«Domani l'esecuzione dell' ostaggìo Usa» di Maurizio Molinari

«Domani l'esecuzione dell' ostaggìo Usa» PAUL JOHNSON E' STATO MOSTRATO IN UN VIDEO DAI RAPITORI «Domani l'esecuzione dell' ostaggìo Usa» Sta per scadere l'ultimatum di Al Qaeda in Arabia Saudita Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Ultimatum di Al Qaeda agli Stati Uniti; se entro venerdì l'Arabia Saudita non libererà i «mujaheddin imprigionati» l'ostaggio americano Paul Johnson sarà giustiziato. I terroristi islamici minacciano di ripetere un'esecuzione altrettanto crudele di quelle di cui sono stati vittime il giornalista del «Wall Street Journal» Daniel Pearl in Pakistan ed il tecnico Nick Berg in Iraq. Il messaggio su Johnson è stato affidato ad un video diffuso da un sito islamico, nel quale si vede l'ostaggio in canottiera, con gli occhi coperti da ima benda rafforzata da un nastro di plastica e la spalla sinistra scoperta che mostra un grande tatuaggio. L'ostaggio parla per alcuni secondi, dicendo «il mio nome è Paul Marshall Johnson jr, sono un americano e lavoro agli elicotteri Apache». Il figlio, Paul Johnson E, ha rilasciato una serie di interviste ai maggiori network tv, tenendo fra le braccia il piccolo Paul Johnson.in, confermando che la persona nel video è il padre e rivolgendosi direttamente ai rapitori: «Mìo papà è una persona che ama la vita e i costumi dell'Arabia Saudita, una volta inviò a mìa sorella una copia del Corano sottoMaàndòle i. passaggi che riteneva più significativi, salvategli là vita», u tentativo di presentare l'ostaggio come sensibile alla cultura dell'Islam è simile a ciò che fece, nel vano tentativo di evitare il peggio, la moglie di Pearl. Di fronte al ricatto dei sequestratori Washington ha reagito con un comunicato del Dipartimento di Stato, nel quale si nbadisce che «la pohtica degli Stati Uniti è fare dì tutto per ottenere la liberazione dì un proprio cittadino senza accettare le richieste dei rapitori». In Arabia Saudita le forze di sicurezza hanno lanciato da sabato - quando Johnson fu catturato vicino a casa sua nella capitale Rìad - un'imponente caccia all'uomo che finora non ha dato frutti. Nel video diffuso si vede un uomo vestito di nero ed incappucciato, su uno sfondo interamente rosso, che si identifica come Abdul-Mohsin al-Moqrìn, capo delle cellule di Al Qaeda nella Penisola arabica. E' a luì che ì sauditi dannno la caccia, considerandolo la mente che ha ideato l'offensiva di azioni dì guerriglia urbana affidata a piccole cellule ed iniziata a metà maggio con l'uccisione dì sei stranieri a Yanbu e l'assalto ai complessi residenziali per occidentali dì Khobar, che fece 22 vittime. «La strategia di questi attacchi - ha spiegato Adel al-Jubeir, portavoce del governo saudita - è dì generare la paura nel cuore della gente, dì provocare il panico e quindi l'esodo dei lavoratori stranieri dall'Arabia Saudita nella convinzione che ciò ìndebohrebbe l'economia nazionale pregiudicando la stabilità del govemo». A confermare la strategia di puntare sugli attacchi individuah contro gli occidentali è arrivato un appello via web lanciato da Al Qaeda alle sue cellule sparse in tutto il mondo attraverso l'ultimo numero della rivista militare «Al Pattar». «Nel corso del periodo estivo formate dei gruppi di tre persone, sceghendo solo quelle molto fidale - si legge nel testo reso noto dall'agenzia Aki - addestratevi come vi abbiamo insegnato ed individuate una persona da uccidere, l'omicidio può essere eseguito nella sua abitazione o sul luogo dì lavoro» anche se la preferenza dì Al Qaeda va per azioni «come quelle di Yanbu e al-Khobar» dove le vittime e gli ostaggi presi furono numerosi. L'intenzione del comando trasmesso da «Al Pattar» è di trasformare ogni musulmano in un killer al fine dì rendere insicura la presenza dì ogni occidentale nei Paesi arabi: «Non far passare l'estate senza uccidere almeno un infedele recita il testo - si tratta dì un'azione che ti salverà dal fuoco dell'inferno nel giorno del giudizio perché attuerai ciò che Maometto ci ha lasciato come testamento quan¬ do disse "Cacciate tutti ì pagani dalla penisola araba"». L'incombere del rischio dì agguati ed assassinii sta modificando il comportamento degli occidentali residenti in Arabia Saudita, molti dei quali si stanno trasferendo nell'Emirato del Bahrein oppure hanno chiesto alle proprie aziende dì avere delle guardie del corpo. Ma la legge saudita impedisce la presenza dì persone armate dipendenti da aziende private ed alcune ambasciate occidentali hanno fatto presente alle autorità dì Rìad la necessità dì modificare i regolamenti vigenti in tempi stretti. L'ostaggio Paul Johnson nel video diffuso dai rapitori su un sito Internet

Persone citate: Daniel Pearl, Johnson, Mohsin, Nick Berg, Paul Johnson, Paul Marshall Johnson