Dal Grana padano allarme sulle contraffazioni di Carla Reschia

Dal Grana padano allarme sulle contraffazioni IL CONSORZIO DI TUTELA: IL NOSTRO PRODOTTO E' IN CRESCITA, MA LA«DOP» DEVE DIVENTARE MONDIALE Dal Grana padano allarme sulle contraffazioni Carla Reschia Il consorzio per la tutela del Grana padano celebra i suoi primi 50 anni con un fitto calendario di appuntamenti e, soprattutto, risultati di tutto rispetto : l'utile di esercizio nel 2003 è stato di 1.669.278 euro. Il Grana padano è un prodotto rigorosamente nazionale - confezionato con solo latte itahano - ma sempre più votato al successo sui mercati intemazionali. Sempre nel 2003, infatti, ben 845 mila forme degh oltre 4 milioni prodotte sono state destinate ali export, con un aumento sullo stesso periodo dell' anno precedente del IC/o: risultati che lo consacrano come il formaggio a denominazione d'ori¬ gine protetta più consumato nel mondo. Ed è di questi giorni la notìzia, diffusa dall'ufficio studi della Coldiretti, che, nel primo trimestre di quest'anno, il valore delle esportazioni di Grana Padano nell'ile è aumentato del 150Zo, in piena controtendenza con la diffusa frenata dell'export made in Italy. Un successo confermato in Germania che, con 160 mila forme, è il primo importatore dell'antico formaggio (è stato creato poco dopo l'Anno Malie dai monaci benedettini nel cuore della Pianura padana), ma anche nel Benelux, con 60 mila forme; nel Regno Unito, dove in dieci mesi sono state esportate 65 mila forme; in Austria, dove la crescita ha raggiunto VU0^ e in Spagna (29 mila forme, con un trend positivo di cinque punti). Un successo che si allarga all'estremo Nord dell'Europa - in'Norvègia i consumi sono più che raddoppiati, in Danimarca sono cresciuti di circa 13 punti e in Svezia di quasi 11 - ma anche ai nuovi Paesi della Uè e alla Russia, con il 41 e il 60 per cento di aumento delle esortazioni. I dati degh Stati Uniti, quarto Paese importatore in assoluto con un aumento di 26 punti percentuali e 95 mila forme vendute dall'Atlantico al Pacifico, e del Canada, con 45 mila forme esportate ed un incremento del 5 per cento, completano il quadro di un prodotto che riesce ad appassionare persino l'Asia, notoriamente refrattaria ai formaggi stagionati, dove il mercato è cresciuto dì oltre 10 punti percentuali. E quasi a sancire l'internazionalità del suo operato il Consorzio ha deciso, in occasione del cinquantenario, di destinare parte dei ricavi a un'iniziativa benefica rivolta a uno sfortunato Paese caraibico recentemente salito all'onore delle cronache perl'ennesimo rovescio di governo. «Abbiamo pensato - spiega il presidente del Consorzio, Cesare Baldrighi- che il modo migliore per ricordare e lasciare un segno tangibile di questa ricorrenza fosse quello di partecipare alla costruzione di un ospedale pediatrico ad Haiti, dove la mortalità infantile è altissima, e quindi chiamare il reparto predisposto alle cure perle malattie derivanti dalla malnutrizione Reparto Grana padano». Per il futuro il Consorzio, che riunisce 181 caseifici, 196 stagionatoli e 202 ammassatoli, conta di mantenere e consolidare i risultati raggiunti, concentrandosi sull'aumento della qualità del prodotto, la sua promozione e l'attività di tutela. E proprio quest'ultimo aspetto, tuttavia, uno dei crucci maggiori. «Che il Grana padano sia il prodotto Dop più consumato in Itaha e nel mondo ci riempie di soddisfazione ma nello stesso tempo ci espone ad attacchi, simulazioni e contraffazioni continue, soprattutto fuori dai confini italiani». Grande apprezzamento, quindi, per la battaglia a tutela della qualità e della Dop che vede l'Italia in prima fila anche se la lotta diventa, conclude Baldrighi «impegnativa e quasi improba nel mondo».

Persone citate: Baldrighi, Cesare Baldrighi