Dylan, in tour il fascino dell'eroe troppo umano di Marinella Venegoni

Dylan, in tour il fascino dell'eroe troppo umano Dylan, in tour il fascino dell'eroe troppo umano Marinella Venegoni STASERA a Strà, provincia di Padova, nella cornice di Villa Pisani; domani invece a Villa Erba di Cemobbio, al Festival «Rhythm of the Lake». Nel suo annuale passaggio per l'Italia dentro il «neverending tour», questa volta Bob Dylan va per ville. Sono in molti a chiedersi se valga ancora la pena di andarlo ad ascoltare, spendere i 30 euro che serviranno a incorniciare il biglietto di un incontro fuggevole con la storia della musica popolare. Soprattutto i più giovani, tornano talvolta delusi: intanto hanno altri suoni nelle orecchie, altre batterie e altre velocità, mentre qui si macina a manetta rock-country-blues; ma poi l'aspettativa, in chi non ha mai visto Dylan dal vivo, si tinge di un'immaginazione sproporzionata alla realtà di un maturo performer non sempre in palla e comunque seriamente impegnato a sconfiggere, ogni sera, ogni possibile ipotesi di mito, per riportarsi a un piano squisitamente musicale. Sempre più lontana dalle cronache musicali, la sua leggenda si è ormai trapiantata sul web, che da una decina d'anni ospita devotamen¬ te ogni possibile scaletta dei concerti, le formazioni delle bands, e i resoconti di ogni serata, da parte di adoratori che si fanno chilometri per seguirlo. Per quanto accesi dal sacro fuoco, essi assai raramente annotano doni speciali, e succede anche che gli facciano le pulci: il signor Sasha Krieger, l'altra sera in Germania a Worms, non ha potuto non notare quanto fosse dimenticabile una svogliata «Tweedle Dee, Tweedle Dum», che spesso in questa tornata è in scaletta, e ha invece magnificato la rabbia antica che permea «like a Rolling Stona», uno dei bis quasi fissi; ma i complimenti sono andati soprattutto ai due chitarristi Stu Kimball e Larry Campbell che animano le serate. Poiché però nella musica non conta tanto quel che si ascolta, e piuttosto come essa risuoni dentro di noi. Bob ha un futuro assicurato. Finché non vorrà ritirarsi a Villa Arzilla troverà sempre il suo Sasha, o un Ken o una Janie, pronti a seguirlo ovunque, anche se lui fa di tutto perché ciò non accada. Va da sé però che il palco è una cosa, e la vita un'altra: Dylan infatti ha appena accettato una laurea honoris causa dall'Università di St. Andrews presso Edimburgo, con la seguente motivazione «E' un simbolo del XX secolo, fondamentale per chiunque si sia formato negli anni 60-70». Ogni epoca incoronai propri eroi, ma ilvecchio Bob ama confondere e sconvolgere, si mette e si toglie l'alloro : esaminando per esempio tutte le scalette dei concerti dell'ultimo mese fra l'America e l'inizio del tour in Europa in giugno, si scopre che il Vate di Duluth ha interpretato solo tre volte «Masters of War», che di questi tempi suonerebbe come sana, livida reprimenda alla guerra che ogni giorno ci spaventa e che ha così pochi seguaci fra le folle dei concerti. «Voi che fabbricate tutti i fucili/ Voi che fabbricate gli aeroplani di morte/Voi che costruite le grandi bombe/Voi che vi nascondete dietro le pareti/Voi che vi nascondete dietro le scrivanie/Voglio solo che sappiate/Che posso guardarvi attraverso le vostre maschere»: sono passati 41 anni da quando ha scritto questi versi che gli eventi rendono spaventosamente contemporanei; però preferisce evitarli, come a scansare i piani simbolici che già gli debbono pesare parecchio. Laurea a parte, le ultime cronache registrano anzi sue imprese di segno del tutto opposto: non solo ha concesso proprie musiche agli spot della biancheria intima femminile «Victoria's Secret»; ora circola un'altra voce secondo la quale lui stesso avrebbe chiesto di fare il giudice alle gare canore di «America's Idols», un programma televisivo assai popolare, tipo «Operazione trionfo». Magari, se fosse stato un ragazzo di oggi, anche lui avrebbe cominciato eoa. Bob Dylan in tournée in Italia

Persone citate: Andrews, Bob Dylan, Kimball, Larry Campbell, Masters, Pisani, Sasha Krieger, Worms

Luoghi citati: America, Edimburgo, Europa, Germania, Italia, Padova