Le foto dei detenuti di Nassiriya

Le foto dei detenuti di Nassiriya Le foto dei detenuti di Nassiriya Pubblicate sul sito dell'Unione nazionale arma dei Carabinieri Nell'infinita odissea irachena sì moltiplicano le rivelazioni vìa Internet. In apparente polemica con la dichiarata e ribadita estraneità del contingente italiano alla spinosa questione delle torture l'Unac, l'Unione nazionale arma dei carabinieri, un'associazione privata che riunisce militari in servìzio e non, pubblica sul sito www.unionecarabinieri.it «foto inedite consegnateci dai Nostri colleglli rientrati dall'Iraq, sul particolare trattamento a cui venivano sottoposti i fermati e arrestati, poi rinchiusi nel carcere dì Nassiriya, sulle cui condizioni, come da altrettante foto quivi pubblicate non vi erano dubbi». Le immagini, divìse in due diverse sequenze, non rivelano in realtà abusi sadico-sessuali in stile Abu Ghraib ma testimoniano, se autentiche, condizioni ben lontane da quelle prescritte dalla Convezione dì Ginevra, con prigionieri ammanettati e legati sdraiati sulla sabbia del deserto, sorvegliati a vista da militari italiani, ripresi da un mezzo che potrebbe essere uno dì quelli in dotazione al nostro contingente. Una foto coglie, dì spalle, un militare in divisa blu, protetto da casco e scudo, intento a bloccare a terra e forse a picchiare una persona con il volto coperto. Nella seconda serie, la più trau¬ matica, si vedono invece le condizioni dì vita quotidiana in un edifìcio fatiscente adibito a primitivo carcere con gabbie dì ferro e fornelli da campo. Sono spazi angusti e sovraffollati dove ì detenuti, in mutande, si pigiano, ammassati a decine in pochi metri. Le condizioni igieniche appaiono assai precarie sì vede anche un gruppo dì persone intento a mangiare per terra - e l'ambiente è dì uno squallore indescrivibile. In un singolo, drammatico scatto, un giovane seminudo e stravolto si copre il viso con una mano. ' Vehtifoto in totale: secondo l'Unac solo una parte dei circa 200 scatti consegnati all'associazione. Secondo l'Unac «testimoniano le condizioni disumane in cui erano tenuti i prigionieri» ed «erano certamente state inviate anche ai comandi arma e difesa in Italia». In conclusione, si legge: «TUTTI, ANCHE GLI ITALIANI SAPE VANO E RIFERIVANO». Diffìcile stabilire l'autenticità della provenienza e delle fonti. E davvero impossibile affermare, in base a questi scatti, che «tutti sapevano». L'Unac dichiara di averlo fatto per l'Arma, per ì carabinieri «quelli veri che operano al solo servizio della gente, tra la gente, lontani dai palazzi del potere», [e. re.] Detenuti a terra guardati da militari italiani

Persone citate: Unac

Luoghi citati: Ginevra, Iraq, Italia