«Dialogo con governo e sindacati» di Zeni

«Dialogo con governo e sindacati» IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA ALL'ASSEMBLEA ASSOLOMBARDA: DECISIVO RECUPERARE COMPETITIVITA' «Dialogo con governo e sindacati» Montezemolo: «Collaboriamo per un'agenda comune» Armando Zeni MILANO Certo, vincere in America con una Ferrali prima a Indianapolis e l'altra seconda, aiuta, eccome se aiuta: aiuta l'immagine dell'Italia, del made in Italy, «dimostra - dice - che se si lavora bene, se si fa squadra, se si hanno ottimi progetti ma anche ottimi fornitori, se si punta sull'innovazione e la tecnologia, i risultati arrivano puntuali». Forse era inevitabile, per Luca Corderò di Montezemolo, cominciare dalla 'sua' Penali die vince il primo discorso da neopresidente della Confindustria in Assolombarda, nella tana dell'associazione territoriale più forte e più piente, quella che ha in consiglio big degne Fedele Gonfalonieri di Mediaset b Marco Tronchetti Provera dd Telecom e Pirelli, ancor più inevitabile dopo l'appello con cui il presidente di Assolombarda Michèle Perini aveva voluto chiudere il suo discorso invitando tutti (con battuta in dialetto milanese) a lavorare di più, molto di più. Lavorare di più, giusto, senza farsi fermare dalle difficoltà. Ma con le idee chiare. Riempiendo di contenuti, come spiega subito Mohtezemolo, de nostre azioni future». Cercando, ecco il messaggio forte, «unaposizione comune conilsindacato sui problemi dell'economia». Sceghe proprio l'Assolombarda con la sua platea piena di grandi nomi dell'imprenditoria, i De Benedetti, i Falck, i Pesenti, i Moratti, piena di banchieri famosi come Coirado Passera di Intesa, Carlo Salvatori di Unicredit, LuigiAbete diBnl, Roberto Mazzetta della Popolare, Mario Greco della Ras, il neopresidente di Confindustria per lanciare quella che definisce «1 agenda delle imprese» ma anche «l'agenda per lo sviluppo» che è un modo sintetico per dare un titolo a un programma di lavoro che è non è solo una scelta di priorità ma anche di metodo e di dialogo sociale. Sceghe l'Assolombarda, da sempre luogo di intese con il sindacato persino nei momenti Hiffirili delle spaccature a livello nazionale, e non è un caso, davanti al superministro dell'Economia Giulio Tremonti e a quello del Welfare Roberto Maroni, e nemmeno questo è un caso, Montezemolo per indicare il nuovo modo di procedere per far uscire il paese dalle difficoltà. Dopo l'invito del discorso d'insediamento, un mese fa a Roma, a farla finita con le mille divisioni inteme e a raccoghere la voglia di sentire discorsi positivi sempre più diffusa nel paese, ora tocca entrare nel merito delle cose «per riempire di contenuti le aspettative che si sono create». Parte dalle cose da fare in Confindustria, Montezemo- lo: «allargare la partecipazione alla vita dell'associazione, immettere nuove competenze funzionali e volorizzare le competenze esìstenti». Elenca i progetti da elaborare: logistica, energia ed ambiente, abitazione, innovazione («Chiediamo che le spese delle imprese in ricerca siano esentate dall'Irap, non è una gran cosa ma è un segnale»), Mezzogiorno («Deve essere la nostra nuova frontiera»). Parla di un rapporto nuovo con le banche, con l'università. Sorprende persino con la coraggiosa proposta di rendere più autonome l'Università romana Luiss e il quotidiano economico 27 Sole 24 Ore perchè, spiega, «bisogna consentir brodi perseguire fini istituzionaii senza confusioni di ruoli con i compiti quotidiani del loro azionista Confindustria». Ma il cuore del messaggio laudato in Assolombarda, poi ripetuto nelpomeriggio agli industriali veronesi, sta tutto nella sottolineatura forte del nuovo rapporto con il sindacato. ((Abbiamo ripreso a parlare e abbiamo individuato alcuni terreni di discussione e un'agenda per lo sviluppo», è il pensiero di Montezemolo che si dice poco interessato alle polemiche se d tratti di fare con il sindacato «concertazione o dialogo sodale ó contrattazione o come altro la voghamo chiamare». L'importante, afferma, «è che si riawii la ricerca di intese che consentano a noi, ai lavoratori, al governo e a tutto il paese il recupero di competitività industriale e il conseguimento di obbiettivi condivisi». Quali obbiettivi? Risposta del presidente di Confindustna: «Possiamo cercare indeme una posizione comune da sottoporre al governo, avanzare ipotesi condivise di inflazione obiettivo, cercare di semplificare i contratti di lavoro, investire nella formazione chiedendo al governo la disponibilità dei fondi versati dalle imprese, lo 0,300Zo del salario». Difende insomma la sua visione di dialogo sodale, Montezemolo, la spiega e la riempie di contenuti. Un dialogo, conclude, che non è contro qualcuno, men che meno contro il governo («Dichiaro la completa disponibilità di Confindustria a collaborare con chi governa il paese») con il quale, anticipa, d sarà modo di parlare presto di politica economica visto che «damo alla vigilia dell'incontro sul Dpef». Un incontro nel quale nessuno vuole dettare condizioni ma nd quale le imprese d diranno preoccupate, questo d, sottolinea, «perii disavanzo pubblico, per il peso del fisco, per la stagnazione degh investimenti pubblici e privati, delle liberalizzadoni da fare nei servid alle imprese e nelle libere professioni». Il presidente della Confindustria Luca Corderò di Montezemolo durante il suo intervento all'assemblea Assolombarda svoltasi ieri a Milano

Luoghi citati: America, Indianapolis, Italia, Milano, Roma