Sfida tra le due anime della sinistra

Sfida tra le due anime della sinistra ALPIGNANO IN DISACCORDO SU TUTTO I DUE CANDIDATI CHE ANDRANNO AL BALLOTTAGGIO DI DOMENICA Sfida tra le due anime della sinistra Ultimo atto della lotta interna alla sezione Ds Patrizio Romano E' arrivato fino alle estreme conseguenze lo scontro all'interno dei Ds dì Alpignano. Dal congresso del maggio dell'anno scorso, la frattura, tra quanti sono rimasti con l'ex sindaco José Accalai e quanti hanno decìso per il cambiamento, non si è mai sanata. Infatti, al ballottaggio di sabato e domenica prossimna città vedrà a confronto proprio le due opposte correnti. Da un lato Gianluca Pinzi, forte di un primo turno in cui ha messo in cassaforte 4958 voti, ossia il 46,20Zo, e dell'appoggio di Ds, Margherita, Rifondazìone, Comunisti Italiani, Verdi e Lista Dì Pietro. Dall'altro Luigi Liccardì, ex assessore al Bilancio e delfino dì Accalai, che ha al suo attivo 2618 preferenze, cioè il 24,4(X), e ha dalla sua quattro liste civiche e lo Sdì. Una sfida tutta a sinistra. E proprio per questo il centrodestra non ha stretto alleanze con nessuno. ' «I mìei elettori voteranno secondo coscienza» ha detto Ermanno Margaglìa, candidato per la Casa delle Libertà. Mentre, secondo il segretario dì Forza Italia, Germana Castelli, «molti non andranno neanche a votare». Ma questo non vuol dire che sia stata una campagna sotto tono, «Temo che appena eletti avranno dei problemi - dichiara liccardì -, la sinistra ha pagato un prezzo alto per questo candidato: ad esempio, ì Comunisti Italiani non hanno neanche un consigliere». E crede che qualcuno voglia far cadere il neo sindaco dopo poco l'elezione. «Lo logoreranno - prevede - fino alla sfiducia. Però nessuno potrà contare sul nostro appoggio in questa operazione. Noi vogliamo un governo stabile per i prossimi cinque anni». Non può certo stare tranquillo Liccardì, che ha un distacco enorme dal suo avversario. «Ma per vincere non avrei mai potuto tradire i mìei princìpi e ì mìei elettori facendo accordi con la destra sentenzia -, come hanno fatto loro per mandare a casa Accalai». Mentre Pinzi ha una sola preoccupazione. «Ho paura che molti credano che abbiamo già vinto e non tornino ai seggi - dice -. Dì questo ballottaggio se ne sta parlando poco». E alle provocazioni dell'avversario replica duro. «Pensi alla sua dì coalizione - rimprovera Pinzi -, noi siamo coesi e tra le forze che mi sostengono c'è afiBatamento. Anzi, spieghi alla gente il perché dì quel maidfesto con due facce, la sua e quella dì Accalai. Chi è il vero candidato?». Battute al fiele. E non si trovano d'accordo su nulla. Neanche sul Piano regolatore. Per Liccardì va rifatto perché scaduto, «E poi perché abbiamo già perso mille abitanti e abbiamo servìzi sovradimensionati per i residenti attuali, rischiamo di doverli chiudere» sostiene. «Il Prgc non si tocca - sbotta Pinzi -: prima si risolvono i problemi del traffico, dei servizi e dei nuovi poveri, sennò sì rischia solo dì far scoppiare la città». Stessa storia per un nuovo sito industriale. «Ci voglìo- no nuovi capannoni, perché i prezzi stanno volando alle stelle e perdiamo aziende» ritiene Liccardì. Per il suo antagonista si deve puntare sulla qualità. «Sì devono creare le condizioni e le attrattive perché gli imprenditori scelgano Alpignano, ma senza cementifica- re» conferma. Non resta che aspettare il giudizio dei cittadini. Ma un ultimo invito al voto è quasi d'obbligo. «Chi sceghe noi sa già quello che sappiamo fare, lo abbiamo dimostrato in 13 anni dì governo conclude Liccardì -. Se oggi Alpi¬ gnano è ricca e vìva è ^nche merito nostro». «Il risultato straordinario di due settimane fa vuol dire una cosa sola - insiste Pinzi -: c'è voghe di nuovo in città e noi lo rappresentiamo. Per questo siamo arrivati a un soffio dalla vittoria». Domenica notte il verdetto. Nessuna indicazione dal centrodestra «Ognuno voti secondo coscienza» Da sinistra, Gian Luca Pinzi e Luigi Liccardì, gli sfidanti del ballottaggio

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