La Lega a Sanremo: un governo di salute pubblica di Gianni Micaletto

La Lega a Sanremo: un governo di salute pubblica La Lega a Sanremo: un governo di salute pubblica Se non maturerà l'intesa con il Polo. Le posizioni di Rifondazione e Fiamma scenario Gianni Micaletto UN «governo di salute pubblica». E' l'ipotesi lanciata dalla Lega qualora non dovessero maturare le condizioni per un accordo con Giovanni Rolando, il candidato sindaco del Polo. Perché, almeno ufficialmente, il Carroccio lascia aperta la porta anche a Claudio Borea, il leader della lista civica «La città ideale», che, con il sostegno del centrosinistra, ha tenuto brillantemente testa all'«armata» del centrodestra fino a costringerla al ballottaggio per la conquista di Palazzo BeUevue. Alla fine, il divario tra i due maggiori contendenti è stato di appena 877 voti a favore di Rolando (2,520Zo in più). E la Lega ha ottenuto quel che voleva: diventare l'ago della bilancia. Le 2292 preferenze andate al candidato sindaco Marco Lupi, che corrispondono al 6,5507o, lievemente superiori a quelle di lista (2135; 6,5307o), possono infatti rivelarsi determinanti per orientare in un senso o nell'altro il risultato finale. Lo sanno bene Lupi e gli altri dirigenti locali del Carroccio, che, dopo aver raddoppiato i consensi rispetto al 2000, non si sbilanciano pur strizzando l'occhio al Polo, per questioni di organicità politica. Ieri sera si è svolto un primo incontro con Rolando e il suo staff. «Ci ha chiesto la disponibilità a sederci attorno a un tavolo e gliel'abbìamo accordata, com'è ovvio che sia facendo parte della Casa delle libertà nel governo centrale e in quello regionale - spiega Lupi -. Ma coerentemente con quanto annunciato in campagna elettorale, valuteremo anche le proposte dello schieramento guidato da Borea, con il quale ci sono stati finora solo contatti informah. E se non ci sarà la jossibilità di ricostruire a Sanremo a Casa delle libertà, fin d'ora lanciamo la proposta di un governo di salute pubblica. Che, al di là dei colori politici, sia in grado di far rinascere la città. Non cerchiamo poltrone, altrimenti saremmo rimasti assieme a chi non ce le avrebbe fatte di certo mancare, ma l'adesione al nostro programma amministrativo. Che si basa su punti come la lotta contro l'immigrazione clandestina e la necessità di garantire più sicurezza ai cittadini, la costituzione dell'assessorato alle Piccole opere per andare incontro ai bisogni quotidiani della gente, sulla priorità ai residenti nei posti di lavoro, sullo slogan 'padroni a casa nostra" contro i gruppi di potere che decidono da Imperia le sortì di Sanremo». Anche Rifondazione comunista può assumere un ruolo importante, nonostante il deludente verdetto delle urne: appena il 3,030Zo alla lista e il 3,130Zo alla candidata sindaco Valeria Faraldi (al mmento esclusa dal Consìglio comunale). Ma, in questo caso, ^(apparentamento» per il secondo turno sarebbe possibile solo con la coalizione capeggiata da Borea. Operazione che si presenta tutt'altro che facile dopo l'esclusione di Rifondazione dal raggruppamento che si è presentato al primo turno per la pregiudiziale del simbolo con falce e martello. ((Non abbiamo ancora ricevuto richieste di incontri - dice Faraldi -, D'altron¬ de, non spetta a noi fare la prima mossa. Il simbolo? Non mi piace adesso, come non mi piaceva prima, partire da questo punto, E poi, la pregiudiziale non l'abbiamo posta noi. Quel che ci interessaveramente è la convergenza sul programma di governo. Sarà comunque il partito a decidere il da farsi». Ieri sera si è svolta una prima riunione, per esaminare le cifre a mente fredda e delineare l'orientamento politico per il ballottaggio. ((Abbiamo perso tante preferenze per errori e per le pressioni sul voto utile fatte da chi sosteneva che fosse perso se dato a noi - osserva ancora Valeria Faraldi -, Le.dfre rivelano che il voto alle europee è ancora libero mentre alle comunaU è fortemente condizionato». A Gianni Delfino, il candidato sindaco della Fiamma Tricolore, non dispiace affatto l'idea di un «governo di salute pubblica» laudata dalla Lega: «Con Lupi c'è un'ottima intesa, concordo anche su questo punto». In un quadro di sostan- ziale equilibrio potrebbero rivelarsi utili anche i 268 voti ottenuti da Delfino (0,7796). «Se mi cercheranno darà la mia disponibilità a discutere con chiunque, sia per appoggiare Rolando sia per sostenere Borea - fa sapere -. Non posso però nascondere di essere deluso dal risultato elettorale, probabilmente causato dalle attuali divisioni nell'area di estrema destra. Credo chemoltinostripotenziali elettori abbiano preferito lasciare inbianco la scheda». Già iniziate le manovre per i possibili apparentamenti in vista del secondo turno Marco Lupi (Lega), Giovanni Delfino (Fiamma Tr.) e Valeria Faraldi (Prc)

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