I violini di Verlaine annunciano il D-Day

I violini di Verlaine annunciano il D-Day SEGNA LIBRO NicoOrengo. I violini di Verlaine annunciano il D-Day Quanti duelli dentro quel poderoso sbarco in Normandia. C'è quello dei meteorologi, con II colonnello dell'aviazione John Stagg, della Raf, e il maggiore Ernst Winkler, sono loro che devono progettare e intuire quando avverrà il d-day. Una lunga guerra di nervi e d'azzardo In una giornata che può significare solo vittoria e sconfìtta. E se la tempesta che scuote il mare della Manica consiglia Rommel di abbandonare il suolo francese per tornare in Germania a regalare un paio di scarpe, comprate a Parigi, per festeggiare il compleanno della moglie, Stagg vede in quella tempesta uno spazio di calma che consentirà alle forze alleate lo sbarco sulle spiagge di Normandia. «La storia segreta del D-Day», ce la racconta ancora, da Rizzoli, Larry Collins, privilegiando gli aspetti organizzativi, i depistaggl e gli errori. Come quello della parola chiave dello sbarco, quei versi di Verlaine: «i lunghi singhiozzi dei violini d'autunno/ mi feriscono il cuore di monotono languore». Se li era scelti Philippe de Vomencourt, capo di una rete spionistica in Francia, non sapendo che già erano stati usati dallo spionaggio britannico e poi eliminati. Purtroppo riion se n'era accorta il responsabile dei cifrari, una canadese impiegata a Londra. Quando la frase fu trasmessa i tedeschi la riconobbero e qualcuno la legò all'imminènte sbarco. Una toppa, e che gran toppa, ce la mise la burocrazia, l'errore umano, il destino.

Persone citate: Ernst Winkler, Larry Collins, Raf, Rommel, Verlaine

Luoghi citati: Francia, Germania, Londra, Normandia, Parigi