Ucciso il leader di Al Qaeda nella penisola arabica

Ucciso il leader di Al Qaeda nella penisola arabica TROVATI POCHE ORE DOPO LA DECAPITAZIONE, STAVANO CERCANDO DI DISFARSI DEL CORPO DI PAUL JOHNSON Ucciso il leader di Al Qaeda nella penisola arabica Al Muqrin e tre compagni eliminati dai sauditi Maurizio Molìnari corrispondente da NEW YORK Il leader dello «Squadrone Fallinah» che ha firmato il rapimento e f assassìnio dell'ostaggio americano Paul Johnson è stato eliminato dalle forze di sicurezza saudite mentre stava tentando di liberarsi del cadavere decapitato. Intelligence e polizia di Riad avevano lanciato un'imponente caccia all'uomo per catturare Abulaziz Muqrin, che a maggio firmò su un sito web islamico l'appello alla guerrigha per far fuggire gli stranieri e portare l'economia al collasso. Dopo la cattura di Johnson a Riad l'impiego di uomini e mezzi era ulteriormente aumentato e il cerchio si è stretto attorno a Muqrin, trovato assieme a due suoi miliziani - i fratelli Falsai e Bendar al-Dakheel, anch'essi ricercati - poche ore dopo l'annuncio della decapitazione, allorché assieme stavano tentando di abbandonare la salma nel quartiere di Al Malazz, dove-una settimana fa venne ucciso un altro americano. I tre sono morti nel conflitto a fuoco - secondo quanto reso noto dalla tv al-Arahiya e poi confermato da portavoci sauditi e Riad ha armunciato l'emilinazione del capo terrorista, leader deir«ultima cellula di Al Qaeda in Arabia Saudita» nel tentativo di rassicurare gli stranieri e scongiurare un loro esodo, che avrebbe conseguenze molto serie per l'industria petrolifera. Cittadino saudita, 31 anni, ab- bandona la scuola a 17 quando sceglie di diventare un volontario della Jihad, passando quattro anni nei campi di addestramento di Al Qaeda in Afghanistan, nei pressi di Khost. Veterano delle campagne della Jihad in Somalia contro gli americani e in Bosnia contro serbi e croati, Muqrin si distingue per l'abilità nel traffico di armamenti ed emerge come uno fra i più spietati leader islamici durante la permanenza in Algeria, quando diventa noto per la ferocia con cui smembra i corpi dei nemici uccisi, filmando le scene in videotape che conserva come medaglie e diffonde per far sapere chi è davvero. Nel 1998 un errore lo tradisce in Etopia, dove è arrivato per addestrare i ribelli islamici: viene arrestato ed estradato in Arabia Saudita, dove dopo due anni di prigione viene rilasciato - 24 mesi prima della fine della condanna - per «comportamento esemplare», a cominciare dall'abilità dimostrata nel memorizzare il Corano. Nel 2001 torna in Afghanistan, è a fianco dei taleban che combattono contro gli americani e dopo la caduta di Kabul decide di tornare a Riad per creare una propria rete jihadista. I sauditi, pur ritenendolo fra i terroristi più pericolosi, lo avevano perso di vista e si accorgono che è tornato in patria solo quando, lo scorso novembre, una cellula a lui fedele mette a segno un attacco kamikaze contro un centro residenziale abitato da stranieri, uccidendo 17 persone e ferendone 122. La firma su quella strage lo trasforma nel primo dei 26 super-ricercati in Arabia Saudita, una sorta di prìmula rossa di Al Qaeda, abile nel riuscire a sfuggire come nel trovare complicità, fondi è reclute pronte a immolarsi per lui. Da maggio gli attacchi die firma si intensificano perché la scelta forse sua, forse concordata con altri leader di Al Qaeda - è quella della guerrigha urbana. Prima l'assalto a un ufficio petrolifero occi¬ dentale a Yanbu (6 morti), poi il blitz contro due centri residenziali per stranieri a Khobar (22 morti, incluso un italiano), quindi gli agguati agli americani: il «crociato» Kenneth Scroggs e l'«ebreo» Robert Jacobs uccisi e il tecnico Paul Johnson rapito. Tutti à Riad, in quei quartieri una volta considerati «sicuri» tanto dalla polizia quanto dagli stranieri. «Queste azioni hanno trasformato Muqrin nel volto di Al Qaeda in Arabia Saudita - ha dichiarato Khaled Batarfi, direttore del quotidiano Al-Madina al Washington Post - rendendolo tanto conosciuto quanto lo è Osama Bin Laden, al quale si sentiva unito dagli stessi principi». I nomi di battaglia scelti per le sue cellule sono stati prima «Al Qaeda nella Penisola Arabica» e poi «Squadrone Fallujah». E nelle rivendicazioni ha spesso fatto riferimento agli abusi dei soldati americani sui detenuti iracheni di Abu Ghraib, nell'evidente tentativo di reclutare. Per catturarlo l'intelligence saudita gh ha fatto il vuoto intomo, eliminando una dopo l'altra cinque cellule di militanti, fino all'ultimo scontro in cui proprio Muqrin è caduto. Solo le prossime settimane potranno tuttavia dire se con la sua eliminazione l'Ai Qaeda saudita è davvero sconfitta. Il dubbio è legittimo, anche perché non è certo che vi sia stato Muqrin dietro l'attacco più spettacolare degh ultimi mesi: le autobombe contro la sede dei servizi di sicurezza. .Violi l'jppl j I -P.4 ^"*i jjupOji.al 424 ^Vi&lj 15 J.une 2004 tu 18 June 2G L'immagine in un filmato di Al QaedadiltfHJomo mascherato che si suppdljfe sia AbduKS L'intelligence gli dava la caccia dallo scorso novembre e gli aveva fatto il vuoto intorno eliminando le sue cellule Il terrorista addestrato in Afghanistan aveva combattuto in Somalia e in Bosnia. A Riad aveva creato una sua rete

Persone citate: Johnson, Kenneth Scroggs, Khaled Batarfi, Maurizio Molìnari, Osama Bin Laden, Paul Johnson, Robert Jacobs, Trovati