La Mouff, Parigi di odori e sapori di Angelo D'orsi

La Mouff, Parigi di odori e sapori W E E- K E N D ALLA RICERCA DI ITINERARI POCO BATTUTI DAI TURISTI La Mouff, Parigi di odori e sapori Angelo d'Orsi NO, non abbiate paura di essere banali: e anche se ci siete già stati, e ripetutamente, ritornateci. Dove? Ma nella città europea per eccellenza. Anzi, la città per antonomasia: Parigi. Città davvero francese e cosmopolitica, non stanca, non si ripete, nondelude. Parigi è là, e vi aspetta con la sua incredibile «offerta»: case, persone, monumenti, chiese, intiattenimento, bistrot e brasserie, vetrine e vita quotidiana, con le sue infinite situazioni, comprese le Ttiìpliain di disperati che dormono al riparo di un porticato o sull'ingresso di una casa. Ma il problema di Parigi, per chi voghe trascorrervi qualche giorno, è dato dai suoi concórrenti, i turisti, vii razza dannata, dalla quale ciascuno di noi tende a escludersi, guardando con raccaprìccio gli altrui gesti, atti, parole, specie se si tratti di connazionali rumorosi e irrispettosi di regole e usanze. Ma la Ville Lumière è grande abbastanza per contenere tutti; il solo accorgimento importante è evitare situazioni, zone e luoghi divenuti obbligatori per il turismo massificato. Specie se avete poco tempo, sarà meglio lasciar perdere la Tour Eiffel e gli Champs Elysées, la scalinata di Montmartre il sabato sera, certi ristoranti,, certi musei la domenica (il Louvre!). Se poi volete essere rigorosi, il suggerimento è sceghere un «arrondissement», trovarvi la sistemazione, e poi darvi sistematicamente alla sua conoscenza. Oggi, vi invito alla scoperta della «Mouff», come gli abitanti del quartiere, in ricordo dei cattivi odori procurati dagli scarti di lavorazioni artigianali, chiamano la rue Mouffetard, nel celebre V arrondissement: un vero microcosmo, un villaggio nel cuore della metropoh, anche se - come racconta una fanciulla che vi abita - «la rue Mouffetard va prima annusata, poi studiata, infine vissuta. Di certo poco si presta alla rapida barbara incursione delle zanzare turiste». Malgrado il suo colore, e la straordinaria mescolanza interetnica e l'argot robusto parlato dagli abitanti, la «Mouff» trasuda storia; non per nulla si tratta di una via romana, che da Parigi conduceva alla capitale dell'Impero; via (oggi pedonale) che, a dispetto delle ristrutturazioni edilizie, conserva un carattere pittorescamente medievaleggiante, che offre il suo meglio nell'ormai mitico mercato (tutte le mattine, salvo lunedi), ma tutta la zona è ricca di mercatini interessanti. Fra le infinite soste possibili, non mancate la Place de la Contro¬ scarpe, una delle più deliziose dell'intera città; qui Rabelais e amici della Plèiade si trovavano per discorrere sull'eleganza stihstica della lingua francese, accompagnando le parole con abbondanti libagioni. Suggestivi i tanti «Passage» (per esempio quello des Patriarches o quello des Fostes, dalle travi centenarie). Al numero 100 si trova il più piccolo cinema «d'art et dessai» di Parigi: L'épée de Bois. Ma soprattutto la Mouff è una serie di locali, negozi, bistrot uno più stimolante dell'altro (per i consigh si vada a lato). E quando infine avrete voglia di uscire dagli odori (caffè, polli allo spiedo, formaggi, pesce, frutta, piante aromatiche...) e dalle atmosfere della Mouff, non avrete che fare pochi passi in più e andarvi a rilassare nel meravighoso Jardin des Plantes, creato nel sec. XVII da due medici di Luigi xm, al cui interno si colloca anche l'importante Museo di storia naturale,.la Scuola di Botanica e lo zoo. Se infine amate gli arazzi in avenue des Gobelins (al 42) l'omonima celeberrima Manifattura, fondata nel '400 e rilevata due secoh dopo da Luigi XIV. Non lontano, a ricordavi il carattere della città, l'enorme Moschea, con l'annesso Institut Musulman, dove potete pranzare, fare acquisti, e ristorarvi con un hammam, meditando sull'importanza della convivenza. La rue Mouffetard (La Mouff) è nel celebre V arrondissement IN BRASSERIE Tra le tante rumorose e fumose brasserie, segnalo le Cavss de Bourgogne (Place St. Médard, dove c'è una chiesa notevolissima); le Tournebride (accoglienza calorosa della sorridente Jeanine, invaso all'ora di pranzo da studenti e professori dell'École Normale Su périen re, rued'Ulm).

Persone citate: Bois, Eiffel, Jardin, Luigi Xiv, Rabelais

Luoghi citati: Parigi