«La fiducia indispensabile per la ripresa» di Roberto Ippolito

«La fiducia indispensabile per la ripresa» MONTEZEMOLO: PIÙ' INVESTIMENTI PUBBLICI E PRIVATI. TRONCHETTI PROVERA: PUNTARE SULLO SVILUPPO «La fiducia indispensabile per la ripresa» Confindustria: ridurre l'Irap per recuperare competitività Roberto Ippolito ROMA Un'Italia diversa. Un'Italia più positiva. E' l'Italia per la quale vuole lavorare la nuova Confindustria. Dice il presidente Luca Corderò di Montezemolo: «Mi auguro un clima di fiducia, che permetta di pensare a una manovra in funzione dello sviluppo e in funzione di una forte ripresa degh investimenti pubblici e privati». Montezemolo parla al Politecnico a Milano, alla presentazione del libro di Giangiacomo Nardozzi «Miracolo e declino» pubblicato dalla Laterza. Sono passate poco più di ventiquattro ore dal seminario dedicato alle previsioni economiche promosso dal Centro studi dell'organizzazione di cui è responsabile il vicepresidente Andrea Fininfarina. Richiamando le valutazioni emerse nel corso del seminario, il vicepresidente della Confindustria Marco Tronchetti Proverà, fa presente come Montezemolo che «Confindustria ritiene fondamentale costruire un clima di fiducia, indispensabile per sostenere la ripresa economica di cui si vedono i primi segnali». Tronchetti riassume le riflessioni del seminario: «Il Centro studi di Confindustria, come ogni anno, ha messo in luce i dati relativi alla situazione economica generale. In base a tali dati Confindustria ha indicato al governo la necessità di inserire nelle linee di politica economica elementi che agevolino il recupero di competitività del sistema delle imprese in un'ottica di sviluppo». Con la dichiarazione di Tronchetti viene ricordato che «Confindustria, a tal fine, ha indicato, tra l'altro, la necessità di ridurre l'impatto dell'Irap» e il direttore generale del ministero dell'economia Domenico Siniscalco «ha manifestato disponibilità a discutere costruttivamente le proposte dell'associazione». Concludendo i lavori, mercoledì, Montezemolo ha lanciato l'idea di prevedere «un euro in meno di spesa per incentivi» alle imprese «a fronte di un euro in meno di Irap». Ieri a Milano, alla presentazione del libro di Nardozzi, un'analisi delle opportunità e dei rischi dell'economia italiana alla luce della storia più recente, ritoma sull'argomento. Spiega di credere che «un euro in meno» di tasse «possa dare agli imprenditori la libertà di avere struménti finalizzati allo sviluppo». L'Italia ha bisogno di stimoli. Ha bisogno di una scossa. Osserva Montezemolo: «Siamo di fronte a una crisi della classe dirigente a 360 gradi, la più grande dal dopoguerra a oggi». Il presidente della Confindustria ripete un concetto a cui tiene molto: «Basta piangere». La lunga stagione di difficoltà deve essere superata con impegno, con determinazione: «Se abbiamo perso quote di mercato, non è colpa dell'euro né del governo o del sindacato di turno. E' arrivato il momento di guardare in casa nostra, è arrivato il tempo di agire». Montezemolo definisce l'Italia «un paese che si è imborghesito senza avere una classe dirigente borghese». E aggiunge: «Non vor¬ rei che il tasso incredibile di litigiosità partitica e politica sia l'effetto di questo bipolarismo anomalo che stiamo vivendo». A proposito della concorrenza dei paesi emergenti, «aggressivi e dinamici», il presidente della Confindustria vede in loro «una cultura più vicina a quella che fu dei nostri padri nell'immediato dopoguerra quando c'era la voglia di crescere». La concorrenza è un pungolo decisivo. Montezemolo ricorda, giudicandola negativamente, la mancata vendita da parte dell'Ili alla Ford dell'Alfa Romeo (acquisita all'inizio del 1987 dalla Fiat, di cui lui è presidente da nemmeno un mese): «Credo che Fiat abbia fatto un errore a volere evitare che Ford entrasse in Italia. Altri hanno fatto un errore. Meglio andare attrezzati in mare aperto, che stare sicuri in porto». A Milano Montezemolo toma anche sui problemi della pubblica amministrazione «una delle grandi palle al piede del paese». E dopo che il ministro della funzione pubblica «Luigi Mazzella ha risposto che non è questo il modo di ragionare» dice: «Accetto ogni cosa. Basta che ci intendiamo sul fatto che la pubblica amministrazione è una grande palla al piede». La sede della Confindustria in viale dell'Astronomia a Roma