Va all'asta il mito delle donne biondo platino di Maria Corbi

Va all'asta il mito delle donne biondo platino IL 24 GIUGNO A NEW YORK Va all'asta il mito delle donne biondo platino All'incanto da Christie's oggetti di attrici che hanno fatto epoca L'accappatoio rosa di Marilyn sarà battuto a quattromila dollari Di Greta Garbo in vendita un assegno, mai ritirato dal beneficiario Maria Corbi Marilyn Monroe e le altre. Ossia, le bionde, icona della bellezza di tutti i tempi da Afrodite (che Prassitele aveva scolpito con la chioma in oro) ad oggi. U loro fascino non riesce ad appannarsi, solo piccole pause in cui le brune credono di aver vinto. E poi ecco che toma la voghe di color grano, come adesso, che le ragazzine di tredici anni implorano alle madri il permesso di schiarirsi i capelli. E tra un piercing e i colpi di sole non hanno dubbi: scelgono i secondi. Così non è un caso se a New York si consacra ancora il mito del platino sui capelli partendo, naturalmente da Marilyn. Dopo il successo dell'asta di cinque anni fa, quando il vestito color carne indossato dalla diva nel maggio del 1962 per cantare «Happy Birthday, mister president», fu venduto a un milione centocinquantamila dollari (l'abito in assoluto più caro di tutti i tempi) Christie's ci riprova il 24 giugno mettendo in vendita un altro pezzo di vita della star più amata di tutti i tempi. Ma questa volta Marilyn non è sola, insieme alle sue «cose» verranno battute anche oggetti personali di sue colleglie, tra cui Mary Pickford, Jane Harlowe, Shirley Tempie, Greta Garbo, Mae West Katherine Hepbum per arrivare ad oggi con Geena Davis, Madonna, Mariah Carey. Segno particolare di tutte: la «bionditudine». Ognuna con ima sfumatura diversa, che ha fatto storia. Il biondo Marilyn, ad esempio, si chiama «dirty pillow slip (letteralmente federa sporca) ed era curato dalla stessa parrucchiera che decolorava i capelli alla platinata Jean Harlowe: ima fotografia di quest'ultima, all'asta, partirà da una base di seicento dollari. Perché portarsi a casa un oggetto personale di una di queste celebrità è un po' come riuscire a guardare dalla toppa della serratura delle loro case, frugare nella loro intimità, appropriarsi di parte del loro mito. Altrimenti non si capirebbe il perché di tanto interesse per l'accappatoio rosa che la Monroe indossava nel film «Il principe e la showgirl», base d'asta quattromila dollari. Molti di più ne dovrà sborsare chi vuole assicurarsi un video 8 millimetri a colori, mai visto finora, del famoso compleanno Kennedy. E' stato uno dei musicisti della band di Ella Firzgerald a girarlo, da una prospettiva, ovviamente privilegiata,. Si vedono Marilyn con U vestito-seconda pelle e la pelliccia bianca e anche il Presidente che saluta, tra gli altri. Maria Callas. Di Greta Garbo rimane addirittura un assegno, mai ritirato dal beneficiario. Un cimelio che adesso ripagherà gli eredi del «sacrificio» econonuco fatto allora. E per arrivare ai giorni nostri, ecco i jeans indossati da Geena Davis in Thelma e Louise, i gioielli e gli accessori di Madonna-Evita, il costume di scena di Mariah Carey o quello di Michelle Pfeiffer, di Charlize Theron. Insomma le bionde non mollano presa e continuano a far sognare, tanto che c'è chi parla di «blonde power», potere biondo. E per entrare in questo circolo si è disposte a sedute estenuanti dal parrucchiere. Perché le teste chiare «natura- li», sono solo una su venti. Ed ecco una delle spiegazioni di questa follia: la rarità. Una specie dì bacio di Afrodite die consacra la fortunata. Una storia antica, Ovidio era ossessiona- to dalle bionde, i religiosi medievali ne avevano terrore, i pittori del Rinascimento le veneravano. Secondo Joanna Pitman, che ha scritto per Longanesi «Tutto sulle bionde», il segreto di questo successo è nella ricerca della giovinezza perenne. I bambini, di solito, nascono coni capelli biondi e solo quando maturano il colore vira al bruno. La chioma dorata di Venere simboleggia la sua libertà dall'invecchiamento e dalla morie. Così troviamo anche nella civiltà romana donne che si tinsero i capelli come Giulia, figlia dell' imperatore Augusto, o Messali¬ na, moglie dell'imperatore Claudio e Poppea, moglie dì Nerone. E molte matrone invece di tingersi sceglievano di indossare una parrucca confezionata con ì capelli biondi delle ragazze germane fatte prigioniere. Da allora il biondo non ha mai smesso di esercitare il suo potere. La bionditudine diventa persino un'ideologia perversa negli Anni '30, con il culto della razza ariana nella Germania nazista. «Venere Bionda», film prodotto nel 1932, ha come protagonista Marlene Dietrich nei panni della divinità che volle cospargere sulla sua parrucca l'equivalente di 60 dollari di polvere d'oro, per regalarsi la «luce». E la storia continua, fino all'intramontabile mito di Marilyn Monroe, e al suo biondo «federa sporca» e alle eroine del cinema del nuovo millennio, Bridget Jones in testa. Tra poco la single sovrappeso più famosa del mondo avrà una concorrente nell'eroina del romanzo di esordio di Plum Sykes, firma di punta di Vogue Usa, «Bergdorf Blondes». Protagonista è la bionda Moi accompagnata dalle sue amiche miliardarie in cerca di un uomo «perché non c'è nessun trattamento di bellezza che renda la pelle luminosa come l'amore». Un clan di ragazze snob così miMimlonilmCli il «New Yo brare perfino «Sex and the city», «una* raffinata critica anarcofemmihista della società capitalista». E le fanciulle dì «Bergdorf Blondes» non sono le sole bionde nel panorama lettarario «rosa». Dagli States Sonzogno ha appena «importato» Katya livingston, protagonista di «Diario dì una stronza» (scritto da Adele Lang). Per dire il vero il tìtolo originale sarebbe: «Confessions of Sociopathic Social Climber», ovvero «Confessioni di una sociopatica arrampicatrìce sociale». Naturalmente bionda. No, forse, tinta. Fa lo stesso. Icone che resistono Anche oggi milioni di ragazzine già a tredici anni chiedono il permesso di schiarire le chiome MADONNA Vannoall'asta anche gii accessori e la bigiotterìa indossati da Madonna nel musical Evita La moglie di Perone stata un'altra delle bionde che hanno lasciato il segno nella storia Amata dai descamisados, un misto di generosità, glamour, misericordia e potere che l'hanno resa un'icona bionda del Novecento Nel nostro Immaginario rimane la sua pettinatura con lo chignon sempre perfetto come il colore che Evita ha curato maniacalmente fino agli ultimi giomi della sua vita MARILYN MONROE L'accappatoio rosa chiarissimo indossato da Marilyn Monroe sul set di «Il principe e la showgirl» L'attrice lo regalò, a fine riprese, a Harry Jordan, il costumista con un biglietto che lo ringraziava per «i suoi breakfast a base di uova strapazzate» La famiglia di Jordan l'ha consegnato a Christie's Base d'asta 4-5 mila dollari GEENA DAVIS Altra bionda di Hollywood, indimenticabile protagonista di Thelma and Louise. In questa foto l'attrice indossai jeans Guessche verranno battuti all'asta partendo da 400-600 dollari. L'acquisto include un certificato di autenticità di ReelClothesBPropseuna stampa della foto che mostra la Davis coni pantaloni JEANHARLOW Una fotografia della bionda platino per eccellenza, scattata da Clarence Sinclair nel marzo 1934. L'attrice mor) giovanissima, a ventisei anni e alcuni giornali scrissero che era stata awdenata dalle tinture per capelli che si passava più volte a settimana

Luoghi citati: Germania, Hollywood, Jordan, New York