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Una banda di teppisti devasta due piloni votivi PCTI SECONDO EPISODIO IN POCHI GIORNI NEL CANAVESE Una banda di teppisti devasta due piloni votivi Dopo la statua della Madonna fatta a pezzi in frazione Sant'Antonino nella notte tra venerdì e sabato, i teppisti se la sono presa anche con due piloni votivi ad Aglié, in borgata Madonna delle Grazie. Non soltanto: hanno rubato sedie e panche, dal santuario dei «Tre Cicche», uno dei più famosi del Canavese. Forse, c'è la stessa mano dietro alla sequela di episodi di vandalismo dei giorni scorsi, quella di persone che non si fermano nemmeno davanti ad antiche testimonianze di fède. Il modo di operare-è sem- f'j^é Iftis'fèkso: queste'rftè'rsofae forzano le grate dèi piloni votivi, Eifferrano le statue e le rovesciano per terrai. Nessun furto, nessun tentativo di rivenderle al mercato nero degli oggetti sacri. Con ogni probabilità, si tratta di semplici atti di spregio. Sabato, mentre il proprietario del pilone violato a Castellamonte denunciava l'episodio ai carabinieri, a pochi chilometri i fedeli di borgata Madonna delle Grazie di Aglié facevano il conto dei danni: la statua di San Giuseppe, sistemata da cinquant' anni in una cappella sulla salita che porta al santuario dei «Tre Cioché» l'hanno trovata a pezzi, in uh vigneto a due passi da lì. E ancora: i teppisti eremo entrati in azione anche a cascine Gedda, un gruppo di case separato dalla strada che porta al santuario. Lì, all'ingresso della frazione c'era una folla di persone davanti al pilone voti; yo. con la statua di. Maria Vergine «che qualcuno haprovat^à sradicai* dal ^iilb' ne - come spiegano gli abitanti della frazione - non ce l'hanno fatta, ma hanno spaccato il piedistallo e forzato la grata». Adesso, com'era successo per la statua della Madonna della Consolata, a Rivarolo danneggiata due anni fa, saranno i fedeli ad autotassarsi per riparare al gesto sconsiderato dei teppisti, [a. bai.]