Sono scesi in strada i lavoratori Rotomec

Sono scesi in strada i lavoratori Rotomec MANIFESTAZIONE DI PROTESTA CONTRO 1117 TAGLI AGLI OCCUPATI Sono scesi in strada i lavoratori Rotomec I dipendenti: siamo disperati. Stamane i sindacati incontrano la giunta casalese, domani riunione tra sindaco Mascarino e vertici dell'azienda II manager: disposti a discutere con Cgil Cisl e Uil. Un appèllo da Zelig. Silvana Mossane CASALE MONFERRATO «Sono 32 anni che lavoro qui, in Rotomec. Quando sono arrivato, Io stabilimento, vede?, finiva qui. Il resto è stato costruito perché abbiamo sempre lavorato per far crescere l'azienda. Adesso mi mandano a casa. Sono sposato e ho un figlio di 16 anni». È la stona di Giancarlo, 47 anni, che lavora nel settore «Macchine utensili», uno di quelli su cui l'amministratore delegato, Erik Bothorel, ha tirato una riga. «Non è più strategico per lo sviluppo dell'azienda, che, per essere competitiva sui mercati mondiali, deve potenziare talune linee di prodotto e chiuderne altre» questa la sintesi del piano di rìoiganizzazione da attuare col taglio di 117 addetti, individuati in determinati reparti. Ieri, dopo l'assemblea con i sindacati, 1 lavoratoti hanno deciso la mobilitazione: sono usciti e hanno manifestato pacìficamente sulla statale. Tutti lì, in maglietta azzurra della divisa con il marchio del colosso svizzero Bobst che ha acquisito Rotomec quest'anno. «Ci 'baialo daio'soló^fflft&'estìvà/fbrse' [ ^pensano che quella invSrtiale non servirà più» dicono con amarezza. I sindacalisti - Paolo Nano Cgil, Giovarmi Granata Uil e Tonio Anselmo Uilcommentano: «È una situazione decisamente brutta. E l'azienda rifiuta il dialogo». Ma nel tardo pomeriggio di ieri ci giunge dai vertid una proposta: «Appena i sindacati d chiederanno un incontro, siamo pronti ad accordarlo subito». Per ora, di riunioni fissate ce né sono due: una stamane, in municipio a Casale, tra il sindaco Paolo Mascarino e i sindacati, e una domani a mezzogiorno tra sindaco, vice Ettore Coppo e assessore al Lavoro Gianni CrisaMi (che, tra l'altro, è anche dipendente Rotomec). I sindacati hanno, inoltre, chiesto un incontro al prefetto. Ieri sera, poi, sul palcoscenico del Tartara, il cabarettista di Zelig Franco Neri ha ceduto il microfono a una dozzina di lavoratori Rotomec che hanno lanciato un appello per richiamare l'attenzione della città. Le storie s'intrecciano davanti allo stabilimento. Vanni Cesca, 44 «Tini, moglie e due figli, era già rimasto a casa nel 96, per un altro piano di riorganizzazione,' quello dei finlandesi e, successivamente, riassunto. Ora, con gli svizzeri si ritrova di nuovo senza lavoro. Stefano Ricci, 47 anni, figlio di 23 e moglie disoccupata; «Non ci hanno detto i nomi di quelli che dovranno andarsene, ma ne voghono tagliare 35 e in reparto siamo giusto 35». Massimo Bivona, 31 anni, moglie e figlio di 6: «Pensavo che Rotomec fosse un posto sicuro e invece...». Sergio, dal'78in azienda: «Siamo rovinati. A me mancano 8 anni alla pensione, ma chi ci prenderebbe in un altro posto?». Gioi-gio Balbi, dal '72 ha venduto macchine Rotomec nel mondo: «Temo che tra un paio d'anni la ditta qui scompaia, a poco a poco la chiuderanno per fare un unico polo in Svizzera». Arriva l'assessore-lavoratore Rotomec Crisafulli. Parcheggia il Vespino e annuncia l'incontro del Comune con la dirigenza. Poi dice: «È impensabile mettere sulla strada 117 famiglie, tanto più che l'azienda, per stessa ammissione di Bothorel, è in attivo e ha mercato. Basta alle riconversioni industriali fatte sulla pelle dei lavoratori, altrimenti sono solo operazioni di bilancio». Matematica pura, ma la matematica non è una scienza esatta. Va coniugata col rispetto umano. Una sfida difficile, pia si può. Con intelligenza, volontà e fantasia. I lavoratori della Rotomec ieri, dopo l'assemblea con i sindacati, sono usciti dalla fabbrica per manifestare contro i tagli

Luoghi citati: Casale, Casale Monferrato, Svizzera