I cinque misteri irrisolti dell'attacco all'America di Paolo Mastrolilli

I cinque misteri irrisolti dell'attacco all'America QUASI TRE ANNI DOPOILGIORNO CHE CAMBIO' IL MONDO I cinque misteri irrisolti dell'attacco all'America impjti «budli rieri» dei servizi di intelligence e le marjGhevolezze della Amministrazione alimentano le teorie fantapolitiche su un complotto retroscena Paolo Mastrolilli NEW YORK CHE cosa successe davvero la mattina deU'll settembre? Quanto sapeva il governo americano deUe minacce terroristiche incombenti? Reagì in maniera efficace dopo l'annuncio dei dirottamenti? Le domande ancora aperte riguardo l'inchiesta sugli attentati a New York e Washington vanno da sensate obiezioni manageriaUfino a teorie cospirative fantascientifiche, e possono essere raggruppate in cinque categorie: cosa sapeva l'intero apparato statale Usa prima degU attacchi, come ha reagito, chi erano davvero i dirottatori, quale ruolo ha avuto l'Arabia Saudita, quali presunti complotti c'erano dietro l'assalto aUe Torri GemeUe e al Pentagono. COSA SAPEVA IL GOVERNO. Il punto più scottante, su questo piano, è l'ormai famoso Fdb del 6 agosto 2001, ossia il briefing tenuto daU'intelligence al presidente Bush sulle minacce terroristiche più pericolose. Si intitolava: «Osama bin Laden determinato a colpire gU Stati Uniti», e indicava U World Trade Center di New York come uno dei pròbabiU obiettivi. L'Amministrazione sostiene che aveva preso sul serio la minaccia, ma era uguale a tante altre e non dava indicazioni specifiche sugli attacchi imminenti. L'ex capo deU'antiterrorismo della Casa Bianca, Richard Clarice, ha risposto invece che il governo non si era mobilitato abbastanza contro questi pericoU. U dubbio si allarga, considerando il comportamento deUFbi e deUa da. d 10 lugUo del 2001 l'agente speciale Ken WiUiams, inquadrato neU'ufficio di Phoenix del Federai Bureau of Investigation, aveva mandato un rapporto ai superiori in cui lanciava fallarme per alcuni arabi che prendevano lezioni di pUotaggio neUe scuole di volo deU'Arizona e in altri Stati. WiUiams consigliava di aprire un'inchiesta nazionale, sottolineando il rischio che i teiroristi volessero usare aerei commerciali per colpire. Quasi neUo stesso tempo l'agente di Minneapolis Coleen Rowley si lamentava con i capi per la lentezza con cui U quartier generale deUTbi a Washington nsponde- va alle sue sollecitazioni di allargare l'indagine su Zacarias Moussaoui, arrestato U 15 agosto in Minnesota e poi sospettato di essere U ventesimo dirottatore. La Cia, inoltre, aveva identificato come terroristi almeno due membri dei quattro Gommando prima che entrassero negU Stati Uniti, ma non aveva informato IFbi o la polizia di frontiera Ins che U avrebbero potuti bloccare. CoUegare questi punti non era facUe, ma resta il dubbio che se qualcuno l'avesse fatto, forse la strage si poteva evitare. COME HA REAGITO IL GOVERNO. Le audizioni di ieri deUa Commissione d'inchiesta si sono concentrate proprio su questo punto. Tra la notizia del primo dirottamento e il quarto impatto sul Pentagono sono passati circa 90 minuti, eppure il Norad, U Comando della difesa aeronautica, non è riuscito a mobiUtare in tempo i suoi caccia per abbattere almeno l'ultimo aereo. Problemi di comunicazione con l'autorità civile che gestisce U traffico, la FAA, e mancanza di ordini precisi su come rispondere a un simile attacco. I famigliari deUe vittime, poi, accusano i responsabili deUe Torri GemeUe e le autorità diNew York di non aver prepara- to un piano di sgombero efficace dopo u primo attentato avvenuto nel 1993. CHI ERANO I DIROTTATORI. Pochi giorni dopo l'il settembre, almeno sei presunti colpevoU, Abdul Aziz al-Omari, Salem alHamzi, Saeed al-Ghamdi, Ahmed al-Nami, Wall al-Shehri e Waleed M. al-Shehri, sono riapparsi vivi in varie parti del mondo, negando con l'evidenza fìsica di avere partecipato agli attentati. In un primo momento U capo dell'Fbi, Robert MueUer, ha ammesso che c'erano incertezze su alcune identità. Ma poi l'agenzia ha indagato e confermato tutti i nomi, dicendo che le persone vive comparse dopo gU attacchi erano solo omonimi. Un dubbio più importante, però, resta su Moussaoui, finora l'unico incriminato negU Usa. Il francese di origini marocchine ha ammesso di appartenere ad Al Qaeda, ma ha smentito che fosse il ventesimo dirottatore: era entrato negU Stati Uniti per condurre altre azioni mai avvenute. Ha detto al giudice Leonie Brinkema che tre ideatori deU'll settembre detenuti dagU americani, Khalid Shaikh Mohammed, Ramzi Binalshibh e Mustafa Ahmed alHawsawi, sono in grado di scagionarlo, e se riuscirà ad avere le loro testimonianze potrebbe quanto meno evitare la pena di morte. Un rischio imbarazzante, per U ministro deUa Giustizia Ashcroft. IL RUOLO DELL'ARABIA SAUDITA. Su 19 (Urottatori, 15 erano sauditi, e alcuni di loro avevano ricevuto indirettamente soldi daUa principessa Haifa bint Falsai, figlia deU'ex re Falsai e mo- gUe del principe Bendar bin Sultan, ambasciatore di Riad a Washington. Subito dopo l'il settembre, poi, almeno sei voU charter avevano raccolto circa 140 sauditi che vivevano in America, compresi alcuni parenti di Bin Laden, per sgomberarli in Arabia. Richard Clarice ha ammesso di aver condotto l'operazione, ma cosa sapevano queste persone? U dubbio, almeno tra gU amanti dei giaUi spionistici, è stato ingrandito dagli storici rapporti deUa famiglia Bush con la leadership saudita. COMPLOTTI. Così si arriva alla parte più romanzesca della storia, che in certi casi sfiora la fantascienza I cultori della «eonspiracy theory» sospettano che l'I 1 settembre non sia stato organizzato da Al Qaeda, ma direttamente dal governo americano, per una serie di presunti vantaggi politici ed economici che vanno dalla possibilità di scatenare guerre in Afjgbanistan e Iraq fino a quella di creare uno Stato di polizia in America. Alcuni, per esempio, sostengono che non ci sono tracce sicure deU'impatto delvolo American Airlines 77 sul Pentagono, che quindi sarebbe stato colpito dagli stessi militari: resta da spiegare a quale scopo, dopo che comunque le Torri GemeUe erano state abbattute dai terroristi. Altri dicono che alcuni personaggi politici, come il sindaco di San Francisco WilUe Brown, erano stati avvertiti di non volare l'il settembre, mentre U10 era arrivata a New York una squadra deUa Fema, l'Agenzia federale per la gestione deUe emergenze, come se dovesse prepararsi a prendere U controllo di un disastro imminente. Il premier israeliano Sharon, poi, aveva cancellato in tutta fretta un discorso pubblico previsto da tempo. Sono tutte ipotesi buone par un film di fantapolitica, ma richiedono più sostanza per l'inchiesta su una strage tipo quella di New York e Washington. Perché come diceva Cari Sagan, «straordinarie asserzioni richiedono prove straordinarie». Cosa sapeva il governo? Come ha reagito? Chi erano i dirottatori? Quale ruolo ha avuto Riad? Fu congiura? La gente fugge a Manhattan dopo il crollo della prima torre Mohammed Atta (in primo piano), il capo dei dirottatori, e AbdulazizAlomari passano i controlli l'11 settembre 2001 all'aeroporto di Portland