Raitre racconta don Mazzolar! il «contestatore obbediente» di Fulvia Caprara

Raitre racconta don Mazzolar! il «contestatore obbediente» «L'UOMO DELL'ARGINE» DI GILBERTO SQUIZZATO Raitre racconta don Mazzolar! il «contestatore obbediente» Scommessa per la prima serata della rete di Ruffini L'autore: «Fu personaggio profetico e incandescente» Fulvia Caprara ROMA Il «coraggio smisurato» di un prete scomodo che «in perfetta solitudine, spesso pagando l'incomprensione del1 autorità ecclesiastica, per più di vent'anni riuscì a resistere alle lusinghe, alle prepotenze, alle violenze, alle minacce, alle intimidaziom anche fisiche del fascismo, nel nome della dignità dell'uomo e della radicalità del Vangelo». Gilberto Sguizzato descrive la figura di don Primo Mazzolali, parroco dello sperduto borgo di Gcognara, sulle rive del Po e poi di Bozzolo, fino al 1959, anno della morte, nel film tv ((L'uomo deU'aigine» in onda su Raitre giovedì e venerdì alle 21. Nato da un'idea di Ennio Chiodi (ispirata dal padre Arturo, ultimo testimone diretto delle vicende di don Mazzolali), prodotto dalla terza rete diretta da Paolo Ruffini con un budget minimale rispetto ai costi sostenuti abitualmente per le fiction con il marchio Rai, il film mescola finzione e realtà, piazzando, in mezzo alle sequenze girate dal regista, immagini di repertorio provenienti dall'archivio dell'Isituto Luce e di Combat Film. Nei panni del protagonista recitano due attori: Emanuele Fortunati per il periodo che va dal 1915 al 1932, e Maurizio Tabani per quello della missione a Bozzolo. Le riprese sono ambientate nei luoghi della campagna lombarda, sulle rive del Po, fra Pavia, Cremona e Mantova, che furono teatro dei fatti narrati nel film Per il direttore di Raitre presentare «L'uomo dell'argine», in coincidenza con il quarantacmquesimo anniversario della morte di don Primo, è una scelta importante, per diversi motivi: ((La figura di questo personaggio emblematico del cattolicesimo italiano fa parte della mia personale memoria e dei ricordi di bambino, legati ai racconti di mio padre. Mazzolali era un contestatore ubbidiente e, anzi, mio padre ricordava come, da ragazzo, non riuscisse a capire alcuni suoi atteggiamenti nei confronti del Vaticano. Mazzolati era un poeta innamorato di Dio e del Don Primo Maz zolali prossimo, capace di pregare anche per Giuda». Alla voce secondo cui il film sarebbe stato programmato in aprile e poi fatto slittare nel dopo-elezioni jer motivi di convenienza politica, Ruffini risponde con decisione: ((Non è vero. Ed è sminuente interpretare tutto in base alle scadenze elettorali. Seminai il coraggio sta nel portare in prima serata temi che normalmente non vengono affrontati in quella collocazione. Noi abbiamo comunque cercato la migliore e non è esclusa l'ipotesi di una seconda programmazione nel prossimo autunno». Nel film, sottolinea il regista e sceneggiatore Gilberto Sguizzato, «non c'è nulla di inventato». Il che significa che la personalità di don Mazzolali è restituita nella sua esemplare complessità: «È la storia di un personaggio incandescente, di un uomo che vive da protagonista ai margini della storia, radicato nella sua capacità di dire no, con un nome che, ancora oggi, non può essere citato senza provocare urticanti reazioni di rifiuto». Precursore del movimento per la pace, profeta che anticipò tante riforme del Concilio Vaticano II, sostenitore del dialogo fra credenti e non credenti, fra cattolici e socialisti, don Mazzolati, ricorda Sguizzato, fu d'unico che non andò a votare sulla scheda unica imposta dal fascismo su una lista bloccata di candidati decisa dal Gran Consiglio... Fu uno dei pochi preti a non cantare il "te deum' a comando dopo il fallito attentato a Mussolini... Fu arrestato, sottoposto a pesanti interrogatori, dovette vivere in clandestinità per più di sei mesi. Eppure, dopo il 25 aprile, salvò molti di guegli stessi individui che avevano cercato di ucciderlo in guanto oppositore del regime». Parlare in tv di un prete con gueste caratteristiche, prosegue l'autore, è un'impresa sicuramente coraggiosa «proprio perché la sua scomodità è di attualità anche oggi)). Negli Anni 60 era stato Ermanno Olmi ad affrontare lo stesso argomento, ma di quel documentario, come accaduto a molti altri prodotti dell'epoca, non c'è è più traccia. Don Primo Mazzolali

Persone citate: Ennio Chiodi, Ermanno Olmi, Gilberto Sguizzato, Maurizio Tabani, Mussolini, Paolo Ruffini, Ruffini

Luoghi citati: Bozzolo, Cremona, Mantova, Pavia, Roma