Primo sì per l'Edf privata Enel più vicina alla Francia

Primo sì per l'Edf privata Enel più vicina alla Francia L'ASSEMBLEA NAZIONALE VOTA LA TRASFORMAZIONE IN SPA Primo sì per l'Edf privata Enel più vicina alla Francia Nuovo statuto anche per Gaz-de-France come chiede Bruxelles Proteste dei lavoratori con interruzioni di corrente in tutto il Paese La riforma spalancherebbe le porte anche al gruppo di Scaroni Luigi Grassia Per la Francia dell'energia è quasi una rivoluzione: ieri l'Assemblea Nazionale ha approvato in prima lettura il nuovo statuto di Electricité-de-France e di Gaz-de-France che da aziende pubbliche si trasformeranno in società per azioni, in vista di una sempre più probabile privatizzazione. Ha votato sì la maggioranza di centrodestra, contrarie le opposizioni di sinistra, ostili i sindacati e la maggioranza dell'opinione pubblica di ogni colore. La questione ha riflessi anche italiani perché alla privatizzazione di Edf si lega la possibilità che l'Enel entri sul mercato francese. In passato la stessa Commissione europea era intervenuta facendo pressioni su Parigi perché garantisse l'accesso al suo mercato da parte delle imprese di altri Paesi dell'Unione. Più limitatamente e concretamente, qualche giorno fa il commissario europeo ai trasporti e all'energia, Loyola de Palacio, aveva reso pubblico di aver chiesto al governo francese di cambiare lo statuto di Edf e di Gdf per mettere fine alle garanzie da parte dello Stato che rappresentano una distorsione alla concorrenza. «Queste due imprese devono, eventualmente, poter fallire - aveva spiegato la de Palacio - mentre il loro statuto attuale implica che ciò non è possibile». Il governo Raffarin ha appun- to giustificato la riforma dello statuto come indispensabile ad adattare Edf e Gdf all'apertura del mercato europeo dell'elettricità e del gas. Di tutt'altro avviso è l'opposizione di sini¬ stra francese, che parla di «attentato al patrimonio della nazionale» e di «scelta dogmatica di privatizzazione». Per protesta, i dipendenti dell'Edf si sono lanciati in azioni spettacolari interrompendo l'elettricità in varie località, bloccando con picchettaggi l'acr cesso ad alcune centrali nucleari e riallacciando la corrente a chenti a cui erano stati tagliati i fili in seguito al mancato pagamento delle bollette. Le ferrovie francesi e Rte, che è il polo di distribuzione di Edf, hanno intanto annunciato che vogliono identificare i responsabili dei tagh di corrente che hanno bloccato i treni per poi denunciarli. Fra le altre imprese che sono state colpite dai temporanei blackout sono il casinò di Bordeaux e le officine Dassault. Contro le sospensioni di corrente e gh altri «atti illegali» ha tuonato ieri mattina Jean-Pierre Raffarin: «Ho chiesto ai dirigenti delle società di sanzionare tutti quanti commettono azioni del genere. Sono deciso a portare a termine la riforma di Edf e Gdf, ascolto i lavoratori ma non rinuncio». Per quanto riguarda i riflessi italiani, l'interesse dell'Enel per il mercato francese si è concretizzato nel dicembre scorso nei confronti del 35 per cento dell'operatore Snet (Société nationale d'electricité et de termique) che possiede 2600 Megavvatt di centrali a carbone e idroelettriche; l'operazione era più o meno equivalente alla messa sul mercato di una delle «GenCo» da parte dell'Enel - le GenCo sono le compagnie proprietarie di centrali di cui l'ex monopolista si è dovuto disfare quando la legge ha imposto una riduzione della sua quota, in Italia. L'operazione Snet per Enel non è poi andata in porto, ma il gruppo dì Paolo Scaroni si candida ad altre in futuro. Inoltre è interessato a partecipare al progetto di reattore sperimentale nucleare francese Epr. Il gruppo italiano punta pure a comprare il 6-707o dell'energia prodotta da Edf nei prossimi 15 anni. Per operazioni di import come questa, che si fanno da sempre, non sarebbero necessarie novità per Edf sul piano societario, ma tutto il comples¬ so quadro delle trattative coi francesi viene influenzato dalla vicenda della graduale privatizzazione, e Scaroni pochi giorni fa ha detto: «Spero che si possano riprendere i colloqui con Edf a settembre, dopo che sarà andata in porto la modifica dello statuto della società francese». La privatizzazione di Edf potrebbe risolvere anche il problema del congelamento al 20Zo dei diritti di voto di Edf in Edison, che ha interessato la Commissione di Bruxelles e la Corte di giustizia del Lussemburgo. Il blocco è stato imposto nei confronti di società pubbliche, per impedire che la privatizzazione dell'elettricità in Italia faccia passi indietro; ima Edf non più pubblica o meno pubblica si sottrarrebbe, alla fine del processo, a questo vincolo. Una manifestazione di lavoratori di Edf contro la riforma del settore

Persone citate: Dassault, Luigi Grassia, Scaroni

Luoghi citati: Bordeaux, Bruxelles, Francia, Italia, Lussemburgo, Parigi