Tra Celan e Grass 9 anni per un addio

Tra Celan e Grass 9 anni per un addio IN UN CARTEGGIO INEDITO LE TENSIONI FRA I DUE SCRITTORI Tra Celan e Grass 9 anni per un addio Si conobbero a Parigi nel 1957. Gùnter fu colpito dall'aspetto «solenne e sacerdotale» del poeta. Negli Anni 60 le prime tensioni, poi la rottura e il silenzio Alessandro Melaainj BERLINO DOPO il carteggio con l'amica d'infanzia liana Schmueli, un nuovo epistolario di Paul Celan sta per uscire in Germania. A breve, la rivista dell'istituto di critica testuale di Heidelberg (www.textkritik.de) pubblicherà la corrispondenza, finora inedita, del poeta con lo scrittore e premio Nobel Gùnter Grass. Il carteggio, introdotto, curato e commentato da Amo Bamert, è composto da 13 lettere, presenti sia in trascrizione che in facsimile, e si estende per una durata di 9 anni a partire dal 1957. I due letterati si conoscono in quell'anno a Parigi quando Grass, da poco trasferitosi con la moglie nella capitale francese, ancora stenta ad integrarsi nella vita cittadina. Parlando in seguito del suo primo incontro con Celan, egli non lo ricorda affatto come un rendez-vous particolarmente disteso. Lo scrittore è infatti molto impressionato dall' aspetto «solenne e sacerdotale» di Celan, simile alla mutria di un esteta come Stefan George. Ma ribelle e un po' sfacciato com'è, non vuole farsi intimidire dal portamento e dalla vasta cultura del poeta. Mette quindi subito le mani avanti: «non sono il muro, al quale tu parh», tiene a specificare. I due hanno caratteri spiccatamente diversi ma, nota ancora Gùnter Grass, forse proprio questa differenza rende possibile l'amicizia. II carteggio inizia quando Celan scrive a Grass chiedendogli un contributo per la rivista italiana di letteratura intemazionale Botteghe Oscure, di cui è responsabile, insieme, a; Ingeborg Bachmann, per la selezione di testi in lingua tedesca. Lo scrittore accoglie l'invito e mette a disposizione il secondo atto della commedia satirica Zio, zio. Quando, nel marzo del 1958, l'opera teatrale viene rappresentata a Colonia per la prima volta e ottiene una pessima recensione dall'autorevole Frankfurter Allgemeinen Zeitung, Celan si premura di manifestare solidarietà all'amico. Toccato dall'insuccesso di critica nel campo teatrale, Grass decide di immergersi nella stesura di un romanzo, aiutato anche dai consigli del poeta. Esce così l'anno dopo II tamburo di latta, il picaresco racconto di Oskar, un nano arguto e impertinente che esprime il suo insolito punto di vista circa il recente passato della Germania, sbatacchiando senza sosta il proprio tamburo. È un fragoroso successo intemazionale, che di colpo consacra Gùnter Grass come l'autore più importante del dopoguerra tedesco. Sempre nel 1959, invece, Celan pubblica la sua raccolta Grata di parole. In quell'anno assai prolifico per la letteratura tedesca (escono anche le Congetture su Jacob di Uwe Johnson), la corrispondenza si intensifica. Ricevuta una copia con dedica del romanzo, il giorno dopo Celan scrive all'amico comunicandogli di essere già arrivato a pagina 230. La specifica indicazione non è un caso: si tratta di un passaggio fondamentale del libro. È il momento in cui Oskar, osservando affascinato la polena di una nave in un museo, riflette su come gh uomini dimentichino facilmente il proprio passato, tanto che persino «le tappezzerie hanno una memoria migliore» di loro. Il tema della memoria e l'importanza del ricordò unisce i due amici. Grass infatti, a sua volta intento nella lettura delle nuove poesie di Celan, viene profondamente colpito da «Stretta», una toccante lirica dedicata alle tante vittime della violenza umana lasciate senza nome e dimenticate. Nella composizione Grass è sicuro di aver trovato «ima grande poesia del nostro tempo, forse la tua più grande», scrive all'amico. Agli inizi del 1960, con il trasferimento di Grass a Berlino, il contatto tra i due si allenta e sorgono alcune tensioni. In particolare Celan non approva la lettera aperta con cui Grass accusa lo scrittore Siegfried Lenz di essere venuto meno alla solidarietà tra colleghi, avendo questi accettato il conferimento di un premio che era stato negato qualche anno-prima allo stesso Gùnter Grasis. «La poesia, anche la tua','Gùnter, con questo prò e' questo contro, [.'..] non ha nulla a che fare» gh rimprovera Paul Celan. E conclude malinconica¬ mente: «che dire altrimenti? - La carta è grigia, e... la parola "grigiocuore" è una parola [...] del tuo amico parigino». Celan' riprende l'ermetica espressione dalla poesia Grata di parole, a riprova della profonda compenetrazione tra la sua vita e la sua poesia. Direttamente sotto a «grigiocuore» il poeta lascia uno spazio e poi riporta il proprio nome, quasi a suggerire die neh' afflizione per rìndebolimento del rapporto vi è comunque ima possibilità di ricongiungimento. Ma negli anni successivi, sebbene Celan utilizzi il Tamburo di latta come testo per le sue lezioni di letteratura tedesca alla Scuola Normale Superiore di Pa: rijgi, traer due non vi sarà più ' Quelialiettera, infatti, non verrà mai inviata e l'amicizia si dissolverà nel silenzio. (alessandro@skabadip.com) Gùnter Grass, lo scrittore simbolo del dopoguerra tedesco Paul Celan non perdonò a Grass di avere protestato per un premio conferito a Siegfried Lenz

Luoghi citati: Berlino, Germania, Parigi