La Francia di Zizou è un pianto greco di Roberto Beccantini

La Francia di Zizou è un pianto greco FUORI UN'ALTRA BIG DOPO SPAGNA, ITALIA, GERMANIA E INGHILTERRA La Francia di Zizou è un pianto greco Ellenici in semifinale grazie algol di Charisteas al 20' della ripresa Il et Santini tradito da Trezeguet ed Henry. Il fenomeno Rehhagel Roberto Beccantini Inviato a LISBONA La partita in mano, la Francia ai piedi: la Grecia di Otto Rehhagel prende per il bavero i campioni d'Europa e li accompagna alla porta. Eliminati. Se escludiamo uno spicchio del secondo tempo, ma uno spicchio piccolo piccolo, è stata una lezione. Di tattica, di preparazione, di tutto. Mai semifinale fu più meritata e giustificata dall'intreccio della sfida. Il calcio è sport che frequenta le favole e le iperboli: che male c'è se per una sera Karagounis, che all'Inter consideravano un brocco (tutti, tranne Zaccheroni),, si arrampica sul nido di Zidane e lo butta giù? Tenera è la notte per Charisteas e Zagorakis, nomi che la storia aveva scagliato alla periferia dell'impero. E amaro, tremendamente amaro, sarà il risveglio per chi l'impero rappresentava. Trezeguet, im fantasma. Thuram e Silvestre, due statue. Henry in balìa del destino. Di solito, ci pensava Zidane. Non questa volta. Che Rehhagel sia un fior di tecnico emerge dal modo in cui la Grecia tiene U campo, ostruendo le fasce e armando rapidi blitz, che hanno in Charisteas la boa e in Nikolaidis l'onda. Santini comincia con Zidane a destra e Pires a sinistra, salvo cambiarne i settori dopo un pugno di minuti (e ricambiarli fino al mal di testa). Francesi senza Vieira, infortunato (e Dacourt non è la stessa cosa). Ellenici senza Vryzas, squalifica¬ to. Pressano poco, i blu, e questo agevola il fuoco di sbarramento degli avversari. Altro difetto, la coppia Trezeguet-Henry: o troppo vicina o troppo lontana. Fyssas interpreta il ruolo d'esterno mancino con una semplicità pari all'efficacia, e da una sua punizione, al 15', scaturisce un (piasi gol di Katsouranis, con palla pizzicata da Barthez sul palo e recuperata sul filo del filo. Più fuori che dentro, a osservare le moviole. Pires è un'anima in pena, Zizou una torre di controllo assillata da im traffico di atterragli e decolli che non riesce a smaltire. E così, in tutto il primo tempo, «Madame» non costruisce che una nitida azione, al 24': da Zizou a Lizarazu, cross, testa di Henry fuori bersaglio. Francia-Grecia non. è certo un cavallo imbizzarrito come Portogallo-Inghilterra: assomiglia, se mai, a un'accaldata giumenta che pascola in una nuvola di zanzare, molte delle quali greche. Dellas e Kapsis sigillano l'area, Zagorakis e Basinas garantiscono filtro e munizioni. La Francia è più lenta, come sempre quando i terzini non avanzano (o se ci provano vengono bloccati) e Zizou, pur allungando le mani, non riescead arrivare all'intemittore. E' curioso come Karagounis venga ammonito per fallo su Zidane, e Zidane per fallo su Karagou- nis. Il 4-2-2-2 di Santini offre ai rivali la possibilità di impiegare meglio le corsie laterali e di lì stanare sentinelle abbandonate spesso al loro destino. Prova ne sia la staffilata di Fyssas che, al 31', Barthez accompagna sopra la traversa. In avvio di ripresa. Henry sfugge a Kapsis, la sua ombra, e sfiora il montante dalla lunetta. Partita noiosa, fra una squadra atleticamente in carne, la Grecia, e l'altra, la Francia, più tecnica ma anche più legnosa. La classe, però, non è acqua: ed ecco, allora, Lizarazu filarsela verso Nikopolidis; Kapsis sostituirsi al portiere su parabola di Henry; Makelele seminare il panico nel forti¬ no ellenico. E' un falò che si spegne al primo soffio di vento. Tentano, i francesi, di alzare il ritmo, ma dalla chierica di Basinas esce furore allo stato puro e dal repertorio di Zagorakis un numero che annichilisce Lizarazu e propizia l'incornata, devastante, di Charisteas. Sul piano fisico, non c'è gara: Grecia e Francia sembrano macchine di cilindrate diverse. La qual cosa confonde e attutisce il divario tecnico. Wiltord e Saha rimpiazzano Dacourt (male) e Trezeguet (mabssimo). La Grecia controlla la situazione dall'alto di un formidabile apparato tattico. I «piatti» di Henry ricordano i destri sospiranti di Del Piero. La Francia non ci capisce nulla e stavolta non c'è golden gol che tenga (il colpo di testa di Henry, che a Rottederam avrebbe beffato Toldo, sfiora il palo). La generazione Zidane passa la mano ufficialmente allo stadio Alvalade, dopo la corona mondiale del 1998 e lo scettro europeo del 2000, il fallimento nippo-coreano e i due minuti due che, al cospetto degli inglesi, avevano illuso e traviato i tifosi più affezionati. La Grecia entra a petto in fuori nell'olimpo del calcio, un posto (l'olimpo) che gli è familiare (il calcio, meno). Aspettando i Giochi di Atene, ecco il capolavoro di Rehhagel, un Achille tedesco senza tallone. Su cross dalla destra, perfetto stacco di Charisteas che di testa indirizza il pallone dove Barthez non può arrivare (4-2-2-2) Barthez 6; Gallas 5, Thuram 5, Silvestre 5, Lizarazu 6; Makelele 6, Dacourt 5 (26' st Wiltord sv); Zidane 5,5, Pires 5 (34' st Rothen sv); Trezeguet 4 (26' st Saha sv), Henry 5. Ali. Santini 5. EMSm (4-4-2) Nikopolidis 6; Seitaridis 7, Dellas 7, Kapsis 7, Fyssas 7,5; Zagorakis 7,5, Basinas 7 (39' st Tsartas sv), Katsouranis 6,5, Karagounis 6,5; Nikolaidis 6 (23' st Lakis sv), Charisteas 7. Ali. Rehhagel 8. Arbrtro:Frisk (Svezia) 7 Ammoniti: Karagounis, Zidane, Zagorakis, Saha. Reti: st 20'Charisteas. Spettatori: 45.390. RAIUNO ORE 20,45 Svezia 14-4-2] ISAKSS0N Olanda 14-3-31 VANDERSAR 1 7 NILSS0N HEITINGA 18 3 MELLBERG F. DE BOER 15 15 JAK0BSS0N STAM 3 4 MJALLBY VAN BRONCKHORST 5 18 J0NS0N SEED0RF 20 16 KALLSTR0M C0CU 6 17 ANDERSS0N DAVIDS 8 9 UUNGBERG 0VERMARS 10 10 IBRAHIM0VIC VAN NISTELR00Y10 11 LARSS0N R0BBEN 19 SOOERBERG-IAGERBACK All. ADV0CAAT Arbrtro: MICHEL (Slovacchia) A DISPOSIZIONE: Svezia: 12 Hedman; 2 Lucie; 23 Kihlstedt; 8 Svensson; 13 Hansson; 21 Wilhemsson; 14 Ostlund; 19 Farnerud; 20 AH back; 22 Wahistedt. Olanda: 13 Westerveld; 23 Waterreus; 11 Van der Vaart; 17 Van Hooijdonk; 21 Bosvelt; 22 Zenden; 9 Kluivert; 14 Sneijder; 12 Makaay; 7 Van der Meyde.