Fiducia sulle pensioni Maggioranza divisa sul tagli alle tasse

Fiducia sulle pensioni Maggioranza divisa sul tagli alle tasse ALEMANNO: BENE DIMINUIRE LA PRESSIONE, MA SALVANDO IL WELFARE Fiducia sulle pensioni Maggioranza divisa sul tagli alle tasse Il premier: «La manovra verrà approvata sabato». Il piano prevede due aliquote del 2307o e del 3307o. Udc e An: «Iniquo e ingiusto» Alessandro Barbera ROMA Il governo stringe la morsa attorno alla scadenza del 5 e 6 luglio, e si appresta a varare ima manovra che non sarà solo di tagli alla spesa, ma che sotrebbe riorganizzare da sunto il meccanismo di incentivi alle imprese e costituire il fondo rotativo. Un taglio da circa tre miliardi di euro, e che andrebbe a finanziare l'alleggerimento dell'Irap come chiesto da Confindustria. Non solo dunque un taglio all'aliquota regionale per chi investe in ricerca, ma una vera e propria ridefinizione delle aliquote, in particolare a favore di commercianti e professionisti. Il decreto che per Berlusconi «sarà approvato sabato» sarà quindi più di una manovra correttiva e accompagnato dal voto di fiducia sufla riforma delle pensioni. «Va assolutamente approvata alla Camera», ha detto il premier da Bruxelles. Berlusconi in mattinata aveva incontrato a lungo il ministro dell'Economia e il leghista Calder oli per mettere a punto i dettagli di una manovra per alla quale però manca ancora un sì «ufficiale» degli alleati di governo An e Udc. Restano confermati tagli dell'ordine dei 3-4 miliardi per le dotazioni dei ministeri, così come la vendita e riaffitto di parte del patrimonio immobiliare. Fra le pieghe delle tabelle dei dicasteri che il Tesoro sta rivedendo non c'è solo l'acquisto di beni e servizi, ma anche voci fra le quali si insinuano proprio alcuni degli incentivi alle imprese ritenuti improduttivi e inefficaci, vedi ad esempio la legge 488. AVia XX settembre si sta poi lavorando contro il tempo per far stare nel decreto anche il provvedimento per ridefinire tempi e modalità del condono edilizio bloccato dalla sentenza della Corte Costituzionale. «Chiederemo la fiducia anche per i condoni, purtroppo necessari per far quadrare quei conti che altri Paesi non hanno saputo far quadrare», ha sottolineato Berlusconi. Resta da capire se, come riportano alcune fonti, con il decreto si possa raggiungere un'intesa anche per una revisione delle aliquote Irpef, visto che ieri sia l'Udo che An hanno ribadito di pensarla diversamente da Berlusconi. A fare il punto della situazione in casa An è stato un vertice al ministero dell'Agricoltura, negli uffici di Gianni Alemanno, al quale hanno partecipato fra gli altri i viceministri Mario Baldassarri e Adolfo Urso. Bocce cucite dai partecipanti, che hanno rimesso le proprie proposte ad un documento del quale stamattina parleranno con Gianfranco Fini. «Abbiamo fatto una pri¬ ma analisi», ha spiegato Urso. Si sa che durante il vertice c'è stata ima lunga discussione su come trovare le risorse per finanziare i tagli Irpef. Dentro An ci sono infatti ancora P^naQlt^esistenzejTOsanvGDspifeùà tàglio agli incentivi, soprattutto per le imprese .del Sud, Rejchè niettepbbj^a rischio «li compettnvità "della piccola e media impresa. Di questo, come del resto della manovra, Berlusconi parlerà fra oggi e domani sia con Fini che con i (finora) silenziosi alleati dell'Udo. A giudicare dalle dichiarazioni di ieri, il vero scoglio da superare sembra proprio quello dell'Irpef. Prima il capogruppo centrista Luca Volente, quindi Alemanno hanno bocciato l'ultima proposta di Berlusconi su un meccanismo a due aliquote: una no tax area fino ai 7.500 euro, una aliquota del 230Zo per i redditi sotto i 33.000 euro, del 330Zo per tutti i redditi oltre quella soglia. Una proposta «ingiu¬ sta ed iniqua» per il primo, il quale invece ha chiesto di tenere conto del carico familiare (età; mimerò di figli e anziani) e della portata dei tagli ali'lrap. Ancora più esplicito Alemanno:^ «notF sono d'afcfcójcap pon'.'m'S fìfbrmà dell' Irpef'articolata su .due aliquote. Siamo d'accordo con il principio di ridurre le tasse, tutelando però lo sviluppo nel Mezzogiorno e il welfare per tutti gli italiani». Se nel governo non si riuscisse a raggiungere un accordo entro la fine della settimana, ref,ta aperta la strada di rimandare ogni decisione al Dpef. Di quest'ultimo però ieri Alemanno ha detto chiaramente che non si discuterà più questa settimana. Benché si tratti di un documento che deve in sostanza indicare gli obiettivi di politica economica per il 2005, in quelle pagine potrebbero trovare spazio tutte le proposte che non si riuscirà a mettere a punto questa settimana. ,a IL PROGETTO ALLO STUDIO -iA h tó MANÒVRA CORRETTIVA B Dovrebbe essere approvata per decreto sabato, lì suo obietti; vo è quello di evitare l'avvertimento preventivo (earty warninglperlosfoiamenio ne 30A del (apporto deficit-Pit, Garantirà risparmi per 7-8 miliardi di euro da reperire attraverso: 18 Un taglio delie dotazióni d5 tutti i ministeri {quattro miliardi). Fra le tabelle potreb- ì bero trovare spazio I anche tisparmi su ai- " cuni incentivi alle im- | prese (legge 488, fon: do unico) m La costitusione di un fondo Immobiliare per la vendita e riaffìtto di parte del ìatrimonio immobliare pubblico {trequattro miliardi). Del decreto potrebbe- | ro fare parte inoltre uno sgravio !rap per chilnveste in ricerca" (costo circa 400 milioni di euro) e il provvedimento quadro per far ripartire it condono edilizio (èioccatO! dalla sentenza defe Corte j Costituzionale 1 ^f : IL DPEF Ji E'li documento che viene approvato ogni arino.entro la fine d giugno e che costituisce il quadro di riferimento per la Leg^ gè Finanziaria dell'anno successivo. Sabato potrebbero essere approvate le sue linee qukla..In esso potreboero trovare spazio: S Tagli all'lrpef Berlusconi ieri ha fatto una nuova proposta che si basasti due ali-, quote: urta, no tax area fino ai 7500 euro, una aliquota del 23^peri redditi sot- | to i 33.000 euro, del 330Apertuttifredditi g oltre quella soglia. Sia | ,1'Udc che An si sono però già detti contrari all'ipotesi H Tagli ali'lrap Tutti sembrano d'accordo sull'ipotesi di ridurre la tassa regionale sulle attività produttive come diiesto da Confindustria ma mancano ancora dettagli. Berlusconi ha comunque promesso un taglio dellirpef e dell'Irap di un punto dei Pit (14 miliardi di euro) M Trasformazione delle Università in Fondazioni e agevolazioni fiscali per l privati e le imprese che decidano di investirvi. E1 una idea da tempo allo studio dei ministro dell'Istruzione Moratti e di Giulio Tremonti S Creazione di un fondo rotativo per le imprese presso h Cassa Depositi e Prestiti la proposta dei Tesoro mira ad azzerare l'attuale giungla di aiuti alle imprese e a rendere più equo un sistema con molti sprechi e ineffìdenze. Gli aiuti verrebbero trasformati in prestiti a bassissimo tasso e a lungo termine. La riorganiz-zazione sarebbe accompagnata da un pacchetto di semplmcazioni per favorire lo start-up di nuove imprese con la detassazione del venture capital B Innalzamento delie aliquote sulle rendite finanziarie lo vorrebbe An, ma il Tesoro è contrarissimo. La proposta di Maurizio Leo è quella di finanziare I tagli j Irpef con un innalzamento della tassazione di tutte le rendite frail19eil230Z0 M Nuovi sgravi fiscali perle famìglie numerose e f ig»i a carico An,TudcelaLega hanno elaborato in passato ipotesi In questo senso. Nelle ultime settimane fra ì tre partiti è scoppiata una bagarre sulla paternità del progetto di «quoziente fami iare», un meccanismo applicato con successo in Francia e benvisto dalfe gerarchie ecclesiastiche l Gianfranco Fini eGiulio Tremonti

Luoghi citati: Bruxelles, Francia, Roma