Quarant'anni di abiti per il cinema

Quarant'anni di abiti per il cinema A CAPRI IL MONDO DELLO SPETTACOLO E QUELLO DELLA MODA CELEBRANO DINO TRAPPETTI Quarant'anni di abiti per il cinema Dal Gattopardo a «Troy», festa per la storica sartoria Tirelli Maria Cerbi Festeggiare i quarant'anni della sartoria Tirelli è come sfogliare un album dove è racchiusa la storia del Cinema. Dal Gattopardo a Morte a Venezia, al Paziente Inglese, arrivando a Van Helsin e alla Passione di Cristo firmata Mei Gibson, a Troy. Un lungo cammino, costellato di Oscar, iniziato con l'estro e il gusto di Umberto Tirelli e proseguita con il lavoro del suo amico ed erede, Dino Trappetti che sabato a Capri ha fatto gli onori di casa a questa celebrazione dello stile e della creatività italiane. Non esiste luogo a Capri magico come la villa «Il canile» affacciata sui Faraglioni che fu di Umberto Tirelli e dove adesso regna Dino Trappetti. Ed era questo luogo, a punta Tragara, a cui si arriva arrampicandosi per un sentiero a picco sul mare, lo scenario naturale per un compleanno cosi importante. Ma gli amici erano troppi, più di trecento, e così gli inviti sono stati dirottati alla «Canzone del mare», altro luogo simbolo dell'Isola di Capri. A fare da scenografìa tante gigantografìe a questa serata, star del passato e del presente. Quattro «grandi donne», uno «sfondo» di bellezza - Silvana Mangano, Nicole Kidman, Winona Rider e Glenn Close - al palco dove Rajna Kabiwanska, in uno spettacolare abito Capucci, ha cantato in onore della «festeggiata» sartoria. E poi lo scatenato show dì una Drag Queen con brani da Victor Victoria, una parodia della Carmen, una trascinante esibizione di «Survivor» come nel mitico «Pri- scilla». Una festa allegra, rallegrata .da fuochi d'artifìcio, da un buffet con piatti della tradizione caprese, e la presenza dì tante persone del Cinema a iniziare dai costumisti, tra cui il premio Oscar Gabriella Pescucci, e i produttori. Ma c'erano anche i vecchi amici dì Umberto Tirelli come Beppe Modenese e Piero Tosi che ha disegnato i costumi di tutti i film di Luchino Visconti. Loro sonò un pezzo di memoria dì questa sartoria e del sua creatore che era un appassionato collezionista di abiti antichi. Li ricercava e li acquistava a scopo di studio, nelle soffitte delle famiglie aristocratiche e sulle bancarelle dei mercati delle pulci dì mezzo mondo. Una collezione impressionante. «I registi sanno dì trovare certe cose, in tutto il mondo, solo nella nostra collezione di costumi», spiega Dino Trappetti. «Abiti storici e abiti creati negli anni da sarti eccellenti. Trenta persone lavorano alla Tirelli e cOè ancora Luigi, un sarto che ha visto crescere dall'inìzio, era il 1964, questa avventura». Da sempre il punto di forza è stato la qualità, anche a scapito del guadagno. Da allora sono passati quarant'anni anni, ma la «memoria» lasciata da Tirelli ancora serve per creare gli abiti da sogno. Tanti quelli consegna¬ ti all'album della memoria, molti quelli che devono ancora avere il loro momento di gloria sulla scena dì in teatro o sul grande schermo. In preparazione ci sono tra l'altro un film dì Tim Burton «Charlie and Chocolate» (protagonista Johnny Depp), un film di Joffe e la fiction tv su De Gasperi diretta dalla Cavanì. «E' stata una bella festa». Il giorno dopo Dino Trappetti dalle terrazze della sua villa circondato da Regna Kabiwanska e da Lucia Bosè, sempre con i capelli color azzurro acceso, racconta soddisfatto una serata «particolare», dal tramonto all'alba, come spiegava il cartoncino di invito.

Luoghi citati: Capri, Venezia