Ancora decine di salme attendono la cremazione

Ancora decine di salme attendono la cremazione MOLTI PARENTI COLTI Dl SORPRESA DALLA SCELTA Dl ANTICIPARE I TEMPI SONO PARTITI PER LE VACANZE Ancora decine di salme attendono la cremazione Custodite al Monumentale, il Comune non riesce a prendere contatto con le famiglie Alessandro Mondo Se ne vanno poco alla volta, quasi alla spicciolata, cremati nei forni della Socrem e restituiti ai parenti sotto forma di cenere. Ma alcuni rischiano di attendere ancora per giorni il loro turno, il compimento di un destino imprevedibile. Sono i «resti mortali» custoditi nel deposito del Cimitero Monumentale, cioè le salme non completamente decomposte o «mineralizzate» che dir si voglia, esumate nelle passate settimane e tuttora allineate sulle scaffalature montate per accoghere quella successione di bare fi cartone. L'ultimo guaio è roba ii questi giorni. Il Comune sta cercando, senza riuscirci, di ricontattare le famiglie che subito dopo l'esumazione dei loro defunti ne avevano autorizzato la cremazione. Il passaggio successivo, come si sa, è la consegna delle ceneri. Peccato che all'epoca gli uffici cimiteriali - travolti dalla marea montante delle proteste e alle prese con un consistente «arretrato» di resti mortali (si arrivò a contarne 400 solo al «Monumentale») -, avessero fissato tempi abbastanza dilatati per l'estrema incombenza: da uno a due mesi. Cosa di cui le famiglie hanno preso atto, regolandosi di conseguenza: alcune hanno fatto due conti e sono partite per le ferie; altre si sono prese impegni fuori città; altre ancora hanno lasciato non il numero di cellulare ma quello di casa, dove la reperibilità è garantita solo in orari fissi. Risultato: ora che i tempi si sono bruscamente ristretti, complice la sospensione delle esumazioni, gh uffici comunali stanno richiamando gh interessati per fissare la data di consegna delle ceneri scontrandosi con una schiera di segreterie telefoniche. Delle circa 100 salme ancora in «stand by», una cinquantina fanno capo a parenti momentaneamente irreperibili. Da parte sua il Comune, che dopo i precedenti delle ultime settimane ci va con i piedi di piombo, è restio a procedere alla cremazione di quei restì, benché autorizzata, in assenza di un nuovo contatto con i parenti Le ragioni sono sostanzialmente due: fissare la restituzione delle ceneri, un atto dovuto, e accertare se i famigliari intendono avvalersi o meno del commiato recen¬ temente previsto subito prima della cremazione. Alla luce di questa situazione, ulteriore controprova del caos che ha caratterizzato la partita delle esumazioni negli ultimi tempi, il Comune deve temporeggiare: anche se questo impone di abbassare la media delle cremazioni giornaliere. «Stiamo facendo tutto il possibile per trovare queste persone - spiega Antonio Dieni, il funzionario incaricato -. Certo non possiamo andare avanti all'infinito. Manderemo un telegramma a casa delle famiglie che non riusciamo a trovare, informandole della data di consegna delle ceneri ed allegando tutti i numeri di telefono utili. Se non richiameranno nel giro di una settimana, procederemo comun¬ que alla cremazione: le urne saranno poi custodite nel deposito della Socrem». Apagamento? «Ma no. La giacenza in deposito è gratuita, tanto per le ceneri quanto per i resti mortali ancora in attesa». Ieri la Socrem ha consegnato ai parenti 46 urne, mentre sei famiglie si sono accomiatate per l'ultima volta dalle spoghe dei loro defunti prima della cremazione. Oggi si replica, con 40 «consegne-ceneri» ed un solo commiato. Intanto si avviano a conclusione i lavori nel campo numero 5 (ottava ampliazione) al Cimitero Monumentale, dove le esumazioni sono state sospese fino a novembre. Il discorso riguarda in particolare le 100 sepolture già spianate in vista della bonifica ed ora risistemate dal Comune a sue spese con una soluzione di fortuna: al posto del vecchio tumulo, con il suo arredo vegetale, solo una piccola lapide adagiata su un battuto di ghiaia. Non solo. La proroga del campo fino a data da destinarsi ha imposto la manutenzione del verde per tutte le tombe: anche quelle rimaste ìntegre.

Persone citate: Alessandro Mondo, Antonio Dieni