Rumeni e albanesi Il nuovo immigrato arriva dall'Est di Guido Ruotolo

Rumeni e albanesi Il nuovo immigrato arriva dall'Est IN CALO GLI SBARCHI SULLE COSTE MERIDIONALI Rumeni e albanesi Il nuovo immigrato arriva dall'Est Dal 2001 la presenza di extracomunitari regolari si è raddoppiata «Ma l'Italia è diventata un punto d'arrivo per i clandestini» Guido Ruotolo ROMA Venerdì scorso, mentre l'Italia guardava perplessa la protesta di Montercorvino, che bloccava la stazione ferroviaria dividendo il Paese in due, nel Canale di Sicilia il flusso intermittente di barconi, di pescherecci, di gommoni carichi di clandestini aveva ripreso il suo corso. Nulla di preoccupante, anzi va subito precisato che complessivamente gh sbarchi di clandestini sono drasticamente diminuiti rispetto agh anni precedenti, e che, comunque, rappresentano una parte minoritaria del fenomeno (il 10 per cento). Venerdì scorso, però, mentre esplodeva la protesta di Montecorvino nelle stesse ore 122 extracomunitari, in tre diversi gruppi, arrivavano a Lampedusa. E il giorno dopo, altri duecento venivano salvati a bordo di un peschereccio in' avaria. Domenica, poi, il bohettino degh arrivi segnalava che 222 erano giunti a Pozzallo (Siracusa), e un centinaio a Lampedusa, E martedì, altri 175 sempre a Lampedusa. Il mese di giugno ha registrato circa 1.300 clandestini sbarcati in Sicilia. Dall'inizio dell'anno, poco più di tremila. Comphce il bel tempo, il mare piatto, quello di giugno non si può comunque defimre un arrembaggio. Proprio un anno fa, di questi tempi, tra la Libia e l'Italia si raggiungeva l'intesa per tentare di arrestare quel flusso ininterrotto, per impedire che si ripetessero interiori tragedie del mare, gh affondamenti dei natanti, la morte di donne, uomini e bambini. Tremila clandestini sbarcati in Sicilia dal primo gennaio è una cifra non preoccupante: solo l'anno scorso in Sicilia ne sbarcarono 14 nula e l'anno prima oltre 18 mila. E' vero, bisognerà aspettare dicembre per fare il raffronto con i numeri degh anni precedenti, ma comunque la cifra di tremila offre una dimensione del fenomeno non drammatica. Fossero gh sbarchi il problema dell'immigrazione clandestina, allora potremmo davvero dormire tranquilli. Intanto perché la rete di controllo che pattugha lo specchio d'acqua che separa le coste nordafricane dahe nostre non presenta grosse smaghature. Certo può accadere, ed è avvenuto anche l'estate scorsa, che qualche piccolo natante possa sfuggire ai radar dei pattugliatori, che nauf ragù si concludano con vittime sventurate, ma siccome poi gh sbarchi avvengono soprattutto a Lampedusa e a Panteheria, i clandestini alla fine vengono tutti intercettati. Altro discorso riguarda le imbarcazioni che approdono a Pozzallo, Siracusa, o questo succedeva con dimensioni considerevoh negh anni scorsi in Calabria e Pugha. Possiamo azzardare che oggi il clandestino che arriva in Italia via mare alla fine finisce nei centri temporanei diaccoghenza. Complessivamente, le statistiche del Viminale dicono che circa il 60 per cento degh stranieri rintracciati vengono «effettivamente allontanati»: degh oltre 41 mila del 2003, 24 mila sono ritornati nei Paesi d'oriMa queste percentuah rischiano di conoscere una brusca inversione se la Consulta, nei prossimi giorni, dovesse dichiarare incostituzionah alcune norme della Bossi-Fini che consentono oggi di rendere immediatamente esecutivo il provvedimento del questore di esplusione delTextracomunita- rio senza concedergh la possibilità di appellarsi. In sostanza, l'assenza di un effettivo controho preventivo da parte deh'autorità giudiziaria potrebbe far impattare l'espulsione neha incostituzionalità. La questione dell'immigrazione clandestina, come si intuisce, è più compheata di quella che emerge. Fino a ieri, l'Italia era considerata «la piattaforma d'ingresso per l'Europa». Negh anni Novanta, arrivavano via mare in Pugha, e poi in Calabria e ancora in Siciha, turchi, slavi, asiatici, cingalesi, africani che volevano, soprattutto, raggiungere la Germania, l'Inghilterra, la Francia, la Svizzera. Adesso no. Il prefetto Alessandro Pausa, direttore centrale dell'immigrazione e deha polizia deUe frontiere, spiegava in un recente convegno intemazionale: «L'Italia è diventata una dehe destinazioni principali di approdo di immigrati illegali. In maggioranza, questi flussi migratori sono costituiti da una componente di emigranti per fini economici e in misura minore da persone che espatriano spinte da violenza o inganno». Dunque, l'Italia non è più soltanto il luogo privhegiato di transito dei flussi di immigrazione clandestina diretti in Europa, è essa stessa diventata anche luogo di arrivo, di insediamento di flussi immigratori. Restano da capire le ragioni di questo mutamento, e le ipotesi a riguardo sembrano essere convincenti: «La forza attrattiva dehe comunità etniche già insediate e integrate da anni nel nostro Paese - è questo che dicono gh esperti -, e un mondo del lavoro che assorbe, che chiede manodopera». A leggere i numeri del Viminale, colpisce che per effetto deha Bossi-Fini neh'arco di due anni la presenza degh extracomunitari regolarizzati sia quasi raddoppiata, passando da 1.215.968 del 2001 a 2.039.657 del 2003. La seconda novità riguarda la provenienza dei clandestini. Sempre il prefetto Pausa a un recente convegno intemazionale: «L'analisi deha presenza dei clandestini sul territorio consente di fornire una proiezione molto attendibhe sulla origine deha loro illegalità. Il 15 per cento dei clandestini presenti in Italia vi ha fatto ingresso superando i controlli dei valichi di frontiera utilizzando documenti falsi o nascondendosi nei mezzi di trasporto. Il 10 per cento è composto da clandestini sbarcati sulle nostre coste. Il 75 per cento dagh overstoyers: stranieri che, entrati regolarmente in Italia, vi rimangono anche dopo la scadenza del visto o deh'autorizzàziorie al soggiorno». Si scopre così che se fino ai ieri il «nemico» da cui guardarsi arrivava dal mare, dall'Africa, dall'Asia, dah'Estremo Oriente, oggi invece arriva dall'Est, da quell'Europa non comunitaria rappresentata da rumeni, bulgari, ucraini e bielorussi. L'anno scorso, furono regolarizzati quasi settecentomila clandestini: «141,674 rumeni - si legge nehe statistiche del Viminale - hanno presentato istanza di regolarizzazione e di permessi di soggiorno. Seguono 105,669 ucraini, 54,683 albanesi, 53.901 marocebini». E poi i clandestini dell'Ecuador, deha Cina, deha Polonia, Moldavia, Perù e dell'Egitto, Secondo gh analisti del fenomeno, dal confine italosloveno e dah'Austria entrano i cittadini extracomunitari dell'Europa centro-orientale e deh'Asia; attraverso le frontiere deha Francia, i maghrebini, gh africani e sudamericani. La terza novità è una sostanziale «flessione» di alcuni flussi migratori, soprattutto quelli che arrivano dall'Estremo Oriente, dah'Asia, dall'Africa, E qui la causa sembra essere conseguenza deh' 11 settembre. Gli esperti del Viminale suggeriscono questa interpretazione: «I Paesi estemi alla comunità europea, che sono paesi di transito dei flussi immi¬ gratoli verso l'Europa, sono anch'essi paesi arabi moderati che vedono in questi flussi in ingresso e transito un pericolo gravissimo che mina la stabilità e la sicurezza dei propri paesi, E questo sia per possibili infiltrazioni di terroristi sia perché questi flussi migratori rischiano di diventare bacino d'utenza dell'integralismo islamico». La conseguenza di questi pericoli è quella di stringere i freni, di bloccare gh ingressi di clandestini nei propri Paesi. L'anno scorso furono regolarizzati quasi 700 mila clandestini. Da allora ad oggi, quanti altri clandestini sono entrati nel nostro Paese? Gli esperti del Viminale non si sbilanciano sui numeri ma ipotizzano, sulla base di quanto emerso con la regolarizzazione dei settecentomila, che la quota di presenza «stanziale» sia circoscritta, perché la nuova dimensione del fenomeno è quella deha «presenza saltuaria». BG I PRIMI DIECI PAESI STRANIERI CON IL MAGGIOR NUMERO DI CITTADINI RESIDENTI IN ITALIA .^ 240.000 220.000 200.000 180.000 160.000 140.000 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 0 rf' ^ ANNO 2001 ANNO 2003 W # N^* ^ zi s s vV ^ N^' ^ ^ tJ» «^V A'* .^ #' i»' 4* - ^ ^Ar^^j^jf ^J?A 4? ^ ^ (Z 4? s^ #to j^ .# ^W iy ^ v *v* ^ # I PRIMI DIECI PAESI CON IL MAGGIOR NUMERO DI CITTADINI PRESENTATO ISTANZE DI REGOLARIZZAZIONI AL 19 APRILE 2004 ISTANZE PERMESSI PRESENTATE RILASCIATI ROMANIA 141,674 133.607 UCRAINA 105.669 100.727 ALBANIA 54.683 47.388 MAR0CC0 53.997 47.406 34.072 EGITTO ISTANZE PERMESSI PRESENTATE RILASCIATI CINA POPOLARE 35.321 33.178 P0L0NIA 32.988 29.350 MOLDAVIA 30.658 29.350 PERU' 17.005 16.116 15.979 15.015

Persone citate: Alessandro Pausa, Montecorvino, Pausa