«lo, Flavio Pesce nel giorno del ballottaggio mancato»
«lo, Flavio Pesce nel giorno del ballottaggio mancato» COME IL CENTRO SINISTRA SI PREPARE ALL'OPPOSIZIONE IN PROVINCIA «lo, Flavio Pesce nel giorno del ballottaggio mancato» intervista Enrica Cerrato OGGI per Flavio Pesce e per la coalizione dell'Ulivo avrebbe dovuto essere il giorno del ballottaggio alle Provinciali: invece, con il balzo di Roberto Marmo al primo turno, il centrosinistra è rimasto in minoranza. Flavio Pesce, ieri a Nizza, scherzava sul suo ufficio, «ormai ricevo al bar». Alludendo al fatto die non si è più candidato in municipio e in Provincia siederà dal 6 luglio ai banchi dell'opposizione. Senza contare che anche la sua vita privata è in ima fase particolare: 47 anni, ragioniere in un'impresa di pulizie, era in aspettativa da alcuni mesi, prima come sindaco e poi per la campagna elettorale. «Ora devo riorganizzare la mia vita lavorativa», dice. C'è delusione per il mancato ballottaggio? «Ovviamente sì, è mutile negarlo» Di chi le colpe? «Non parlerei di colpe ma è certo che occorre una riflessione profonda. Ad Asti città per esempio, c'èèyidenteménte bisogno di molto léfrorò'pér il prossimo futuro. Anzi direi che in campagna elettorale ho intrecciato un bellissimo rapporto con i candidati che erano con me. Un valore da non disperdere per organizzare una presenza continuativa di partiti e movimento in città e in provin- eia». Molti dicono che il suo risultato a Nizza avrebbe potuto essere migliore «Mah, fate un po' bene i conti. In tutto abbiamo preso 47 mila voti, 8 mila in più dell'ex presidente della Provincia di Centro Sinistra, Giuseppe Goria, quando si ripresentò al giudizio degli elettori. Praticamente il 5,80 percento in più. A Nizza poi, grazie a tutti, ma in particolare a Dino Scanavino, abbiamo preso oltre 2.600 vóti,1 600 in'più 'dèlie jiòliticbe. Vuoi dire, ragionando da sindaco come sono abituato a fare, che si tratta di 250 famiglie che ci hanno dato la loro fiducia». E adesso? «Ci incontreremo come coalizione martedì sera. Stiamo elaboran¬ do un documento da sottoporre alla giunta Marmo, con i nodi che a nostro giudizio sono tuttora irrisolti. Ma soprattutto penso che nel nostro futuro da minoranza, ci sia anche il compito di riportare la politica in piazza, tra la gente, nei circoli, fuori dalle segreterie dei partiti o nelle stanze del potere». Come sarà la vostra opposizione? «Commisurata agli atteggiamenti della maggioranza. Senza urlare, ma con attenzione: se ci sono spazi di confronto ben vengano, non ci piacerebbe però trovarci davanti a cose già fatte. Un metodo che non condividiamo. Io credo fermamente che la politica di Marmo sia focalizzata su centri di potere, in cui si fa e disfa. Ritengo invece che la democrazia voglia maggiore chiarezza e trasparenza». Cosa ricorderà di questo periodo? «Tanta gente che ho avuto modo di conoscere, che mi ha chiesto di interpretare in Provincia il suo modo di vedere le cose. E poi, un momento bello, al di fuori della campagna elettorale. Non più sindaco, pochi giomi fa, con dele. ga di Maurizio Carcione, ho sposato ancora una volta ima coppia di amici. Nella maggior parte dei casi ad un amministratore capita di vedersi arrivare in municipio solo grane e problemi. Quando i cittadini ti chiedono di condividere uno dei momenti più belli della propria vita, è un segno di fiducia e di festa».
Persone citate: Dino Scanavino, Enrica Cerrato, Flavio Pesce, Giuseppe Goria, Maurizio Carcione, Roberto Marmo
Luoghi citati: Nizza
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