Tutti contro tutti alla Giraglia, i velisti festeggiano il loro esame

Tutti contro tutti alla Giraglia, i velisti festeggiano il loro esame GARA CON 190 IMBARCAZIONI DA SAINT-TROPEZ A GENOVA. VINCITORI «ALFA ROMEO» E «NOKIA ENIGMA» Tutti contro tutti alla Giraglia, i velisti festeggiano il loro esame Una flotta di maxi yacht e piccole barche taglia il traguardo della regata più famosa e difficile del Mediterraneo Gabriele Beccaria inviato a SAINT-TROPEZ Per i velisti esausti l'esame dell'anno è appena finito. Si chiama Giraglia Rolex Cup ed è la regata più celebre del Mediterraneo, quella a cui si deve partecipare almeno una volta, con barchette o barconi, quelli che i tecnici chiamano orgogliosamente «racers». Aperta a tutti, è difficile e imprevedibile, lungo una fascinosa striscia di mare da SaintTropez a Genova. Ecco perché anche chi non arriva primo si sente comunque un vincitore morale, imponendosi sui giochi dei venti e delle correnti e sulle continue beffe del meteo: ieri sera a Genova la festa è stata grande, nonostante il crollo generale dell'adrenalina. Succede da oltre mezzo secolo e per gli appassionati dovrebbe continuare così per sempre. I premi veri sono andati a due maxi, i mìssili da oltre 20 metri: «Alfa Romeo» del neozelandese Neviìle Crichton, che ha vinto in tempo reale, e «Nokia Enigma» dell'inglese Charles Dunstone, che ha trionfato in tempo compensato, vale a dire grazie a una formula di premi e penalità che p erme tt e a barche diver se per dimensioni e tonnellaggio di correre alla pari. Ha impiegato 31 ore, 32 minuti e 11 secondi per coprire oltre 240 miglia di mare, Viste sulla carta, si materializzano come due linee tese, che si piegano quasi a perpendicolo : la prima parte dalla Costa Azzuira e aniva alla Giraglia, lo scoglio sulla punta estre¬ ma della Corsica, e la seconda risale da quella insidiosa boa naturale fino a Genova. Questa è la sfida, che il meteorologo Louis Bodin spiega così: «La geografia dei luoghi, tra Provenza, Corsica e Liguria, fa sì che i concorrenti debbano affrontare regimi di venti sempre differenti e quindi ogni equipaggio deve continuamente aggiornare rotta e regolazioni. La mutevolezza del meteo è l'unica costante certa. Significa che ogni miglio dev'essere conquistato e la vittoria non è mai sicura, fino all'ultimo istante». E infatti anche quest'anno le 190 imbarcazioni della regata hanno sofferto: le strategie valgono per poco, poi si deve ricalcolare tutto. Se i winches mettono alla prova i bicipiti, a usurare i cervelli d pensano gli scherzi del tempo. Che neanche stavolta si è smentito. Alla partenza da Saint-Tropez, mercoledì, lo scirocco soffiava a 10-12 nodi, ma a sera si è ridotto di colpo ed è rimasto capricciosamente debole fino a quando si è scatenato a 20-25 nodi. Gli ultimi della flotta sono riusciti a gettare l'ancora solo ieri mattina alle 7, ma nessuno si è rattristato, anzi. La ragione la sottolinea Carlo Croce, presidente dello Yacht Club Italiano, oiganizzatore della Giraglia Rolex Cup: «I risultati dei racers milionari non scoraggiano i più piccoli. L'anno scorso, per esempio, ho visto con grande piacere tra i primi 10 un vecchio ma sempre battagliero "Polaris 33", che ha messo metro barche di taglie e aspettative ben superiori. Orni anno i regatanti diventano piùbravi». Un momento della GÌ raglia Rolex Cup All'edizione di quest'anno hanno partecipato 190 imbarcazioni

Persone citate: Carlo Croce, Charles Dunstone, Crichton, Gabriele Beccaria, Louis Bodin

Luoghi citati: Corsica, Genova, Liguria, Provenza