Quando vendere è un'arte

Quando vendere è un'arte In via Nota 5 opera una società a misura del cliente Quando vendere è un'arte Perché scegliere Risparmio Casa Venticinque anni, un quarto di secolo. Una vita, per qualcuno, forse abituato a guardare il tempo che passa e che non scopre tristemente di non essere riuscito a combinare nulla di buono. Ma 25 anni possono passare in un baleno, quasi senza accorgersene, se ti volti indietro a guardare quello che hai costruito e scopri che di strada, insieme con i tuoi soci, collaboratori e amici, ne hai fatta molta. È allora al giustificato piacere di sentirsi dire «bravo, complimenti», c'è anche la gioia di vedere che la tua società è sempre all'avanguardia, continua a mietere successi e che la filosofia imprenditoriale scelta 25 anni fa è ancora la stessa ed è straordinariamente, inossidabilmente vincente. La società di cui parliamo è la Risparmio Casa di Torino. La sua sede è nel centro storico, in via Nota 5, primo piano di un bel palazzo antico, di quelli per intenderci, che non se ne vedono più. E, quel che è peggio, che non se ne costruiscono più di simili. La Risparmio Casa nasce dunque nel 1979 da un gruppo di professionisti che per anni si erano fatti le ossa nella vendita di immobili. Una volta pronti per il grande salto, ecco la decisione di continuare la strada da soli, sicuri del fatto proprio e con ima specializzazione nel campo immobiliare: la vendita di frazionamenti. Anzi, più sono possi e più la Risparmio Casa la la possibilità di far valere la propria esperienza. Il lavoro, da subito non manca, anche perché gli armi '80 sono molto, anzi radicalmente diversi da quello che è oggi il mercato immobiliare. «Possiamo dire che dal 79 a oggi ne abbiamo viste di tutti i colori - dicono i dirigenti -. Da un mercato buonissimo si è passati ad anni meno belli, sino al quinquennio 1985-1990 dove la crisi si è fatta pesantemente sentire, quindi una lenta risalita sino ai giorni nostri, caratterizzati da prodotti scarsi e quel poco di alto livello viene pagato a pressi stellari». Ed è proprio qui, nella valutazione degli alloggi o degli stabili, che la Risparmio Casa fa la differenza rispetto alla concorrenza. In questo momento è assai facile «sparare» cifre e valutazioni che poi, all'atto pratico, non portano a nulla e tanto meno alla vendita dell'immobile. Alla Risparmio Casa, proprio per la loro conoscenza del mercato, sono infatti in grado di formulare una ipotesi di prezzo la più vicina possibili alle leggi del mercato. «Se il cliente chiede la Luna, noi gli diciamo chiaramente 'Grazie, arrivederci, questo affare non ci interessa'. Facciamo un piacere a noi, ma soprattutto a lui, perché si accorgerà nel tempo che spuntare mi prezzo migliore della nostra valutazione sarà assai diffìcile». Perché l'obiettivo principale della Risparmio Casa è quello di instaurare con il cliente un rapporto vero, schietto, senza falsi scopi. In parole povere: professionalmente corretto. Ecco perché la miglior pubblicità per la Risparmio Casa, in questi anni è venuta proprio dalla clientela stessa, da quel «passa parola» che ha fatto sì che la società crescesse, ritagliandosi uno spazio importante nel mercato immobiliare italiano. Uno dei «piatti forti» della società torinese è il «dopo vendita». Perché il rapporto con il cliente, che inizia dal momenti che questi varca la soglia degli uffici e continua sino all'atto notarile, continua anche dopo, ad affare concluso: «Non sono pochi i nostri clienti - dicono i dirigenti - che ci chiedono un aiuto al momento del pagamento dell'Ici e per tutti siamo sempre disponibili a fornire tutto l'aiuto possibile. Non sono in molti a fare una cosa del genere». Si può dire, senza tema di smentita, che alla Risparmio Casa fanno di tutto per avvicinarsi (e ci riescono benissimo) al metodo di contrattazione francese, imo dei migliori in assoluto in Europa. Chi compra con un'azienda francese infatti ben difficilmente scopre spese impreviste dell'ultimo momento, anche perché i notai transalpini sono di una pignoleria e di una precisione... teutonica e la legge d'Oltralpe è tra le più rigorose d'Europa. LA «perla» è a due passi dal Castello di Moncalieri. Diciamo «perla» perché Villa Gloria è davvero tale. Immaginate di essere a un passo dalla grande città: la prima cosa che vi viene da pensare è: «Chissà che tragedia è mai vivere in mezzo al traffico, al rumore, allo stress». Più che logico, se non ci fosse, invece, un posto come Villa Gloria a farvi vedere un angolo di Paradiso. Sì, perché questa villa del '700 vi catapulterà di colpo in un passato che non c'è più. Ma non avrete bisogno di spremere troppo la vostra fantasia: osservando la bellezza del giardino e dell'imponente facciata, gustandone la quiete e il cinguettio degh uccelli, vi sembrerà di tornare indietro negh anni, quando il ritmo della vita era dettato dal lavoro nei campi, dalle (rare) puntate in città e dalle lunghe sere passate a raccontare storie accanto al camino nelle fredde sere d'inverno o alla ricerca del fresco nell'immenso guardino. Ma vediamo un po' di storia di questa Villa Gloria che in questo periodo, dopo essere stata restaurata è adesso oggetto di frazionamento da parte della «Risparmio Casa»: un frazionamento, si badi bene, fatto con grande giudizio e nel massimo rispetto di quello che la Villa ha rappresentato nel corso dei secoh. Quindi nessuno stravolgimento, ma il massimo rigore nel mantenere intatti lo stile. Villa Gloria è anche conosciuta con il nome di Villa (o Vigna) Bonafous, dal nome della famiglia che fu proprietaria della villa e che resero degna la loro proprietà con interventi architettonici notevoh perché, come si legge in un documento del 1780, tramite il quale un moncalierese di nome Lignato si disfa della vigna a favore di Francesca Beretta vedova Bruschi, prospetta una situazione di annessi e connessi alquanto modesta, anche se il prezzo di L. 4.300 corrispondeva senza cedevolezza alle 4 giornate e 209 tavole «compresi h boschi, che in essa Vigna abbondantemente si trovano». Madama Bruschi mighorò la vigna; aggiunse due camere e una cucina al piano terreno, cinque camere al piano superiore, fece costruire una stalla con gra¬ dini di pietra, ringhiera in ferro, chiassili per le finestre e poggioli: il tutto per una spesa considerevole ma tale da mutare radicalmente la villa, che comincia a prendere un aspetto sempre più allettante. E in effetti da tali accenni che comincia a prendere forma la villa che poi, nel 1817, Matteo e Franchino Bonafous ereditarono. Questi la lasciarono a a Carlo Alfonso Bonafous che nel 1869 la donò alla Città di Torino. Per atto d'incanto, tre anni dopo, fu acquistata da Antonio Grasso. Il resto è storia recente: villa Gloria toma a risplendere: chi acquisterà gh appartamenti non farà solo un affare, ma potrà vivere in un angolo di altri tempi, a due passi dalla grande città. Specializzata nei grandi frazionamenti la società piemontese ha il suo punto forte nella valutazione di stabili e appartamenti e nella costante assidua e precisa assistenza al cliente in ogni momento Una immagine di Villa Gloria, antica villa del 700, adiacente il Castello di Moncalieri, con un parco secolare di 10 mila metri quadri. Qui si stanno realizzando appartamenti in un contesto irripetibile. Restaurata e convertita in 6 appartamenti prestigiosi di vari tagli (con posti auto coperti e box privati), adotta soluzioni personalizzate e finiture di gran pregio. Lo spazio è davvero notevole, al punto che all'interno ospita una villa indipendente con giardino privato

Persone citate: Antonio Grasso, Beretta, Carlo Alfonso Bonafous, Franchino Bonafous, Paradiso, Vigna, Villa, Villa Gloria

Luoghi citati: Europa, Moncalieri, Torino