Il city-manager: sono pronto a dare le dimissioni di Emanuela Minucci

Il city-manager: sono pronto a dare le dimissioni L'EX RESPONSABILE Dl POSTE E FERROVIE PROMETTE Dl CHIUDERE IL LAVORO DELLA COMMISSIONE Dl INDAGINE INTERNA ENTRO I PRIMI DIECI GIORNI Dl LUGLIO Il city-manager: sono pronto a dare le dimissioni Vertice in municipio, poi Chiamparino rinnova la piena fiducia a Vaciago Emanuela Minucci «Se c'è qualcuno qui che si deve dimettere, caro sindaco, questo sono io. In casi come questo la testa da far cadere è quella del capo della struttura amministrativa, non certo la tua». Ore nove di ieri, ufficio di Sergio Chiamparino.- H direttore generale Cesare Vaciago si presenta nell'ufficio del primo cittadino più che determinato a lasciare l'incarico. «L'ho deciso dopo aver letto sui giornali che il sindaco, in seguito allo "scandalo esumazioni'' si diceva disponibile a dimettersi. Mi sono detto: dal momento che qualcosa non ha funzionato dal punto di vista amministrativo la responsabilità non deve ricadere sul primo cittadino bensì su chi è al vertice dell a macchina amministrativa: è mio dovere quindi offrire le mie dimissioni». Dal momento che il sindaco Chiamparino ha respinto con forza quest'offerta, il citymanager ha colto l'occasione per chiedere al primo cittadino, sulla base di questa rinnovata fiducia, anche il rinnovo di un mandato pieno: «Pieni poteri per fare chiarezza, entro il 9 luglio, su che cosa è andato storto, perché, e per colpa di chi». In poche parole Vaciago ha detto al sindaco: «Se vtiol che (Qualcuno se ne vada, la persona giusta sono io, ma se vuoi qualcuno che ti rimetta in piedi la baracca questa persona sono sempre io». Forte della piena fiducia e dei pieni poteri entrambi ottenuti dal sindaco. Cesare Vaciago è salito al terzo piano per la sohta riunione del lunedì mattina con i direttori di Palazzo civico. Ha quindi spiegato loro l'accaduto annunciando pure che la commissione da lui piesieduta avrebbe lavorato a ritmi serrati per capire sino in fondo il perché di quell'accelerazione improvvisa da 36 esumazioni quoti¬ diano a 108. Dopo il colpo di scena mattutino -dà cui il ruolo Cesare Vaciago è uscito rafforzato - alle 13 si è riunita una giunta straordinaria (capigruppo più assessori) sul tema-cimiteri. Nell'occasione il sindaco dopo aver criticato l'intervento dell'assesso- re Lodi contro il cardinale Poletto («Avrei evitato di alimentare un clima rissoso proprio in questo momento», ha detto Chiamparino), ha pure annunciato ai colleghi di maggioranza di «avere chiaro il quadro deUe responsabilità e che entro il 9 luglio l'inchie¬ sta della commissione d'indagine sarà terminata». Nomi e cognomi? «E' presto per fame - ha tagliato corto Chiamparino - e poi non mi sembra corretto anticipare elementi dell'inchiesta a commissione ancora in corso». A proposito di commissioni d'indagine, quella presieduta da Vaciago si riunirà oggi alle 15,30 per ascoltare la dirigente dei Cimiteri Maria Franca Montini e, forse, ma non è ancora certo. Luigi Laonigro, il dirigente che a suo tempo diede l'okay tecnico all'incremento di esumazioni durante una mattinata di prova. Per quanto invece riguarda la Commissione di Controllo gestione che si insedierà domani alle 10,30, si può dire che parte nel peggiore dei modi. Presieduta dall'opposizione (Francesco Gallo di Forza Italia) si riunirà senza il consigliere azzurro: «Avevamo chiesto una vera commisione - ha annunciato il capogruppo Roberto Rosso -, e loro hanno preferito affidare il controllo del pollaio alla volpe. E' evidente che a questo gioco non ci stiamo». In Consiglio comunale, invece, che ha pure approvato il bilancio consuntivo 2003, tutte le opposizioni hanno votato la mozione di maggioranza in cui si dà una svolta al capitolo esumazioni. «E' un documento tardivo, ma condivisbile». «Sono io a guidare l'area amministrativa Se c'è una testa che deve cadere quella è la mia» Il primo cittadino: «Mi sono già fatto un'idea piuttosto chiara di chi è il colpevole Ma aspetto a parlarne» Il city-manager Cesare Vaciago si èdetto disponibile a rassegnare il mandato