In Piemonte il ribaltone alle urne

In Piemonte il ribaltone alle urne CINQUE PROVINCE SU 7 AL CENTRO-SINISTRA In Piemonte il ribaltone alle urne E' polemica tra i partiti del Polo e la Lega Nord Ghigo: vertice subito, l'Ulivo: noi maggioranza Cambia la mappa del potere locale in Piemonte. I risultati del secondo turno delle elezioni provinciali consegnano al centrosinistra la guida di cinque province su otto ribaltando il risultato del 1999. L'Ulivo alleato con Rifondazione Comunista e Italia dei Valori si consolida a Torino e Alessandria e conquista Novara, Biella, e il Verbano Cusio Ossola (per 41 voti) con tre candidati presidenti espressi dai Ds. Il Polo senza la Lega Nord si conferma ad Asti e strappa Cuneo all'Ulivo. La Provincia di Vercelli è dall'anno scorso in mano ad un presidente di An e il centrodestra, ancora una volta senza gh uomini del Carroccio, conquista anche il comune. Questa è la fotografia del Piemonte amministrativo, Diverse, invece, le interpretazioni dei partiti sul dopo 27 giugno anche le riflessioni guardano già alle prossime regionali. Cinque anni fa la vittoria del centrodestra alle provinciali apri la strada alla riconferma di Ghigo alla guida del Piemonte - con quasi 20 punti di vantaggio sul centrosinistra - è, l'anno dopo, alla vittoria politica di Berlusconi. Che succederà adesso? «Occorre rimboccarsi le maniche e ritrovare nel centrodestra quella coesione politica e programmatica indispensabile per caratterizzare la nostra azione in quest'ultima fase della legislatura», spiega il presidente della Giunta regionale. Secondo Enzo Ghigo è necessario dimostrare che «in Piemonte il ciclo della Cdl non è finito, in modo da poter chiedere ai cittadini di premiarci il prossimo anno. suUfthagerigfefflftS coalizione solida edunita»;- à f-A . i: ■sdor a i,!- ■ Il ragionamento die il presidente ha fatto ieri nel corso della riunione della Giunta parte dal voto per le Europee - «non dobbiamo dimenticare che il centrodestra confermare di essere maggioranza in Piemonte» - ma non può che prendere in considerazione la sconfitta in quelh che erano considerati veri e propri santuari del centrodestra presidiati da assessori forti come Pichetto (Biella) e Rachelh (Vco). Da qui la convinzione che «per evitare che gh elettori si distacchino anche alle regionali serve che siano individuate nuove soluzioni per risolvere i problemi quotidiani della popolazione». Ecco perché Ghigo ha decìso di convocare per «ritrovare al centrodestra coesione e spirito propulsivo» un seminarip delle forze di maggioranza ill2 e 0 13 luglio. Basterà? Difficile dirlo. Se il Governatore imputa la sconfitta della Cdl ad una «tendenza nazionale» e a «qualche errore commesso a livello locale» senza per altro accusare la Lega Nord che al primo turno ha corso da sola le dichiarazioni dei leader di An, Forza Italia e Udo chiamano sul banco degh imputati proprio gh uomini di Bossi. Lo fa, ad esempio, il viceministro UgoMartinat: «Siamo stati penalizzati dall'atteggiamento della Lega. In Piemonte abbiamo vinto a Cuneo, Asti, Vercelli dove il Polo ha corso senza il Carroccio e perso dove ci siamo alleati al bahottaggio». Aggiunge Agostino Chiglia: «I continui ricatti e tira e molla della Lega hanno minato profondamente, la credibilità e la serietà della Coalizione. Visti i risultati viene da chiedersi se la Lega sia più mutile o dannosa». Per Tomaso Zanoletti (Udc): «Abbiamo pagato l'errore strategico di andare divisi al primo turno. La colpa è della Lega. Noi la voghamo nella coalizione ma se senza più posizioni distinte». Durissima la replica di Roberto Gota, segretario regionale della Lega: «Se è inutile e dannoso un movimento che ha appena conseguito l'S^ in Piemonte ed è in forte crescita, allora vuol dire che Chiglia intende perdere scientificamente le elezioni regionali. Noi abbiamo sostenuto i tre candidati piemontesi e ne sono testimonianza le migliaia e migliaia di schede attribuite al simbolo della Lega». Guido Crosetto, coordinatore di Forza Italia, cerca di gettare acqua sul fuoco delle polemiche; «La maggioranza delle popolazioni del Piemonte Nord ha scelto il centrodestra come provano i voti al primo turno del Polo e della Lega. Purtroppo a causa delle nostre divisioni ha vinto la sinistra. Solo uniti si vince e questo vale anche per le regionali». Diverso, naturalmente, il punto di vista del centrosinistra. Secondo Pietro Marcenaro, segretario regionale dei Ds, «l'esito del voto in Piemonte evidenzia una sconfitta politica personale, molta seria, del presidente Ghigo e degh assessori della sua giunta. Siamo di fronte alla crisi della destra e del suo governo. Il centrosinistra raccoghe la possibilità che ora si apre per costruire una proposta convincente di governo della regione». Anche per Sergio Deorsola (Udeur) il voto del «Piemonte nord è il segno di una forte difficoltà della Giunta Ghigo». Per Gianni Vemetti (Margherita) «il centrosinistra è maggioranza in Piemonte. Dobbiamo trovare in tempi rapidi un candidato di tutto il centrosinistra per la presidenza e costruire un programma riformista da condividere con la società piemontese». Una costruzione che secondo Luca Robetti (Pdci) non «deve escludere i territori, le organizzazioni dei lavoratori, ciò che nella società, in modo più o meno organizzato, ha contribuito ad ottenere la vittoria». [m.tr.] (PROVINCIA) QÙAGLÌgg)