Nedved-Jankulovskiy un po' di Italia in semifinale di Roberto Condio

Nedved-Jankulovskiy un po' di Italia in semifinale SETTE GIOCATORI DELLA NOSTRA SERIE A HANNO DISPUTATO L'ULTIMO QUARTO DEGLI EUROPEI Nedved-Jankulovskiy un po' di Italia in semifinale Bocciati Helveg, Tomasson, Jorgensen e Laursen. Jiranek va ko, salterà la Grecia Roberto Condio inviato a 0P0RT0 Ciao ciao Tomasson, Jorgensen, Helveg e Laursen. Dopo gii svedesi, anche gli altri nordici che ci hanno cacciato dall'Europeo tornano a casa. Avanti tutta, invece, Nedved, Jankulovski e Jiranek. Saranno loro a sfidare giovedi in semifinale la Grecia dei miracoli. L'eroe della serata ieri è stato Baros, autore di altri due gol che valgono il primato solitario fra i cannonieri, ma per chi ha visto per quasi tutta la stagione Nedved arrancare con la sua Juventus, conta molto anche aver rivisto il sorriso sul volto del Pallone d'Oro, ora a due passi da ima coppa ebe non avrà le «grandi orecchie» come quella sfumata 13 mesi fa a Manchester ma che vale tantissimo, forse persino di più per chi fa il capitano della Nazionale. C'era molta Italia in campo al «Dragao» di Oporto, ieri sera. Quattro danesi e tre cechi, in tutto sette giocatori del nostro ultimo campionato: un record in questo Europeo, naturalmente se si escludono le tre partite degli azzurri. Avevamo la maggioranza relativa: staccate la Premiership inglese (5 rappre¬ sentanti) e la Bundesliga tedesca (4). La consolazione è magra, magrissima, ma a noi almeno serve per poter continuare a fare il tifo per qualche faccia conosciuta, qui in Portogallo. Juventus, Milan, Inter, Udinese e Reggina: la serie A c'è un po' tutta. Da Nord a Sud, da Ovest e Est. Tre dei «nostri» erano fra gli osservati speciali, fra quelli che avrebbero dovuto provare a fare la differenza. Innanzi tutto, Favai Nedved, appunto. Tenuto a riposo nell'ultimo match della prima fase contro la Germania, il Pallone d'Oro era bello fresco e motivato. Per questo Morten Olsen gli ha riservato un trattamento particolare, lo stesso studiato per bloccare Totti:'Christian Poulsen ih versione francobollo. Marcatura a uomo, incollatissima. Nel primo tempo lo juventino se n'è liberato solo sui calci da fermo (punizione parata da Sorensen già al 3'). Per il resto ha patito il biondo rivale che è stato anche capace di rendersi pericoloso due volte. Quantomeno, per quel che si è potuto vedere dalla tribuna, Nedved non ha dato segni di nervosismo alla Totti. Anche se per escludere categoricamente ripicche, schiaffetti o sputi di reazione bisognerà attendere la visione delle speciali telecamere che anche questa volta la tv danese DR avrà sicuramente piazzato sulla «stella» avversaria. Poi, nella ripresa, Pavel è riuscito a lasciare la sua impronta: l'affondo che ha fruttato il corner dell' 1 -0 e il lancio verticale per il 3-0 dell'inafferrabile Baros. Pochi svolazzi, comunque, ma tanta sostanza. E mi unico rammarico. Pur essendo secondo nella classifica dei tiri in porta ( 10 in 4 partite) soltanto a Henry e Van Nistelrooy, anche ieri Nedved non ha fatto gol. L'ultimo di questa stagione dopo le glorie della precedente risale ormai al 30 marzo, a Brescia. Anche Tomasson ( 15 gol in 38 presenze totab con il Milan, tra campionato e coppe) ha giocato all'insegna del «vorrei ma non posso». Fino alla fine, però. Per la prima volta nel tomeo punta avanzata di riferimento, stante l'assenza dell'acciaccato Sand, il milanista ha fatto tantissimo lavoro sporco, cercando triangoli, aprendo la manovra, lottando tra 1 tostissimi Bolf e Ujfalusi, tenendo alta la sua squadra persino sui corner avversari, attesi nel cerchio di centrocampo. Ma la porta di Cech l'ha «vista» solo una volta, dopo 56'. Colpa anche della serata-no del terzo «italiano» che avrebbe dovuto sparigliare il match. Jorgensen, partito a sinistra ma poi spesso dirottato a destra nel continuo incrociarsi con Gronkjaer, è stato ben frenato prima dal reggino Jiranek e poi da Jankulovski, compagno nell'Udinese che in Nazionale fa il terzino sinistro. Uscito Jiranek al 39', Jorgensen ha preso quota nella ripresa nel duello con Grygera. E all'I I' ha finalmente messo a sedere prima uno, poi due cechi e messo sulla testa di Tomasson un pallone invitante che Ujfalusi è riuscito ad allontanare con affanno. Tutto lì, troppo poco per eliminare questi cechi così sornioni e spietati, che ti lasciano giocare per poi colpirti all'improvviso. E che, aspettando il mighor Nedved, volano con Milan Baros, 5 gol in 4 partite, l'uomo nuovo di un'Europa che sta cambiando padroni. L'ultima consolazione seguire le mosse in campo a Oporto dei «nostri» giocatori di Juventus, Milan, . Inter, Udinese e Reggina E stupirci nel vedere alcune «trasformazioni» Un «muro» di difensori cechi si oppone a una punizione calciata dal danese Claus Jensen