Bruxelles insiste: serve una manovra da 7 miliardi

Bruxelles insiste: serve una manovra da 7 miliardi LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE UN INTERVENTO PARI A MEZZO PUNTO DI PIL PER RISPETTARE ILTETTO DI DEFICIT Bruxelles insiste: serve una manovra da 7 miliardi «Insufficiente un taglio da 5,5. Solo misure strutturali per ridurre il deficit» Maria Maggiore BRUXELLES «5,5 miliardi sono meno di sette, come raccomandato dalla Commissione». Il giorno dell' approvazione del decreto legge sulla manovra correttiva che dovrebbe risparmiare all' Italia l'invio lunedi di un cartellino giallo (early waming) dell' Europa sul nostro disavanzo pubblico, l'esecutivo di Bruxelles invia un messaggio chiaro a Roma. Come già annunciato in giugno nel Rapporto sulle Finanze pubbliche, occorre un' immediato intervento sul deficit itahano di almeno lo 0,5 per cento del Pil, circa sette miliardi di euro. Altrimenti l'Italia supererà quest'anno il tetto del 3 per cento nel rapporto deficit-Pil (3,20Zo) e arriverà al 4 per cento nel 2005. La Commissione mantiene la sua linea di fermezza, anche alla luce del rapporto trimestrale sull'economia nella zona euro, pubblicato ieri, che conferma le previsioni nere1 per l'Italia. Debito fermo al 1060Zo nel 2004 e 2005 (record in Eurolandia). Crescita lenta e inferiore alle previsioni del govemo e rapporto deficit-Pil oltre la soglia fissata dal Patto di stabilità, senza manovre aggiuntive." ' Mancano due giorni al Consiglio dei ministri dell'Economia Bell'Unione che lunedì dovrà decidere se inviare un avvertimento preventivo all' Italia - anticamera della procedura di deficit eccessivo - per il rischio di sforare quest'anno il tetto del 3 per cento di deficit-Pil. Il nuovo presidente di turno dell'Ecofin, l'olandese Gerrit Zalm, conosciuto finora per il suo rigore nell'interpretazione del Patto, ha dichiarato due giomi fa che se l'Italia fornirà gh elementi necessari per far rientrare il disavanzo sotto il 3 per cento, l'early waming non sarà inviato. Ieri però è toccato all'esecutivo europeo ricordare che la manovra richiesta da Bruxelles ammonta a sette miliardi di euro. Il minimo, secondo i servizi dello spagnolo Joaquin Almunia, per non sforare il tetto del deficit quest'anno e evitare un'impennata l'anno prossimo. Ma se il decreto in discussione oggi al Consiglio dei ministri prevede - come anticipato da alcuni organi di stampa tagli alla spesa per 5,5 miliardi, la manovra non basterebbe ad evitare un early waming all'Italia. Parola del Direttore generale agli Affari economici e monetari della Commissione, Klaus Regling, che ieri presentando il rapporto trimestrale di Eurolandia, non ha risparmiato un commento sulle indiscrezioni trapelate in questi giomi. Regling ha fatto riferimento soltanto a un'eventuale riduzione della spesa, mentre la manovra del ministro dell'Economia Giulio Tremonti dovrebbe prevedere circa due miliardi in più di riduzione del fabbisogno 2004, portando dunque il totale a 7-7,5 miliardi di euro. Il portavoce del Commissario Almunia ha infatti aggiunto che «prima di esprimere qualunque valutazione, guarderemo la manovra nella sua globalità» e alla natura strutturale degh interventi. Il risanamento nei conti pubblici italiani è quanto mai urgente per Bruxelles, alla luce anche del rapporto dell'economia di Eurolandia, sul secondo trimestre del 2004. Mentre nei dodici paesi della zona euro la crescita è ormai avviata e la Commissione stima che supererà l'IJVo previsto a inizio anno, per l'Italia senza misure correttive - il quadro resta fosco. «Nel 2004 - si legge nel rapporto - in tutti gli Stati, tranne che in Italia, si prevede che la crescita si attesti su valori vicini a quelli previsti nei programmi di stabilità dei vari governi». Il documento ricorda il divario fra le stime di crescita per il 2004 del govemo italiano (l,907o) e quelle previste nelle previsioni di primavera della Commissione (l,20Zo). Da qui i calcoli differenti sul rapporto deficit-pil: 2,2 per cento annunciato dal govemo nel programma di stabilità contro il 3,2 per cento stimato da Bruxelles. Stesse divergenze per il 2005. Il Govemo spera di far crescere il Pil del 2,5 per cento. La Commissione calcola il 2,1 Vo con un deficit al 40Zo (per il govemo il disavanzo si fermerà all'I,50Zo). Per quanto riguarda il debito pubblico Bruxelles prevede che l'Italia (insieme a Grecia, Francia, Olanda e Portogallo) registri un peggioramento nel 2004 e nel 2005, conseguenza dello scostamento dagh obiettivi di deficit. Viene confermata la cifra di 106 per cento del pil sia per il 2004 che per il 2005, contro il 105 per cento previsto dal govemo per il 2004 e il 1030Zo per il 2005. Il piano Tremonti potrebbe riequilibrare i conti. Il banco di prova è ormai l'Ecofin di lunedì a BruxeUes. Il rapporto trimestrale elaborato dalla direzione Affari economici conferma le divergenze fra l'Unione e Roma sulle stime di crescita LE PREVISIONI UE SUL DEFICIT IN 0Zo SUL PIL UE [15] ZONA EURO [12] mm:- NUOVI MEMBRI [10] LUSSEMBURGO GRANBRE GRECIA FRANCIA swf JB. Ili ■ Il il I mi m su

Persone citate: Almunia, Gerrit Zalm, Giulio Tremonti, Joaquin Almunia, Klaus Regling, Regling, Tremonti