Soros, le ragioni per bocciare Bush di Paolo Baroni
Soros, le ragioni per bocciare Bush UN LIBRO ALGIORNO Soros, le ragioni per bocciare Bush Paolo Baroni LA pohtica estera dell'amministrazione americana? Una forma di darwinismo sociale, molto rozza, che svilisce il ruolo della cooperazione ed enfatizza all'eccesso la competizione. In economia questo fanatismo si traduce in ima visione fondamentalista del mercato, mentre nelle relazioni intemazionali conduce a una ricerca accanita della supremazia. L'anahsi di George Soros è spietata e non lascia vie di scampo al presidente Bush. «Deve essere sconfitto alle prossime elezioni e con lui la sua dottrina», sostiene il finanziere noto per le spericolate operazioni sui cambi quanto per la sua attività filantropica. Gli Usa - ripete fin quasi alla noia - si stanno comportando insensatamente, al punto che oggi il solco tra Stati Uniti e resto del pianeta non è mai stato tanto profondo. «Non è questa l'America che ho scelto come patria», sottolinea con amarezza il capo dell'Open Society Institute. Nel suo ultimo saggio, pubblicato in Italia da Piemme, Soros analizza in dettagho «gli abusi dell'American Power» e mette sotto accusa le politiche dei «neocon». Soros parla di «bolla della supremazia americana», fondata su concezioni sbagliate e destinata inevitabilmente a deflagrare. In maniera devastante, come spesso è avvenuto con le bolle finanziarie che negli anni passati hanno sconvolto le Borse. È dopo l'I 1 settembre 2001 che l'atteggiamento del finanziere ha assunto toni molto critici nei confronti di George W. Bush. A suo parere il presidente sbaglia nel dare una risposta di tipo militaristico al teirorismo e nel portare avanti la dottrina della «guerra preventiva». «L'invasione dell'Iraq- spiega - è stata la prima applicazione pratica di questa "dottrina", e ha scatenato una reazione allergica in tutto il mondo». Non solo, l'amministrazione Usa ha «deliberatamente sfruttato l'il settembre per attuare una pohtica che altrimenti l'opinione pubblica non avrebbe mai tollerato». Il sogno di una supremazia americana cullato da Bush jr. è infatti «irrealizzabile ed è in contrasto con i principi che l'America ha sempre difeso» e in più mette a rischio valori nazionali e sicurezza del paese. Dalla pohtica estera Soros passa poi a quella economica, per demolire il piano molto aggressivo di tagli fiscali della Casa Bianca e «l'idea sfacciata» di favorire i più ricchi. Anche in questo caso sarebbe stato meglio portare avanti scelte più equilibrate. «La tradizione insegna che la rielezione del presidente dipenderà dall'andamento dell'economia. Spero e confido che l'elettorato non lo rieleggerà per una ragione migliore: l'obiettivo sconsiderato della supremazia americana ha messo in pericolo noi e il mondo intero e l'unico modo per uscirne è non riconfermare Bush». 50R0S .tABOlUOELU SUPREMAZIA AMERICANA ^iftu». Bell'Anici George Soros La bolla della supremazia americana Piemme, pp. 207, 6 74,90
Luoghi citati: America, Iraq, Italia, Stati Uniti
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