Grazie a Carmen il Museo Thyssen raddoppia di Fiorella Minervino

Grazie a Carmen il Museo Thyssen raddoppia A MADRID DUE NUOVI EDIFICI PERMETTONO DI ESPORRE ACCANTO ALLA COLLEZIONE STORICA ANCHE LA RACCOLTA PERSONALE DELLA BARONÉSSA Grazie a Carmen il Museo Thyssen raddoppia Fiorella Minervino MADRID LA celebre collezione ThyssenBomemisza raddoppia, si dilata per numero d'opere e quantità di spazio. Sono ben 300 i dipìnti che la baronessa Carmen, vedova del rafiSnato collezionista Hans Heinrich von Thyssen, presta per 11 anni, senza compenso alla Spagna e per ricambiarla lo Stato ha acquistato due enonni stabili antichi a fianco della Fondazione-Museo voluta dal marito e donata nel 1993, in un edificio superbo progettato dal grande architetto Bafael Moneo, al quale per l'appunto sono aggiunti i due palazzi attigui con giardino, 1.586 metri quadri e 16 sale per esporre (nonché allestire mostre temporanee) 220 dei tesori raccolti dalla baronessa a partire dagli Anni '80 quando col marito sceglieva opere nel mondo intero. Carmen von Thyssen ha seguita¬ to a comprare e tuttora procede, selezionando ciò che le offrono galleristi o aste, lo racconta lei stessa con grazia e lieve furbizia: «D mio solo criterio è la qualità, come mi ha insegnato mio marito, insieme acquistavamo le opere. Quando mi conobbe la prima volta, fu in Sardegna a ima festa dove io noii volevo andare. Arrivò questo signore e mi disse: "Amo e apprezzo le opere d'arte, le ammiro come le belle donne", mi accorsi che guaidava me come un quadro, poco dopo ci sposammo». Quanto ai duB edifici a fianco, la baronessa precisa: «È stato un vero miracolo che si siano liberati, anche perchè erano catalogati come di interesse storico, proprio a fianco di quello che ospitava la donazione di mio marito. Promisi di prestare le opere per il tempo che volevano pur di ottenere quegli spazi». Venne bandito un concorso, alla fine viase il progetto che meglio si adeguava alla nuova collezione: l'opera d'un gruppo di architetti sotto la guida di Manuel Banquero, vi figura pure il figlio del noto Bohigas, Joseph. Il Museo raddoppia in pratica la superficie nella speranza di dupheare il numero di visitatori, perché lo spazio è sfruttato così da integrare il primo museo col secondo, adeguando quest'ultimo alle caratteristiohe del primo. «Non ho ancora decìso per il futuro», dichiara la baronessa, così coloro che sperano in una donazione, (viste le strutture a disposizione e realizzate in 2 soli anni, dal 2002 al marzo 2004, per la cifra di 38 milioni di euro) restano nel dubbio, anche se ritengono che alla fine la baronessa cederà la raccolta che porta con siderale evidenza il suo nome. La collezione «storica» dei von Thyssen risale all'alba del secolo XX, iniziò con il barone Heinrich negli Anni Venti con predilezione per la pittura dei maestri antichi. Fu lui ad acquistare dal principe Leopoldo di Russia a Lugano la Villa Favorita per la sua splendida raccolta. Alla sua morte, gh eredi si spartirono i dipinti ed è merito del figlio, appunto Hans Heinrich, essere riuscito a riunirla acquistando da fratelli e parenti, nonché ad airicchirla, aggiungendo pure artisti moderni, specie quelli ritenuti «degenerati» dai nazisti. Ecco allora espressionisti tedeschi, astrattisti, avanguardie russe, poi impressionisti e post, ancora gh inglesi del dopoguerra Bacon, Luden Freud e Americani come alxuni magnifici Hopper. Sicché, a fianco dei Duccio di Boninsegna, Caipacdo, Cranack, Durer, Franz Hals Caravaggio, Rubens, si aggiunsero Van Gogh, Kirchner, Mondrian, Bauschenberg e eoa via, divenendo fra le più importanti collezioni del mondo, assai visitata in Svizzera. Si parlò poi di questioni di tasse, di casa inadeguata a ospitare una collezione in crescita, vennero richiesti progetti a celebri architetti. Dopo aver sposato la spagnola Carmen,! di Barcellona) il governo spagnolo propose di acquistare la raccolta per 350 milioni di dollari nel '93 e offrì un grande edificio a fianco del Prado, così il barone cedette il tutto. La raccolta della baronessa schiera in campo dipinti in parte di rinforzo, parte complementari alla precedente. Bisogna ammettere che assai diversi paiono il criterio selettivo e il senso della qualità della vedova rispetto al marito. Non a caso fra le opere davvero superbe compaiono la splendida Esclusa di Constable e i due più preziosi paesaggi di Gauguin Mata Mua e Martinica provenienti dall' eredità del marito. La collezione è ima cavalcata fra i secoli, ordinata con criterio cronologico e tematico: Pittura olandese del '600, vedutismo del 700, paesaggio nell'800, scuola nordamericana, Impressionismo e post, avanguardie ini^i secolo XX. Il tutto con gemme quali il pastello Cavalieri nel paesaggio di Degas, un Monet del periodo londinese, un Braque a lEstaque, un curioso Picasso del 1907, piuttosto che il prezioso Corot, un grazioso Fragonard o il CWsto in croce di Van Dyck. Vale un viaggio a Madrid per ammirarla entro d 2013, quando il prestito avrà termine. La baronessa Carmen von Thyssen

Luoghi citati: Barcellona, Lugano, Madrid, Martinica, Russia, Sardegna, Spagna, Svizzera