento ai Giochi. Degh altri azzurri, benissimo la 22enne Benedetta Ceccarelli sui 400 hs (55" 14, pass olimpico centrato) mentre Monica Niederstaetter (55"61) lo ha mancato per un centesimo. Discreto Marco Tomeri (20"60) sui 200 vinti da Buckland (20"20). Non altrettanto apprezzabili sono state invece le prove di Gibilisco (5,45 nell'asta e poi tre volte sotto l'asticella a 5,67) e di Fiona May (appena 6,41), quinta nel lungo vinto dalla sempre più convincente russa Lebedeva(7,01). Proseguono la loro serie di imbattibilità il domiaicano Felix Sanchez, al 37" successo sui 400 hs (48"43), e lo svedese Christian Olsson, al 27" nel triplo (17,50). In quanto alla corsa per il jackpot milionario della Golden League, dopo due prove, rimane circoscritta a cinque atleti: Sanchez, Olsson, la Williams, il discobolo lituano Alekna (68,42) e la saltatrice in alto sudafricana Cloete (2,03). Oltre agh assenti Crawford (100), Edwards (100 F), Lishchinska (1500 F), Abeylegesse (5000 F) e Devers ( 100 hs F), non sono riusciti a confermare il successo di Bergen nemmeno Borzakovskiy (800) e Lagat (1500). Negli 800 dominati dal danese Kipketer Andrea Longo centra con un gran finale il minimo olimpico Anche la Ceccarelli (400 hs) ottiene il tempo per Atene Sotto tono invece la May e Gibilisco La gioia del naturalizzato danese Wilson Kipketer tornato alla vittoria al Golden Gala romano nella prova degli 800

Luoghi citati: Atene, Bergen, El Guerrouj, Roma, Sydney