Da refusi ed errori un brivido all'esame

Da refusi ed errori un brivido all'esame Un momento della prova di Greco al Liceo Classico Alfieri di corso Dante: la versione era tratta dal «Protagora» IERI LA SECONDA PROVA PER MIGLIAIA DI STUDENTI TORINESI Da refusi ed errori un brivido all'esame Al Classico, commissari e presidenti per un'ora al telefono con i colleghi di altre scuole e anche con Roma per riuscire a chiarire le «incongruenze» contenute nel brano tratto dal «Protagora» Maria Teresa Martinengo Il refuso nel brano dal «Protagora» di Platone e, in subordine, le «parentesi, quadre» che non si riusciva a interpretare, sono stati i veri, unici brividi della calda mattina di ieri. Il preside Nicola Sacco, impegnato nella squadra di supporto alle commissioni creata dal Csa torinese, racconta di un'ora trascorsa al telefono con i colleghi dei licei classici. «Abbiamo sentito il ministero, la direzione regionale e chiarito i dubbi». Al liceo «Alfieri», la preside Ida Bonfante (presidente delle commissioni) e la professoressa Patrizia Dotta si sono adoperate per aiutare i ragazzi a ritrovare il giusto avverbio (il refuso aveva trasformato «non ancora» in «cosi»). «Il brano era di difficoltà grammaticale modesta. Per questo, speriamo che gli studenti abbiano dedicato attenzione alla scelta lessicale», osserva Patrizia Dotta. E Ida Bonfante: «Il tema dell'incivilimento percorre tutta la letteratura greca, latina e arriva almeno fino a Foscolo: è ben noto agli studenti». Il preside Franco Massaia, presidente al «Newton» di Chivasso, ha colto un clima di serenità sia nelle sezioni di liceo classico sia in quelle di liceo scientifico. «Allo scientifico ho visto parecchi ragazzi consegnare il compito prima della scadenza. Anche i docenti erano soddisfatti». La professoressa Antonella Cuppari del «Galileo Ferraris»: «Matematica era fattibile, alla portata degli studenti anche perché potevano scegliere tra i due problemi. Nel primo, in effetti, i calcoli erano un po' laboriosi. Nella mia classe ho notato che la difficoltà era portare avanti i calcoli, non l'imposta¬ zione. Quesiti e problemi facevano comunque riferimento agli anni precedenti». Il professor Danilo Marchisio dell'Itg «Alvar Aalto» definisce «decisamente scolastica la prova di Topografia dei geometri. Voleva simulare un caso della pratica professionale - un "tipo frazionamento", cioè quando una particella di terreno può essere frazionata per compravendita o esproprio - che nella realtà non è mai così complicato». Anche i geometri hanno dovuto ricordare il programma degli anni passati. «Era un elaborato decisamente lungo. Quasi tutti i ragazzi hanno usato le otto ore e sicuramente più di uno.non l'avrà finito». Un po' meglio è andata ai ragionieri con la prova di Economia Aziendale. «Erano argomenti squisitamente attinenti al programma di V», dice la professoressa Maura Scalabrino dell'Ite «Sommeiller». «Ha sorpreso, però, la parte sulle aziende di erogazione che, data la mole del programma, quasi sempre viene trattato in modo teorico. I ragazzi hanno trovato il tema un po' lungo, ma fattibile». Lunedì 21, la terza prova, diversa in ogni classe.

Luoghi citati: Chivasso, Roma