Rotomec, taglio di 117 addetti

Rotomec, taglio di 117 addetti LA FABBRICA ACQUISITA DAL GRUPPO BOBST. L'AMMINISTRATORE: UNA SCELTA DOLOROSA MA OBBLIGATA Rotomec, taglio di 117 addetti «Serve per rendere competitiva l'azienda» CASALE MONFERRATO In termini imptenditoriali è stato, definito «piano di ristrutturazione dell'azienda» attraverso una «razionalizzazione organizzativa e produttiva». In tennim occupazionah si traduce in «tagli di 117 unità» su 39? addetti che operano attualmente nello stabilimento Rotomec di San Giorgio. In termini sociali, sono 117 famiglie (grosso modo 400 persone) che, nell'arco di qualche mese, dovranno fare i conti con uno stipendiò in meno. Il piano è stato presentato ufficialmente ieri dal francese Erik Bothorel, da febbraio amministratore delegato della Rotomec spa, specializzata bella produzione di macchine per la stampa di materiali flessibili che, quest'anno, è stata acquisita dal gruppo, svìzzero Bobst, leader per le macchine da packaging (fatturato di 923,6 milioni di euro, con utile netto di 27,2 milioni). Bobst ha anche acquisito la Schiavi di Piacenza: il piano coinvolge quest'ultima e Rotomec. . L'obbiettivo è stato esposto con estrema chiarezza: «Dobbiamo puntaré a un posizionamento più competitivo sul mercato, dove i nostri concorrenti non sono più solo europei, ma principalmente Cina, Corea e India». Non che Rotomec non sia economicamente in salute; al contrario monsieur Bothorel ha detto che l'azienda «non ha debiti, si è sempre autofioanziata ed è nota per l'eccellenza e l'innovazione cl^?uoi'i)rodDtti». Però, è flèifè&atìb'ipuntart a potenziare le lin'e^-di prodotto più strategiche. In Rotomec verrà, concentrata tutta la produzione di macchine da stampa in rotocalco, compresa la parte che, fino a ora, era di competenza della Schiavi di Piacenza, e le macchine per il settore coating; invece, le linee per flessografia e accoppiamento verranno spostate a Piacenza». Si vuole far sì che l'azienda di San Giorgio diventi «polo di eccellenza nell'innovazione e nella tecnologia». Il piano va attuato in tempi compatibili all'obiettivo di pareggiare ì conti entro fine 2004 e cominciare a produrre utili dall'inizio 2005. Ciò costa il taglio di 117 addetti in alcuni settori definiti «non strategici»; ovvero:- fabbricazione macchine utensili e verniciatura carpenteria, reparto quadri elettrici, movimentazione merci, tenuta documentazione, e servizi Il piano è stato presentato ai sindacati ieri all'Unione Industriale. «L'azienda ci ha annunciato che intende far partire la procedura di mobilità, ma noi la respìngiamo - spiega Paolo Nano -. Domani (oggi, ndr), per iniziativa di Cgil, Cisl e Uil e Rsu, terremo assemblee con i lavoratori e decideremo quali misure adottare». Purtroppo, aggiunge Nano, sarebbero pochissimi i casi in cui,. trascorsi i tempi della mobilità, ci si potrebbe agganciare a prepensionamenti. La ristrutturazione, tra l'altro,, non è la prima, negli ultimi anni, in Rotomec (e, ogni volta, al dichiarato obbiettivo di un miglior posizionamento sui mercati si è accompagnato un taglio di uomini). In più, in questo periodo, il Casalese registra altri difficili problemi occupazionali. Ma Bothorel e lapidario: «È una scelta dolorosa, ma, se non attuata ora, si dovrebbe fare più avanti». Così ha detto, [s. m.j Lo stabilimento Rotomec di San Giorgio, alle porte di Casale

Persone citate: Bothorel, Erik Bothorel, Nano, Paolo Nano

Luoghi citati: Casale, Casale Monferrato, Cina, Corea, India, Piacenza