La folle notte di Atene, impazzita per gli eroi del caldo di Roberto Condio

La folle notte di Atene, impazzita per gli eroi del caldo LA GRECIA IN FESTA DIMENTICA PER UN GIORNO I RITARDI ORGANIZZATIVI DELLE OLIMPIADI La folle notte di Atene, impazzita per gli eroi del caldo Tutti in piazza cometrent'anni fa quando cadde il regime dei colonnelli. I complimenti del premier Karamanlis Roberto Condio inviato a LISBONA Una notte così la Grecia non la viveva da 30 anni. Tutti in piazza per il càlcio mai salito così in alto. Proprio come avvenne il 24 luglio 1974 per la caduta del regime mihtare e il ritomo della democrazia. I colonnelli come Zidane: ribaltato chi comandava, è scoppiata la festa. Esagerata com'è normale che sia per chi patisce da troppo tempo. I greci non avevano mai vinto una partita in una fase finale di un Mondiale o di un Europeo. In Portogallo, nel giro di 13 giorni, hanno battuto i padroni di casa e la Francia campione in carica. Due «miracoli», li hanno definiti anche ad Atene non rendendo certo merito a una Nazionale che, messa in riga da Otto Rehhagel, da tempo aveva smesso di essere volubile e inaffidabile. Una partita buona e due da dimenticare, era la regola. E, in campo, tutti a pensare a fare i fenomeni. Il 64enne tedesco, che in patria aveva vinto scudetti a Brema e Kaiserslautern ma fallito col Bayem, ha preso il comando di un gruppo allo sbando nell'agosto 2001, a qualificazione mondiale compromessa: «Ho trovato giocatori tecnicamente bravi, ma senza spirito di squadra. E poi, la Nazionale contava poco rispetto ai club. Ho dovuto mettere in chiaro alcune cose, alzare la voce. Ne è valsa la pena». Ne è venuta fuori la Grecia meno greca di sempre: disciplinata, pragmatica, tenace, disposta al mutuo soccorso. Esaltanti i risultati: girone di qualificazione europeo vinto con 4 soli gol subiti (tutti nei primi due turni) e un'imbattibilità durata 15 partite dall'autunno 2002 allo scorso 30 aprile. Sorpresa fra le sorprese, tra i guerrieri di Rehhagel si stanno esaltando tre giocatori che il nostro campionato aveva emarginato. Dellas, 14 presenze con la Roma e solo 7 da titolare, là dietro pare insuperabile; Karagounis, appena 316' giocati in A con l'Inter, è il riferimento irrinunciabile a centrocampo; Vryzas, sceso in B per soldi da Perugia a Firenze, ha segnato contro la Russia il gol che ha fruttato il passaggio della prima fase. «La speranza di tutti noi - commenta Karagounis - è che questi successi ci servano a ottenere più spazio. Ora siamo fra le prime 4 dEuropa. Personalmente, mi auguro di restare nerazzurro: Mancini mi piace perché fa un calcio d'attacco, il mio preferito». E' l'ora delle rivincite non solo per gli «italiani» snobbati. Anche Chansteas, l'autore del gol che ha mandato a casa la Francia, fa la riserva, sia pure nel Werder Brema che quest'anno ha vinto titolo e coppa di Germania: «Grandi soddisfazioni, ma nulla può eguagliare quel che sto facendo per il mio paese. Il bello è che possiamo ancora far megho». I greci non si pongono limiti, adesso. Prima di battere la Francia, invece, pensavano di aver già fatto abbastanza. Partendo per il match di Lisbona, avevano infatti disdetto il ritiro di Vila do Conde, a 30 chilometri da Porto dove invece dovranno ritornare giovedì per la semifinale. Erano convinti di dover prendere l'aereo ieri. Invece restano e sognano. Atene, intanto, sta impazzendo per loro. Allontana grazie agli eroi di Re Otto l'incubo della figuraccia che i ritardi dei lavori olimpici potrebbe concretizzare tra un mese e mezzo. Sul carro degli inattesi vincitori, naturalmente, salgono tutti. Il premier Karamanlis e il ministro della Cultura Palli-Petralia inviano messaggi di gratitudine e riconoscenza; Gianna Angelopoulos, «signora» dei Giochi, guarda avanti: «Questa è la dimostrazione che i greci uniti possono ottenere grandi vittorie. Sono successi che d Ììromuovono a livello intemazionae nel mighore dei modi e creano condizioni favorevoli per le nostre Olimpiadi». Vibra persino l'arcivescovo di Atene, Christodoulos: «Sto pregando per una vittoria nella finale». Troppa grazia. Come quella dei soldi che pioveranno su Vryzas e soci: il premio da dividere è già salito da 2,3 a 4 milioni di euro. Può arrivare fino a 6. Il et tedesco Rehhagel sbeffeggiato in patria ha rivoluzionato la squadra ellenica portandola al successo Otto Rehhagel rimarrà sulla panchina della Grecia fino ai Mondiali del 2006 Gi Ki di te all'It di i titl Giorgos Karagounis spera di restare all'Inter e di giocare titolare