Un topo per sconfiggere gli attacchi dì panico
Un topo per sconfiggere gli attacchi dì panico Un topo per sconfiggere gli attacchi dì panico I ricercatori dell'Università di Torino: scoperto come dimentica la paura Un topo normale, che reagisce ad un trauma spaventandosi e manifestando la sua ansia, ma che dopo un periodo molto breve ha dimenticato tutto. La recentissima scoperta è stata fatta dai ricercatori (itahani) dell'università di Torino e della Fondazione Santa Lucia di Roma, coordinati da Piergiorgio Strata, e i risultati del loro lavoro sono stati pubblicati sulla rivista internazionale «Neuron». Il materiale potrebbe essere utile per sconfiggere (o comunque ridurre gli effetti) della sindrome da attacco di panico, cioè ima paura improvvisa e paralizzante che può arrivare fino alla sensazione di stare per morire, che è un disturbo in crescita: riguarda oltre due milioni di italiani e colpisce, inaspettatamente, soprattutto le donne fra i 18 e i 40 anni, anche se la «forbice» tende ad allargarsi. Proprio l'estate è la stagione più a rischio. Il segreto di quel topo «normale» è nascosto nel cervelletto: la «culla delle paure» risiederebbe infatti in una particolare connessione tra le cellule nervose (sinapsi), e su di essa la memoria di una paura seguita ad un trauma viene impressa come un timbro e lascia una traccia duratura nella memoria. Ma se manca una particolare proteina, presente esclusivamente su questa sinapsi, allora il ricordo della paura lascia solo una traccia debolissima, dalla durata molto breve, dopodiché scompare. In futuro potrebbe diventare possibile manipolare una serie di «proteine della paura» per ridurre gli stati d'ansia. A descrivere il fenomeno dell'attacco di panico è il neurologo Rosario Sorrentino, che lancia un allarme: «Proprio l'arrivo dei mesi estivi, complice il caldo ma soprattutto il drastico cambiamento delle abitudini di vita, può accendere nei soggetti predisposti la miccia del «Disturbo da attacco di panico» (Dap); un disturbo da non sottovalutare e, soprattutto, da diagnosticare precocemente». E se di Dap soffrono sempre più persone -si stima che un italiano su tre abbia avuto nella vita almeno un attacco di panico, che si manifesta come paura di morire, respirare o volare - la percentuale cresce nelle grandi città: Roma e Milano, infatti, risultano in testa. Dal Dap, però, è possibile guarire, grazie a una terapia farmacologica e di sostegno psicologico mirata. Proprio per ve¬ nire incontro alle esigenze di questi pazienti, è nata a Roma, alla Clmica Paideia, l'Unità italiana contro gli attacchi di panico (Uiap), un centro per la diagnosi e la cura del Dap. «L'attacco di panico - ha spiegato Sorrentino, responsabile dell'Uiap - è in pratica una bugia che il nostro cervello ci dice: ci rappresenta un pericolo che in realtà non esiste e lo fa così bene da indurci ad agire di conseguenza. La causa è in parte in una predisposizione genetica, anche se recenti studi - ha aggiunto - hanno dimostrato il peso della componente ambientale». Fondamentale, ha rilevato l'esperto, è una diagnosi precoce del disturbo, che spesso si tende invece a nascondere: «Oggi le anni per guarire dal Dap sono più numerose e presso l'Unità specializzata - ha concluso Sorrentino - sarà anche possibile effettuare il "Test di scatenamento", una metodica preventiva all'avanguardia che consente di misurare la tendeneza di un soggetto a sviluppare in futuro il Disturbo da attacco di panico». Secondo Strata, (d'identificazione di un sito così specifico per il consolidamento della memoria della paura apre la via alla manipolazione della proteina coinvolta ed alla possibilità di interferire con i fenomeni di paura ed ansia. A livello per ora del tutto teorico, la manipolazione di tale proteina potrebbe farci dimenticare esperienze sgradevoli che possono influenzare negativamente il nostro stato psichico». In uno scenario ancora da fantascienza, se guanto si è osservato nei topi sarà confennato nell'uomo, in futuro potrebbe diventare possibile manipolare una serie di «proteine della paura» per ridurre gli stati d'ansia. Teoricamente, basterebbe una pìllola a cancellare il ricordo di traumi vissuti, ad esempio, durante una guerra. La Regione ha erogato 24 milioni in borse di studio
Persone citate: Piergiorgio Strata, Rosario Sorrentino, Sorrentino, Strata
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