Barbareschi diventa un Maigret padano di Franco Giubilei

Barbareschi diventa un Maigret padano SI GIRANO PER RAIUNO LE INDAGINI DEL COMMISSARIO SONERI, DAI ROMANZI DI VALERIO VARESI Barbareschi diventa un Maigret padano Franco Giubilei BOLOGNA Sullo sfondo nebbioso della provincia padana si snodano le indagini del commissario Soneri, un tipo di investigatore che ricorda Maigret per la sua attitudine a calarsi negli ambienti dove maturano i delitti. A interpretare per la tivù il poliziotto uscito dalla penna di Valerio Varesi, scrittore e giornalista parmigiano, è stato chiamato Luca Barbareschi. Lo vedremo all'opera su Raiuno nella prossima stagione, in quattro episodi tratti da altrettanti libri dell'autore noir: «a fiume delle nebbie», «L'affittacamere», «H cineclub del mistero» e «Bersaglio l'oblio». La sceneggiatura, curata da Angelo Pasquini e Silvia Napolitano, è stata scritta in stretta collaborazione con Varesi, mentre la produzione è della romana Casanova Entertainment. Quanto all'ambientazione, per gli esterni la scelta è caduta su Ferrara, città che per certi versi ricorda molto Parma, dove l'autore è nato e dove si svolgono le avventure del commissario: «Come Parma, Ferrara è città monu¬ mentale e nebbiosa, ed entrambe sono città ducali». In questo quadro dalla tinte sfamate e crepuscolari si muove Soneri, «un commissario di scuola mediterranea dall'impostazione molto simenoniana, capace di immergersi nelle atmosfere delle vicende su cui indaga: riflessivo, introverso, solitario e anarchico, uno che ama immedesimarsi nel clima del delitto e che lavora molto con la testa». Il personaggio interpretato da Barbareschi è molto legato alle tradirioni della sua terra, ama le vecchie osterie di campagna e ha una donna, un'avvocatessa di nome Angela, che è l'esatto opposto di lui, estroversa e vivacissima. Il primo episodio, «D fiume delle nebbie», lo vede indagare su un omicidio avvenuto ai giorni nostri ma che ha alle sue orìgini rancori antichi, risalenti all'immediato dopoguerra. Ne sono protagonisti un fascista e un ex partigiano per cui gli odi di un tempo non sono mai finiti: «È una storia di Po, con le piene del fiume e i mestieri che oggi sopravvivono a mala pena - spiega Varesi - In questo scenario riemergono i riverberi del nostro passato e della nostra storia, e l'odio si scatena a distanza di tempo, quando i protagonisti sono già vecchi». In «L'affittacamere», invece. Soneri indaga sull'assassinio di una donna anziana che negli Anni Settanta ha dato alloggio a tanti studenti, gente che poi è cresciuta e si è affermata professionalmente, ma continuando sempre a mantenere un rapporto d'affetto con la padrona di casa. Sullo sfondo una città in disfacimento, profondamente mutata negli anni, dove i ricchi si blindano nelle loro zone e i quartieri popolari di una volta restano alla mercé del degrado e della piccola delinquenza. «Cineclub del mistero», terzo episodio della fiction, è ambientato in un cinema che proietta film noir, e mentre sullo schermo scorrono immagini paurose, in platea si ammazza sul serio. Infine «Bersaglio l'oblio», in cui si intrecciano due vicende solo apparentemente separate: quella di un poliziotto dai molti scheletri nell'armadio, teso a eliminare un gruppo di spacciatori, e quella di Sonerì, che indaga su un uomo ucciso in un parco. Alla fine, come sempre, il commissario riuscirà a far luce su una torbida storia di provincia.

Persone citate: Angelo Pasquini, Barbareschi, Casanova, Luca Barbareschi, Silvia Napolitano, Valerio Varesi, Varesi

Luoghi citati: Bologna, Ferrara, Parma