Nedved, un «giallo» tormenta il Pallone d'oro di Roberto Condio

Nedved, un «giallo» tormenta il Pallone d'oroIN ATTESA DELLA GRECIA NELLA SQUADRA CECA IMPAZZA LA BARQS-MANIA E ABRAMOVICH OFFRE 35 MIUQWI PER PORTARLO AL CHEISEA Nedved, un «giallo» tormenta il Pallone doro' «Ammonito con la Danimarca per un fallo inesistente, rischio di saltare la finale» reportage Roberto Condio inviato a LISBONA IL 3-0 sui danesi non se l'è nemmeno goduto troppo. Tutta colpa di quella stupida ammonizione («Ma il fallo non c'era, ha sbagliato l'arbitro») rimediata al 61', sull'l-O, che inevitabilmente gli rovinerà la vigilia della semifinale. E' preoccupato, Pavel Nedved. Sa che un altro «giallo» contro la Grecia, in caso di successo lo escluderebbe dalla finale. Una batosta che lo juventino ha già subito un anno fa, in Champions League: un cartelhno inflittogli da Meier contro il Real Madrid, a qualificazione ormai acquisita, fece scattare la squalifica che gli negò l'euroderby di Manchester contro il Milan. «Sarebbe un bis tremendo dice il Pallone d'Oro -. Spero proprio di evitarlo. Ci tengo troppo a questa finale da capitano della mia Nazionale». Il rischio c'è, però. Ed è per questo che nell'ambiente ceco si sta facendo strada un'ipotesi: partire giovedì con Nedved in panca, pronto a subentrare solo in caso di necessità. Bruckner, il et, nega tutto: «C'è una semifinale difficilissima, da affrontare al meglio. I "gialli" e i "rossi" fanno parte del calcio: guai, però, a farsi condizionare troppo. Spero di cuore che Pavel eviti la trappola. In ogni caso, abbiamo già giocato senza di lui, riuscendo a fare bene». Nedved, intanto, trema. Il suo destino da ieri mattina è nella testa di Pierluigi Collina, che dirigerà Repubblica Ceca-Grecia. Il Pallone d'Oro all'esame del Fischietto d'Oro. Nell'Europeo di 4 anni fa l'incrocio finì malissimo: un generoso rigore concesso all'87' da Collina sancì il ko dei cechi nel debutto contro l'Olanda per uno 0-1 che risultò poi decisivo per la qualificazione ai quarti. Praga mise in croce il nostro arbitro: accuse pesantissime e polemiche che se si placarono solo all'inizio della stagione successiva, grazie a un incontro chiarificatore tra Nedved e CoUina. Nessun ceco, comunque, ha dimenticato. Anche se ieri Bruckner ha commentato con gran signorilità la designazione dell' italiano pelato: «Sono molto contento. E' il miglior arbitro del mondo». Nedved aspetta e spera, parlando d'altro. Di Juve, ad esempio: «Ho saputo che Trezeguet resta. Bene: sono contento per lui e per noi». Della finale sognata, anche: «L'Olanda gioca in modo aperto: per noi potrebbe essere megho. Col Portogallo padrone di casa, però, sarebbe uno spettacolo indimenticabile di folla e di entusiasmo. Ma adesso pensiamo la Grecia: è tosta, sarà dura». In casa ceca, intanto, impazza la Baros-mania. Il capocannoniere del torneo (5 gol in 4 match) con la doppietta ai danesi è arrivato a quota 21 reti in 29 presenze con la Nazionale. Compirà 23 anni a ottobre, ha l'immancabile fidanzata-modella (tal Eva Kilianova) e, adesso, pure l'Europa ai suoi piedi, compreso l'onnivoro Àbramovich che pare sia disposto a offrire 35 milioni di euro per portarlo al Chelsea. Anche se dì nome fa Milan, Juve e Inter lo avevano trattato prima che il Liverpool se lo assicurasse a fine 2001 per 6 milioni di euro. Ma nel 2000 la Fiorentina se lo vide offrire per 300 milioni di lire e lo rifiutò. Nel Banik e nella Under 21 ceca (argento europeo nel 2000, oro nel 2002), a forza di gol e di numeri di gran classe, Baros si guadagnò il soprannome di «Ma¬ radona di Ostrava». Un filo esagerato, probabilmente. Su di lui, comunque, Houllier aveva puntato forte. Nei «Reds», però, il giovane Milan ha stentato. Non soltanto per colpa sua. Superati i problemi di ambientamento grazie all'aiuto dei connazionali Smicer e Berger, lo scorso 13 settembre un contrasto con il tedesco Babbei nel match di campionato contro il Blackbum gli causò la frattura della caviglia sinistra. «Ho ripreso a giocare il 27 febbraio - ricorda adesso -. Due-tre buone partite e poi di nuovo tanta panchina. Non è facile segnare, se non si gioca... Per fortuna, c'è la Nazionale. In Inghilterra, di fatto, quest'anno ho risparmiato energie per l'Europeo. Il futuro? So soltanto che il liverpool ha preso un nuovo allenatore: Rafa Benitez dal Valencia. Ma io non so se sarò ancora un giocatore del Liverpool. L'estate è lunga». «Baros non è un caso isolato nella mia squadra - commenta Bruckner -. Come lui, anche Rosicky, Galasek, Smicer e altri hanno giocato poco nei loro club all'estero e non sempre a causa di infortuni. Mi dispiace per loro, ma a me è andata bene così: li ho trovati freschi e motivati più che mai». Pronti a prendersi una bella rivincita sul calcio delle stelle che li ha snobbati. «Ho saputo che Trezeguet resterà alla Juve: sono contento per lui e pernoi Oggi però penso solo agli Europei e voglio giocarmi il titolo, potendo scegliere preferirei l'Olanda Col Portogallo è più dura» Milan Baros è l'uomo-mercato del momento: Àbramovich ha messo sul piatto 35 milioni per strapparlo al Liverpool e portarlo subito al Chelsea E pensare che nel 2000 fu offerto per 300 milioni di lire alla Fiorentina che lo rifiutò