«Dehors diminuiti del 30 per tento» di Luciano Borghesan

«Dehors diminuiti del 30 per tento» GLI ESERCENTI CRITICANO LE NORME DI ATTUAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO «Dehors diminuiti del 30 per tento» Il direttore dell'Epat: troppa burocrazia, occasione perduta Luciano Borghesan L'Epat (Esercizi pubblici associati Tonno) prende le distanze dall'attuazione del nuovo regolamento dehors e critica l'amministrazione civica: «Una bella occasione perduta e una situazione non certo adeguata al cambiamento di mentalità che si vorrebbe richiedere agli esercenti in vista delle Olimpiadi». Il caso è stato sollevato da un ristoratore che, con 85 mq davanti al suo locale di via Po, si è visto respingere tre volte il progettdTpur ridotto a 14 mq. Il direttore dell'Epat, Claudio Ferraro, dà ragione all'iscritto: «Si è buttato alle ortiche il lavoro aurato dalla nostra associazione addirittura dal 2002». Infatti, perii nuovo regolamento-dehors c'era stata una serie d'incontri tra Epat e Comune. Tra i risultati ottenuti, la categoria elenca la possibilità: di avere il permesso per tutto l'anno, anziché solo per 270 giorni; di avere attrezzature per attività di somministrazione nel dehors; di avere il dehors anche per laboratori artigianali; di eliminare le strisce rifrangenti dalle strutture. «Avevamo richiesto - aggiunge il direttore dell'Epat - un periodo transitorio di un anno per permettere il cambiamento», e l'assessorato al Commercio aveva condiviso. Ma... «da quel momento il buio della macchina burocratica che ha annullato ogni segno di buon senso trasformando un'occasione di collaborazione tra esercenti e città in una bagarre», commenta ora Ferraro segnalando i «nefasti passaggi»: 1) il regolamento è entrato in vigore nel periodo più sbagliato; 2) non vi è nessun coordinamento tra Comune e Circoscrizioni che hanno il compito di ricevere e valutare le domande: in proposito, dopo un incontro generale tra le stesse ed il Comune, sollecitato dall'Epat ed avvenuto il 27 aprile scorso, siamo ancora in attesa di ima risposta per quelle che avrebbero dovuto essere le esigenze più pressanti degli eser¬ centi; 3) sono entrati in campo i . rinnovati uffici comunali (ArredoViabilità-Verde) che chiamati a svolgere funzioni nuove lo hanno fatto con quel tratto burocratico tipico che non sente il tempo e sembra vivere di carta. Le conseguenze? Il 30*96 in meno di dehors (altro che la decantata moltiplicazione); progetti e costi ulteriori per gli esercenti; si è scatenata la macchina dei controlli con la veemenza del «non si può in base al nuovo regolamento». La preoccupazione cresce per il 2005, quando tutti gli esercenti dovranno presentare i nuovi progetti di dehors. «La nostra Associazione difficilmente potrà rispondere alle istanze della città ed evitare l'abusivismo». Ferraro chiede un incontro urgente all'assessore al Commercio Elda Tessere per prevedere opportuni periodi di accesso all'introduzione del nuovo regolamento e le modifiche burocratiche utili a favorire un'applicazione positiva della normativa.

Persone citate: Claudio Ferraro, Ferraro