«Le Bestie di Satana arruolavano i bambini»

«Le Bestie di Satana arruolavano i bambini» LE INDAGINI DELLA PROCURA DI BUSTO ARSIZIO «Le Bestie di Satana arruolavano i bambini» L'odissea di Mario: entrò netla setta satanica a soli dodici anni «C'era un gruppo di quindicenni che studiavano da killer» Brunella Giovara inviata a BUSTO ARSIZIO Le «Bestie di Satana» arruolavano anche i bambini, come Mario M., affiliato alla setta ad appena dodici anni. Se così è, l'inchiesta della procura di Busto Arsizio dovrà risalire ancora indietro nel tempo, e l'inizio delle attività del gruppo satanico individuato nel Varesotto si allontanerà negli anni, fino a quel 1992 che potrebbe essere la data di nascita delle «Bestie». Un gruppo di satanisti quindicenni, che studiavano da killer, però. All'epoca Mario - classe 1980 era il più piccolo, ma gli altri amici lo superavano di poco. Due, tre anni, e un'unica grande passione per la musica heavy metal. Foco tempo dopo sono iniziati i riti, le prime prove di forza e di coraggio, e il {poco è diventato enorme. L'«uccidere» gridato in gruppo mentre si ascoltavano i concerti dal vivo o i dischi è diseRtatp ,}«a3^tKategJ9wdi vita. QwalBMMihftfipmiPSiatfla crederci^ ai-yioler mettere in atto quello ich^ifino-^daaUfixsab arano solo iHseorsilìi'lumati&'impasticcati. Passare all'azione; fan il salto di qualità, eliminare i più deboli, uccidere i traditori... Un crescendo che era un gioco tra ragazzi, ed è diventato vero. Nel gennaio '98 con gli omicidi di Fabio Tollis e Chiara Marino, e lo scorso gennaio, con l'uccisione di Mariangela Fezzotta. Ma oggi, nessuno è responsabile. Tutti si tirano indietro, nessuno degli imputati di questo processoha ammesso davanti agli inquirenti tutto quello che sa (e che magari gli inquirenti sanno già per altre vie). I più si ritagliano un ruolo marginale (da osservatori, mai da attori protagonisti). E c'è anche chi nega su (quasi) tutta la linea, come Nicola Sapone, idraulico di Dairago che oggi ha 27 anni, ed è accusato di tre omicidi. Ieri è stato interrogato dai pm Fizzi e Masini, e ha spiegato di non c'entrare niente con la setta. «Macché Satana... Noi eravamo soprattutto fatti di droghe, alcol e Tavor». Sapone è indicato dagli altri componenti delle «Bestie di Satana» come il vero capo del gruppo, «quello che teneva i contatti con il livello superióre...», ha detto uno dei coimputati. La Frocura e i carabinieri sono pochissimo convinti della «cupola» che ordinava gli omicidi come «prova» di efficienza satanica, ma ritengono credibile il ruolo di «capo» di Sapone, che peraltro nega praticamente tutto, tranne alcune circostanze. Ad esempio: a proposito dell'omicidio di Mariangela Fezzotta, ammette di essere stato sul posto, chiamato dall'ex amico Andrea Volpe. Una volta sul posto, «vedo un fagotto, e penso che dentro ci sia un cane morto. Avessi saputo che c'era la ragazza, avrei fatto di tutto per salvarla». Racconta di aver cercato di chiamare i carabinieri, ma di aver desistito «perché ho pensato che Volpe avrebbe potuto uccidere anche me, con la pistola o con il fucile». Ricorda di aver cercato di scappare scavalcando il cancello, e poi di non averlo fatto. E sugli omicidi Tollis-Marino, ricorda poco o niente: «Ho un buco, nero, eravamo tutti strafatti quella sera. Comunque nel bosco non ci sono stato», ha ripetuto, a dispetto delle chiamate in correità fatte da Volpe, Maccione e Guerrieri. Il resto dell'interrogatorio è un'accusa pesantissima nei confronti di Volpe: «Ci ha soggiogati tutti, ci dava delle medicine, ci ipnotizzava...». Lui il solo colpevole, gli altri tutte vittime (ma il gioco dello scaricabarile lo fanno un po' tutti, in questa inchiesta). E tra un interrogatorio e l'altro (l'altro giorno è stata interrogata l'ultima fidanzata di Volpe, Elisabetta Ballarin), si allunga la lista di amici ed ex adepti delle «Bestie di Satana» morti in circostanze misteriose. Suicidi indotti, secondo la Frocura. Oltre ai due f ascicoli riaperti in seguito alle prime parziali confessioni (un Andrea B. morto in uno schianto in auto, e un altro Andrea impiccatosi nei locali della sua scuola), sono emersi quello di Stefano L., morto nel maggio '98 a Somma Lombardo, travolto da un Tir. E quello di Luca C, impiccato ad un albero (lo trovò la mamma), che a sua volta era amico di Antonio L., un giovane che si uccise dandosi fuoco nel cimitero di Legnano. Si conoscevano tutti, frequentavano gli stessi bar e discoteche, il Midnight di Milano e il Nautilus di Cardano al Campo. Avevano fidanzate che erano amiche tra di loro, e giravano gli stessi paesi, forse appartenevano tutti alla setta (come è sicura l'appartenenza dell'Andrea morto nell'incidente d'auto). Si conoscevano da anni (alcuni da bambini, come quel Mario M. affiliato a 12 anni, si facevano di tutto quello che capitava, birra Tavor Lsd, eroina e cocaina, ecstasy. Si odiavano, anche. Sapone racconta che «Volpe e Andrea B. si erano anche picchiati». Un altro ha raccontato che Fietro Guerrieri doveva essere ucciso «perché debole». L'altro giorno ad Elisabetta Ballarin il pm ha comunicato che anche lei doveva essere uccisa. Da chi? «Da Sapone, che ti odiava». Lei si è messa a piangere: dopo tutto questo, forse pensava che fossero ancora amici. I capi della banda continuano a negare Nicola Sapone: «Prendevo droghe ma niente omicidi» E poi scarica le colpe su Andrea Volpe «Ci ha soggiogati» Nicola Sapone in manette

Luoghi citati: Busto Arsizio, Cardano Al Campo, Dairago, Legnano, Milano, Somma Lombardo