«Satana al concerto è solo uno sfogo Il Metal non fa male»

«Satana al concerto è solo uno sfogo Il Metal non fa male» A VARESE IL «TRADATE IRON FESTIVAL» «Satana al concerto è solo uno sfogo Il Metal non fa male» Il grande meeting dei gruppi che cantano inni alla morte e alla violenza «Non possiamo vestirci da angeli ma le messe nere sono un'altra cosa» «La banda delle Bestie? Quattro scemi che cercavano di essere cattivi» Brunella 6io vara inviata a TRADATE Q/arese) Con il sangue alla bocca, il cantante dei «Demoni Assetati di Sangue» dice che «noi siamo contro il satanismo, si capisce». Si capisce un corno, tanto per tirare subito in ballo l'argomento del. rock satanico, delle messe nere e dell'inchiesta sui tre omicidi fatti da un gruppetto di ragazzi che abitavano giusto da queste parti, nella provincia di Varese, e che, se oggi fossero liberi, sarebbero senz'altro venuti a questo «Tradate Iron Festival», seconda edizione di una rassegna di metal rock sponsorizzata dal Comune, dalla Pro Loco e dal «Salumificio Bustese». E ci sarebbero venute anche le vittime di quésta storia. Mariangela Pezzetta, e Chiara Marinò, e FaÉiò'ToIlis che faceva il cantante del groppo «Infliction» ed è finito in una buca scavata nel bosco assieme alla sua ragazza. Due scheletrì, con addosso «gli anfibi neri, jeans neri, cappotti lunghi neri», recitava il verbale del ritrovamento. Fossero vivi, sarebbero qui ad ascoltare i Virgin Steele e gli Omen, a bersi una birra, a gridare «Necromaster!» insieme con gli altri, a gridare e a fare* le coma dei metallari, un saluto che è uno stile di vita. Allora il leader dei «Demoni» si tira via il sangue dalla faccia («è fìnto, è quello di Carnevale») e spiega: «Guarda che io mi chiamo Cristian, senza l'acca per favore. E' un nome non proprio satanico, ti pare?». In effetti. «Però insomma noi ci crediamo, a tutte queste cose del metal, ma è più una moda che altro, capisci?». Ma tutte queste croci rovesciate, questi incitamenti a uccidere (o a suicidarsi), tutti i riferimenti alla morte... «Mah. Certo non possiamo vestirci da angeli, se ci chiamiamo Demons... E poi è tutto uno sfogo, ma niente a che vedere con il satanismo vero, quello che hanno fatto quelli là». Ma tu li conoscevi? «Di vista, credo di sapere chi fossero, ma loro stavano giù dalle parti di Legnano e di Somma, io invece abito a Cassano Magnago». E se ne va, con il sangue che si squaglia sotto il solleone (e gli anfibi finalmente allentati), mentre un altro groppo attacca a suonare davanti a 200 appassionati. E' una passione, come spiega una ragazzina truccata da'cadavere: «Altrimenti non si sopporterebbe di prendere tanto caldo d'estate, con questi anfibi, e questi vestiti tutti neri. E tanto freddo d'inverno, perché non ti puoi neanche mettere il piumino, non so se mi spiego». Aggiungiamoci anche la musica, che è potente e mette a dura prova anche gli habituée (ieri infatti molti avevano i loro bravi tappi nelle orecchie). Insomma è un piccolo mondo antico, pieno di regole e codicilli (i capelli, lunghi o rasati, senza mezze misure. Ma se sono lunghi, allora devono essere puliti e vaporosi). Sono bravi ragazzi (abbastanza, nella norma), a dispetto della faccia aggressiva e dei molti orpelli senza i quali non d si può dire «metal». E anche lì, c'è metal e metal. «Fabio Tollis ad esempio suonava in un gruppo "death"», dice imo. E qui «death» ce n'é? «Stasera suonano i "Di- smember", che però sono svedesi». Cioè niente a che fare con i giovani italiani in nero che da quattro giorni bazzicano il campo sportivo del paese, mangiando salamini e piadine, e si preoccupano di una sola cosa: la pioggia. Se piove i concerti si tengono sotto al tendone, ma non è la stessa cosa. Se piove molti rischiano la ruggine nelle molti parti metalliche del loro abbigliamento (borchie, catene, collari, cerniere ecc.). Se piove salta la festa, e infatti ieri mattina è i àovuto, e c'era un palmo . di ;àngo che impastava le suole degù anfibi é rendeva tutto più difficile. E anche la gente del paese è venuta, ma meno che l'anno scorso. Qualche famigha venerdì e sabato sera, si va al Metal Festival come si va alla festa della birra, e a quella del patrono, alla festa dell'Unità e.a quelle della Lega Nord. In fondo, Cristian dei «Demoni assetati di sangue» è nato a Cassano come Bossi, stesso sangue varesotto. «Ma lei è venuta a fare polemica o a scrìvere un pezzo tecnico?», fa «il Riccardo», uno dell'organizzazione. «Perché adesso tutti ci attaccano, e un giornale locale ha persino scrìtto "Tradate festeggia così la morte di tre ragazzi"...». Ma naturalmente il festival era organizzato da tempo, molto tempo prima che si scoprissero i morti di Golasecca e Somma Lombardo. «Io dico solo: non chiamateci satanisti I matti ci sono dappertutto, e quelli finiti in galera hanno capito male il messaggio, tutto qui». Il messaggio è un problema. Nei testi c'è di tutto, compresi inni alla morte, istigazioni al suicidio, esaltazione della violenza. Ma tanto i testi nessuno li capisce, dato il volume della musica e il tono del cantante, che sembra sempre (tutti, imo dopo l'altro) che stia per morire lì, sul palco, proprio sotto lo striscione «Salumificio Bustese dal 1892», agonizzante per molti minuti dopo essere stato torturato in più riprese. Riavutosi dall'agonia, il cantante dei «Sublimìnal Crushers» racconta che sì, «ho sentito di questi satanisti locali che hanno ammazzato tre ragazzi. Ma evidentemente erano quattro scemi che cercavano di essere cattivi fino in fondo. E' tutta una moda... Io per esempio faccio il thrash metal, che è un genere più sociale e ambientale». Ma i testi? cosa stavi cantando prima? «Toccando emozioni/provocare dell'amore/capace di espellere/ tutte le ombre». Niente di satanico. «Manno, a me Satana mi fa schifo, e poi sono di Temi, faccio l'operaio in una tessitura, famigha cattolica da sempre... Ho fatto 800 chilometri per esse- re qui a cantare davanti a questo pubblico». «E' bellissimo», sospirano le ragazze dark davanti al pezzo dei «BloodThirsty Demons». «E' una figata», esulta "Ugo per i «Gland Hotel». Ugo ha fatto per due anni il sorvegliante alla Malpensa, e si è risvegliato da quel periodo «infame» tutto metallico e rasato, vagamente militare nell'abbigliamento, e con una bottiglia di rhum che beve a canna. Ugo si ricorda vagamente di quell'Andrea Volpe - arrestato per via degli omicidi satanici «perché il metal è un genere di nicchia, e ai concerti vedi poi sempre le stesse facce». Volpe era una di queste facce. I tatuaggi demoniaci (va molto il diavolo tatuato sul gomito, come anche la ragnatela che risale verso l'ascella). I capelli lunghi, la maglietta con scritta forte, come «Die with a beer in your band» (Muori con una birra in mano»), «Napalm Death», «Obi- tuary». Molti sono nomi di gruppi («Dying Fetus»), alcune sono criptiche anche per chi le vende: «"Cowboys from Hell"». Non saprei. 'Tuck you" invece lo capisci da sola». «Vuoi una croce? Celtica? Rovesciata? Baphometica?». Tre euro, e ti appendi al collo la famosa croce dei satanisti, che molti sfoggiano «solo per bellezza, è chiaro». Che vuol dire baphometica? «Bob, è questa con il diavolo». Tre euro anche per il penta- colo, che sembra la croce delle Brigate rosse, organizzazione che qui è meno famosa degli Iron Maden. Sui banchetti si espongono perizomi con la bandiera inglese o giamaicana, collari borcluati a 10 euro, T-shirt tutte diavoli e saette, forconi e pugnali (anche delle SS), facce cadaveriche, teschi e ossa, bare aperte e croci infuocate, che al confronto le faccine dei Sex Pistols fanno tenerezza. Erano così carini, loro. Tutti in nero con anfibi e tante borchie E poi i tatuaggi demoniaci: «Va molto il diavolo impresso sul gomito e anche la ragnatela che risale verso l'ascella» Le scritte sulle t-shirt dicono «Napalm Death» e «Cowboys form Hell» f n k stewr/». m o -1 S-f «i^-l TMm 8' ?-e i MetalmarSiftó Maxi scfì&w . StsnàsjS^gnlf^Mvms e (anta «^w .VIAt-K JBtmol»Av SJSillif rv v;-■-:.:v m KITfl mtMSlB|fip| H0MÉRUN . RAZZLEMrfK - SUBLIMINE CRUSHER - SILENCE SOVVERSIVO - ENDLESS PAIN -INNER CHAoIÌGLAND HOTEL I mmJ\ ^^ Il poster del «Tradate Iron festival» Il cantante degli svedesi D i smem ber